Catacombe, una possibile soluzione
Non tutti i mali vengono per nuocere. O almeno lo si spera. La vicenda delle Catacombe di San Gennaro che in questi giorni sta facendo molto discutere deve imporci alcuni ragionamenti.
Non tutti i mali vengono per nuocere. O almeno lo si spera. La vicenda delle Catacombe di San Gennaro che in questi giorni sta facendo molto discutere deve imporci alcuni ragionamenti.
La riflessione di Marco d’Isanto sui dati del comparto culturale e creativo italiano tratti dalla seconda edizione di Italia Creativa - uno studio condotto da Ernst&Young con il supporto del ministero dei Beni e delle attività culturali e delle associazioni di categoria – ha avviato un vivace dibattito sul Corriere del Mezzogiorno a cui ha preso parte anche Stefano Consiglio, prof. ordinario di Organizzazione Aziendale Università di Napoli Federico II, di cui riportiamo a seguire il punto di vista
Il dibattito sulle modalità di gestione dei beni culturali fa riemergere la necessità di un’alleanza tra pubblico e società civile. Le Fondazioni di partecipazione, alla luce anche delle novità offerte dalla Riforma del Terzo Settore, rievocano l’esperienza storica della costruzione delle grandi cattedrali in cui l’intera comunità era chiamata a dare un contributo per la valorizzazione dei territori, secondo Marco D’Isanto–Dottore Commercialista,Esperto fiscalità del Terzo Settore, Stefano Consiglio–Prof. Ordinario di Organizzazione Aziendale - Università Federico II di Napoli, Agostino Riitano– Manager culturale, che ci offrono una riflessione in tema “lo strumento può rivelarsi utile per consolidare esperienze di rifunzionalizzazione del patrimonio abbandonato in corso in tante aree del nostro Paese. Senza mitizzarne l’utilizzo”. La forma giuridica è strumento infatti di una strategia e sono diversi i casi nel Paese di Fondazioni di partecipazione nella gestione di beni pubblici in forte sofferenza, cadute sulle contrazione delle risorse pubbliche e “ostaggio” della politica territoriale.
Alla luce della riforma del Terzo Settore, quale futuro si prospetta per la galassia delle associazioni culturali che svolgono un ruolo cruciale per il tessuto sociale del nostro paese?. “Gruppi formati prevalentemente da giovani appassionati che sono riusciti a trasformare il loro amore per la cultura in progetti di recupero di siti culturali abbandonati, in scuole di musica e di teatro, in eventi e festival culturali.” Secondo Stefano Consiglio e Marco D’Isanto, la riforma del Terzo Settore, in approvazione in Parlamento, rischia di cancellare questa sorta di palestra per i nuovi imprenditori della cultura, destinate ad acquisire la qualifica di Associazioni di promozione sociale. Il sistema associativo italiano è pronto a questa riforma? Un commento che affronta i nodi: lavoro retribuito, affidamento dei beni, imposizioni fiscali e le sanzioni