Elisa Fulco
Il canto della fabbrica Pirelli e l’ascolto della comunità
“Il Canto della fabbrica”, commissionato per festeggiare i dieci anni della Fondazione Pirelli, ha tradotto in musica la dimensione intangibile della fabbrica digitale di Settimo Torinese.
Nuove sonorità, umanesimo industriale, analogie tra processi creativi e produttivi, il valore aggiunto della fabbrica bella, Antonio Calabrò, Senior Advisor Cultura di Pirelli e direttore della Fondazione Pirelli, racconta il volto contemporaneo di Industry 4.0 e il ruolo crescente della cultura nel governare le nuove tecnologie, generando coesione sociale
La spinta gentile dell’arte in azienda: il metodo della Fondazione Ermanno Casoli
Che l’arte possa essere una risorsa concreta nel collegare e connettere l’identità personale e lavorativa è la scommessa del libro “Innovare l’impresa con l’arte. Il metodo della Fondazione Ermanno Casoli”, in cui l’arte rappresenta “una spinta gentile”, in linea con la teoria del Premio Nobel dell’economia, Richard Thaler. Un pungolo, che spinge ad andare fuori dai sentieri tracciati, segnalando il cambiamento: la fine di un modello manageriale gerarchico, costruito su funzioni lavorative e confini chiusi che genera sofferenza, e il bisogno emergente di “comunità” e di prossimità che caratterizza la rete e la cultura digitale, ma anche le relazioni in azienda, di cui l’arte è una perfetta metafora
Art & Social Change: curare i curanti
Dall’urgenza di sostenere e formare diversamente il personale socio - sanitario deriva l’intuizione del progetto europeo Art & Social Change: far sperimentare agli stessi operatori la pratica artistica come metodologia innovativa in grado di generare benessere e competenze trasversali, facilitando la relazione con i pazienti.
ALESSI IN - POSSIBLE. ELOGIO DEL FLOP
La mostra «Alessi In-possible. Quando l’idea non è ancora prodotto», promossa dal Museo Alessi e dal 17 Dicembre esposta alla Fondazione Triennale di Milano, racconta, attraverso 50 oggetti di Design mai messi in produzione, il lato non visibile della ricerca, in cui i fallimenti non diversamente dalle medaglie funzionano come indicatori di sperimentazione. “Spostare il border, è il compito del design e di tutte le discipline che ci spingono a spostare in avanti la nostra zona del possibile. Senza rischio e senza errore, le imprese falliscono”
Take Care: istruzioni per l'uso. Il metodo Scarponi
Sta per concludersi, il 27 Novembre, la Biennale di Architettura di Venezia, Reporting from The Front, la cui proposta curatoriale di Alejandro Aravena è affidata al racconto delle pratiche abitative adottate internazionalmente per affrontare povertà, flussi migratori, aumento, invecchiamento della popolazione e crescita delle periferie. Ugualmente, il lavoro di Antonio Scarponi, ospite del Padiglione Italia, dal titolo programmatico Taking Care e curato da Tam Associati, si inserisce nel racconto discorsivo e “parlato” dell’architettura come pratica in grado di rendere il cambiamento a portata di mano. I suoi dispositivi concettuali e spaziali, in bilico tra arte, design e architettura, trasmettono la fiducia nella possibilità di “abilitare” il pensiero degli altri, suggerendo non nuovi prodotti ma racconti diversi per trasformare creativamente quello che esiste già. E stato il primo vincitore del Curry Stone Design Prize della Curry Stone Foundation che annualmente premia i migliori progetti di 'innovazione sociale
Il welfare come relazione: mettere in rete bisogni e desideri
Johnny Dotty nel libro «Buono è giusto. Il welfare che verrà» della Luca Sossella editore, invita a pensare al welfare non più come a un servizio di tipo assistenziale ma come a una relazione. In un'intervista ci racconta il ruolo chiave del territorio, della comunità e dei legami per avviare il cambiamento. Emerge un ritratto inedito dell’Italia e degli imprenditori sociali, che stanno trasformando il welfare in un settore strategico capace di coniugare economia e solidarietà
L’impresa di comunicare i musei d’impresa
Domenico Liggeri nel libro «La Comunicazione di musei e archivi d’impresa. Metodologia dell’informazione e strategie mediatiche» traccia un ritratto inedito del settore, sottovalutato dalla museologia e dalle discipline economiche, la cui natura mutidsciplinare a servizio dell’impresa ne rallenta il riconoscimento culturale. Nell’intervista racconta come i musei d’impresa rivelino le strategie culturali avviate dalle imprese testimoniando lo stato di salute dell’intero sistema industriale
Tutto ciò che è marginale è centrale: la cultura in mano al terzo settore
In occasione delle tre giornate palermitane (15 -16 -17 Ottobre) di «Nuove Pratiche con il sud. Spazi da non perdere», promosse da Fondazione con il sud e da Fondazione Sicilia in collaborazione con clac, innovatori sociali, esponenti delle fondazioni bancarie e del terzo settore, hanno condiviso esperienze e criticità di nuove pratiche in cui è stato affrontato il tema della sostenibilità, del valore d’uso degli spazi da recuperare, di una nuova idea di welfare, e del ruolo del terzo settore nella gestione e valorizzazione della cultura
Una diversa sostenibilità: clac e l’esperienza dell’ Ecomuseo di Palermo
In occasione delle tre giornate palermitane (15 -16 -17 Ottobre) di «Nuove Pratiche con il sud. Spazi da non perdere», abbiamo chiesto a Cristina Alga e a Filippo Pistoia dell’Associazione clac, tra gli organizzatori dell’iniziativa insieme a Fondazione con il sud e a Fondazione Sicilia, di raccontarci la loro idea di sostenibilità e di riuso degli spazi, partendo dall’esperienza di progettazione partecipata messa in campo con l’Ecomuseo Urbano Mare Memoria viva di Palermo
Peer2peer economy: la trasparenza della rete e la forza degli outsiders
In occasione delle giornate palermitane « Nuove pratiche con il sud Spazi da non perdere», promosse da clac e da Fondazione con il sud, abbiamo intervistato Michel Bauwens, teorico della peer2peer economy e fondatore dell’omonima fondazione, che ci ha raccontato le potenzialità dell’economia collaborativa, i rischi della candy economy , la fiducia negli outsiders e nella trasparenza della rete per la creazione di modelli innovativi, economicamente e socialmente sostenibili
L’impresa va in scena con un’anima pop
Dal 10 al 20 Novembre «L’impresa va in scena». In occasione della XIV Settimana della Cultura d’Impresa, promossa da Confindustria, aziende, musei, archivi e fondazioni d’impresa raccontano le forme contemporanee di investimento in cultura con spettacoli teatrali, mostre, convegni e rassegne di cinema industriale. Antonio Calabrò, responsabile Gruppo Cultura di Confindustria e consigliere delegato della Fondazione Pirelli, ci rivela le novità di questa edizione all’insegna del teatro, della responsabilità sociale d’impresa e di nuove relazioni tra industria e arte contemporanea
Il gioco dell’industria in cinquanta oggetti
Negli spazi dell’ex fabbrica di Lambrate della Bracco, Mostrami Factory@via Folli 50.0, voluto dalla Fondazione Bracco, in occasione di Expo in città, va in scena la mostra «Il gioco dell’industria» promossa da Museimpresa. Ne parliamo con la curatrice, Francesca Molteni, che racconta come costruire un’inedita storia del Made in Italy giocando con 50 oggetti simbolici conservati negli archivi e musei d’impresa
Una musa tra le ruote Pirelli: la via italiana della pubblicità
Il catalogo «Una musa tra le ruote. Pirelli: Un secolo di arte al servizio del prodotto», progettato dalla Fondazione Pirelli, a cura di Giovanna Ginex, Corraini edizioni, racconta l’evoluzione di un secolo di pubblicità, la cultura politecnica espressa dallo Stile industriale e il ruolo chiave dell’Archivio Storico Pirelli nel dare vita a una cultura d’impresa contemporanea e condivisa
La visione rinascimentale della Fondazione Piaggio
Sino all’11 Ottobre la Fondazione Piaggio ospita la mostra «La vespa e la farfalla. Un secolo di Butterfly al Museo Piaggio». Ne parliamo con Riccardo Costagliola, Presidente della Fondazione Piaggio che ci racconta la formula a base culturale del Museo Piaggio, considerata una best practice del rapporto impresa e territorio
Nuove narrazioni per Il Made in Italy. A Base culturale
L’annuale rapporto «Io sono cultura» della Fondazione Symbola, presentato l’11 giugno scorso in conferenza stampa romana in attesa della discussione del workshop 2015 a Treia, stressa il concetto della valorizzazione economica di tutte le attività produttive, tipiche del made in Italy, che dalla cultura traggono linfa vitale. In linea con queste analisi il libro «Raccontare il Made in Italy. Un nuovo legame tra cultura e manifattura» di Marco Bettiol, pubblicato da Marsilio editore, indica delle strategie per le piccole e medie imprese per valorizzare la complessità culturale alla base del prodotto italiano, servendosi di competenze umanistiche per creare storie in grado di mettere in scena la qualità della cultura materiale italiana nei nuovi mercati
La morale del tornio
L’ultimo libro di Antonio Calabrò, consigliere delegato della Fondazione Pirelli e responsabile Cultura di Confindustria, è un elogio dell’economia reale e un invito al recupero della centralità dell’impresa industriale, in cui il saper fare e il saper raccontare sono parte di un comune processo di rinnovamento che ha per tema la qualità delle aziende manifatturiere, e le nicchie di mercato ad alto valore aggiunto che producono cultura
La grande bellezza di Gianmaria Buccellati
La mostra L’Arte della Bellezza» dedicata all’arte orafa di Gianmaria Buccellati, in corso alla Venaria Reale di Torino, ripercorre le tappe creative della sua carriera in cui gioielli e pezzi unici, racconti autobiografici e fotografie ricostruiscono l’originalità della sua ricerca. Ne parliamo con Chiara Tinonin, curatrice della mostra prodotta dalla Fondazione Buccellati che, dopo la morte del fondatore, ne raccoglierà l’eredità culturale
A piccoli passi: il rapporto tra Museo Ferragamo e Fondazione Ferragamo
Moda e dintorni. L’8 maggio inaugura la nuova mostra del Museo Ferragamo di Firenze, Un Palazzo e la città. Ne parliamo con Stefania Ricci, direttrice del Museo Ferragamo, che per l’occasione ci racconta la genesi della mostra, la relazione tra museo e azienda e gli obiettivi della Fondazione
L’impronta dell’impresa sul territorio
La Fondazione Dalmine nasce nel 1998 e ha nel gruppo Tenaris Dalmine il socio fondatore che investe in cultura con una doppia visione: ricostruire la cultura visiva dell’industria di appartenenza e diffondere l’arte contemporanea. Ne parliamo con Carolina Lussana, curatrice della Fondazione