terzo settore
I miti da sfatare per il Terzo Settore. Prosegue il dibattito. La parola a Zamagni
Prosegue il dibattito acceso dall’articolo di Carola Carazzone, Segretario Generale Assifero, su queste colonne. Una lucida e argomentata diagnosi sui fattori chiave per il balzo necessario del Terzo Settore, affinchè possa diventare, realmente, con efficacia, agente di trasformazione sociale. Falsi miti e trappole, come la “logica perversa del finanziamento per bandi”, che rischia di mutare geneticamente le organizzazioni in progettifici, la carenza di investimenti in strutture e capitale umano, elementi centrali per produrre capitale sociale. Commenta l’illustre economista Stefano Zamagni, tra i padri dell’Economia civile nel nostro Paese, Presidente dal 2001 del comitato scientifico di AICCON, l’Associazione italiana per la cultura della cooperazione e del non profit.”
La riforma del Terzo settore al banco di prova
Si parla pochissimo, se non tra i giuristi, della riforma del Terzo Settore che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 18 luglio. Maria Vita De Giorgi, docente di Diritto Civile dell’Università di Ferrara, ne ha dibattuto a ExpoElette, il Forum delle donne impegnate ai vertici delle istituzioni e delle imprese. Restituisce sulle nostre colonne la sua lettura. “Che le organizzazioni non profit svolgano un’attività “produttiva” pare ora scontato, ma fino pochi anni fa sembrava singolare (…) quanto alle fondazioni, il modello tradizionale era costituito da un patrimonio amministrato per uno scopo (…). L’intento principale della riforma è coordinare e modernizzare la “vecchia” legislazione speciale anche al fine di valorizzazione gli enti non profit e favorire il loro contributo alla vita sociale ed economica. A tal fine il d. lgs. del 3 luglio 2017 introduce la nuova figura dell’Ente del terzo settore-ETS (..) che, se esercita impresa, “può” non “deve” assumere la veste di impresa sociale, regolata in un altro dei decreti di attuazione (…). L’assumere lo “status” di ETS e l’iscrizione nel registro unico nazionale, sono facoltativi: chi è insofferente di un regime recepito come troppo stretto se ne guarderà e comunque tutti pondereranno con cautela vantaggi, oneri e vincoli“
Serve una nuova rete associativa per le realtà del terzo settore che si occupano di cultura?
Enel Cuore Onlus: l'importanza di fare rete per affrontare le sfide della contemporaneità
Digitale a chi?
Molte le opportunità e i rischi connessi alla portata del cambiamento in atto, secondo il “Report 2018 – Terzo Settore e Trasformazione Digitale” di Italia non profit, la prima analisi che in Italia indaga il rapporto tra i professionisti del non profit e il digitale.
Valutare i processi sociali, oltre la periferia del prodotto
TRUTH TO POWER. Quella innovazione necessaria per il Terzo Settore
A seguito dell’intervento di Carola Carazzone, segretario generale di Assifero, sulle nostre colonne, nasce un intenso dibattito sui modi fin qui adottati per sostenere il Terzo Settore e le sue potenzialità sociali. Abbiamo chiesto a Mauro Magatti, sociologo ed economista, il punto di vista sulla posizione espressa da Carazzone e sulle implicazioni di quella riflessione. La trappola del “fare molto con molto poco”. percorso quello che gli studiosi chiamano Starvation Cycle, o “ciclo della povertà (fame)”: un processo perverso, più che un circolo vizioso piuttosto una spirale elicoidale che spinge inesorabilmente le organizzazioni non profit giù verso il baratro; quelle organizzazioni che vivono prevalentemente di fondi provenienti da fondazioni o enti pubblici. Del perché tutto ciò avviene, e cosa potrebbe servire per invertire la rotta
Coprogettazione e cogestione delle politiche contro l'ansia delle fondazioni
L'articolo sulla svolta necessaria per la sostenibilità del Terzo Settore “Due miti da sfatare per evitare l’agonia per progetti del Terzo Settore” di Carola Carazzone, Segretario Generale di Assifero, sull'ultimo numero del Giornale delle Fondazioni è stato ripreso dalle più autorevoli testate e sta generando forte dibattito. Riportiamo le riflessioni di Flaviano Zandonai, Segretario Generale di IRIS Network su Percorsi di Secondo Welfare.
INNOVAZIONE E CAPACITY BUILDING: DUE SFIDE PER LE FONDAZIONI E IL TERZO SETTORE
In risposta al “sasso nello stagno” lanciato da Carola Carazzone di Assifero con l’articolo dello scorso mese, ripreso da innumerevoli testate, In questo numero raccogliamo le riflessioni di Andrea Silvestri, Direttore Generale di Fondazione CRC
Due miti da sfatare per evitare l’agonia per progetti del Terzo Settore
Perché le fondazioni filantropiche italiane dovrebbero iniziare a finanziare obiettivi strategici e organizzazioni e non solo progetti? “Il meccanismo dei bandi ha prodotto organizzazioni deboli, in starvation cycle e in concorrenza vitale tra loro e un effetto di adattamento, di isomorfismo delle organizzazioni del terzo settore come progettifici”. Ne scrive Carola Carazzone, segretario generale di Assifero (Associazione italiana delle fondazioni ed enti della filantropia istituzionale) e membro dell’advisory board di Ariadne (European Funders for Social Change and Human rights) e di ECFI (European Community Foundations Initiative). “Il terzo settore italiano (…) che regge un sistema di welfare pubblico traballante, ma non riesce a fare il salto propositivo necessario per essere il motore di trasformazione sociale, il catalizzatore di innovazione e sviluppo umano e sostenibile che potrebbe essere”.
IL TERZO SETTORE E LE POLITICHE: TRA TAVOLI E REALTÀ
L’intervento del professor Fabbrini sul Sole 24 Ore di qualche giorno fa ha contribuito a rilanciare un tema classico delle democrazie liberali ovvero il ruolo delle “organizzazioni sociali” come attori delle politiche. Nel caso dell’Italia contemporanea, e in piena campagna elettorale, non si tratta di una mera riproposizione perché l’“offerta” intermediata da partiti e coalizioni è ormai strutturalmente incapace di generare soluzioni condivise rispetto a sfide economiche e sociali di natura sistemica. Insomma: policy e politics sempre più distanti.
Culture matters
L’ultimo censimento del Terzo Settore dell’ISTAT mette a fuoco piccole e grandi realtà che palesano una risorsa cresciuta per rispondere ai bisogni emergenti delle comunità, con giovani che “inventano un futuro ecosostenibile, un presente da condividere e strumenti per rigenerare spazi con un nuovo slancio culturale e una ricerca del senso più profondo della vita. Soprattutto al Sud che registra il più alto tasso di natalità delle iniziative, anche se Lombardia e Veneto restano le regioni con la presenza maggiore di istituzioni (…). E’ un fenomeno rilevante che crea occupazione qualificata, genera capacità manageriali, offre opportunità imprenditoriali, produce upgrading tecnologico”
Una risposta per l’alleanza tra pubblico e società civile: la Fondazione di partecipazione
Il dibattito sulle modalità di gestione dei beni culturali fa riemergere la necessità di un’alleanza tra pubblico e società civile. Le Fondazioni di partecipazione, alla luce anche delle novità offerte dalla Riforma del Terzo Settore, rievocano l’esperienza storica della costruzione delle grandi cattedrali in cui l’intera comunità era chiamata a dare un contributo per la valorizzazione dei territori, secondo Marco D’Isanto–Dottore Commercialista,Esperto fiscalità del Terzo Settore, Stefano Consiglio–Prof. Ordinario di Organizzazione Aziendale - Università Federico II di Napoli, Agostino Riitano– Manager culturale, che ci offrono una riflessione in tema “lo strumento può rivelarsi utile per consolidare esperienze di rifunzionalizzazione del patrimonio abbandonato in corso in tante aree del nostro Paese. Senza mitizzarne l’utilizzo”. La forma giuridica è strumento infatti di una strategia e sono diversi i casi nel Paese di Fondazioni di partecipazione nella gestione di beni pubblici in forte sofferenza, cadute sulle contrazione delle risorse pubbliche e “ostaggio” della politica territoriale.
Faccia a Faccia sulla Riforma del Terzo Settore
A 4 mesi dal varo di una Riforma importante per il Paese (Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117), Catterina Seia modera un faccia a faccia tra Gabriele Sepio, avvocato tributarista, a capo del Tavolo tecnico istituito presso il Ministero del Lavoro per la Riforma del Terzo Settore e socio fondatore dello studio legale ACTA, e Pietro Ferrari Bravo, responsabile Riforma Terzo Settore in Assifero, l’associazione che riunisce fondazioni ed enti filantropici, sulla nuova vita della Filantropia. Focus sulle Onlus interessate dall’entrata in vigore degli effetti della norma già dal primo gennaio 2018.
Bande a parte: gli isolati del terzo settore
La riforma del Terzo Settore è un fenomeno ineludibile con cui gli operatori culturali devono giocoforza interfacciarsi. La tempestività dell’analisi può fare la differenza e il rischio, al contrario, è quello di trovarsi fuori tempo come i relitti della tecnologia fotografati da Jim Golden. Di essere uno StarTAC all’epoca degli smartphones
Il “salto” possibile delle non profit culturali. Nel buio o di qualità?
Le non profit culturali verso l’impresa sociale? Al dibattito sulla bontà o meno della riforma del Terzo Settore si sta progressivamente sostituendo una crescente messe di considerazioni sul che fare, a fronte di norme ormai operative anche se ancora carenti di importanti decreti attuativi. Sul versante delle organizzazioni culturali non profit ci chiediamo cosa potrà succedere, soprattutto per quelle che mirano a costruire modelli di gestione orientati alla sostenibilità, al fine di raggiungere obiettivi di utilità sociale e rilevanza pubblica.
Italia non profit: l'utilità per chi è utile
Cercare la migliore offerta per un viaggio a Venezia? L’esperienza comune dice di riferirci a Booking o a Trivago. Acquistare un libro introvabile? Amazon è la risposta giusta. E per donare? Per trovare un ente che accolga i giovani al nuovo servizio civile universale? Per acquistare i “beni solidali” o una struttura residenziale per la zia anziana? Ora c’è la piattaforma italianonprofit.it fondata da Mara Moioli e Giulia Frangione, felice risultato di anni di ricerca e analisi sul tema dei dati relativi alla filantropia, al comportamento donativo, alle performance degli enti non profit e come il digitale possa supportarne la crescita. Italia non profit è partner scientifico del Giornale delle Fondazioni
NOTIZIE IN BREVE DAL MONDO DELLE FONDAZIONI
>>> WeCaRe, bando della Regione Piemonte di attuazione dell’Atto di Indirizzo sull’Innovazione Sociale >>> Con Not&Sipari, Fondazione Crt sostiene musica, teatro, danza >>> Pubblicato Periferie 2017, il bando del Mibact per dieci aree urbane >>> Il Guardian scommette sulle fondazioni per aumentare le entrate >>> Con «Un immenso bene umbro» in mostra le opere più importanti delle 6 Fondazioni Bancarie dell’Umbria >>> Euricse e da Cattolica Assicurazioni organizzano il corso itinerante «La riforma del Terzo settore e dell’impresa sociale» per approfondire le novità introdotte dai recenti decreti per il non profit >>> Innovazione e riforma nella XV edizione del Workshop sull’impresa sociale
La prova del nove della nuova impresa sociale
Funzionerà il nuovo veicolo immaginato dal Governo? Leggendo il decreto nella sua stesura definitiva emerge chiaramente che l’attrattività si giocherà intorno a due macro fattori: la partecipazione dei beneficiari alle attività e la partecipazione all'amministrazione territoriale (da Vita, edizione online)