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Verso una nuova geografia delle professioni dell’arte. È finita l'epoca dei curatori?

  • Pubblicato il: 13/08/2017 - 14:56
MUSEO QUO VADIS?

La rivoluzione digitale, accompagnato dalle  mutate condizioni finanziarie dell’ultimo decennio e dall’evoluzione dei pubblici,  sta guidando  una vera e propria ridefinizione dell’eco-sistema dell’arte, con trasformazioni profonde nel mondo delle istituzioni museali e del management culturale che generano sempre maggiore richiesta di nuove competenze. aprendo la via a una nuova geografia delle professioni.  Quasi due anni fa, il saggio “Curationism”, di David Balzer denunciava la perdita di senso dell’abusato termine “curatore”, buono per ogni occasione, quindi, non più  per nessuna. Le professioni che fino ad oggi hanno ricoperto un ruolo di cerniera tra la produzione delle opere e il loro pubblico, laddove l’intermediazione tra l’artista e il pubblico si è fatta plurale, immediata, a volte assente, si evolvono: il curatore sta assumento un ruolo sempre più orizzontale e non gerarchico rispetto a un pubblico che da destinatario si fa co-interprete
 

Articolo a cura di: 
Patrizia Asproni
Autore/i: 

Il Castello di Rivoli espugna la fortezza Cerutti

  • Pubblicato il: 18/07/2017 - 18:38
MUSEO QUO VADIS?

Una partnership che renderà il primo museo di arte contemporanea del paese luogo imperdibile per ogni tipo di pubblico, nazionale e internazionale, partendo dai più sofisticati visitatori.  Il museo ha siglato l’accordo con la Fondazione Francesco Federico Cerutti per l’Arte e  curerà  una  collezione privata leggendaria, di assolute eccellenze nella storia dell’arte,  tra le più prestigiose del mondo, assolutamente sconosciuta. « L’apertura al mondo », come desiderava il collezionista,  di un racconto privato  genererà «un cambio di paradigma per il museo, in un momento storico il cui i grandi del mondo, come il MET, aprono divisioni dedicate al contemponeao, Rivoli guarderà ad altri periodi storici focalizzandosi sul concetto di contemporaneità », afferma  Carolyn Christov-Bakargiev, presentando il nuovo polo museale
 

Articolo a cura di: 
Catterina Seia
Autore/i: 

“Getting art out of museums to get people into museums”

  • Pubblicato il: 18/07/2017 - 18:36
MUSEO QUO VADIS?

Patrizia Asproni, Presidente del Museo Marino Marini, ha avviato un ciclo di confronti serrati, aperti al pubblico, “Director’s Cut”, con i direttori dei grandi musei nazionali in evoluzione. Confermata per il “museo agorà”, la tendenza, emersa anche in  ambito internazionale,  di “uscire dalle proprie mura” per incontrare il pubblico, il territorio nella quotidianità. Un “portare fuori l’arte”, alla gente, dall’Italia a Londra, a Hong Kong, a Sidney, passando per New York, questa tendenza all’apertura si sviluppa non senza contraddizioni. Prosegue la rincorsa al “gigantismo” per molti musei che stanno ampliando le loro superfici senza tenere a fuoco la loro specificità con il risultato di scarsa sostenibilità, difficoltà di gestione dei palinsesti e difficoltà nell’innovare la programmazione
 

Articolo a cura di: 
Patrizia Asproni
Autore/i: 

ICOM Italia per una “rete dei musei”: aggregazione tra musei e connessione con i territori

  • Pubblicato il: 17/06/2017 - 14:24
MUSEO QUO VADIS?

In occasione dei 70 anni di ICOM Italia, The International Council of Museums,  incontriamo Tiziana Maffei,  alla guida dal novembre scorso del comitato nazionale.  “ICOM Italia lavorerà per contribuire alla nuova stagione dei musei italiani  (..) in rete e connessione con i territori (..), per un modello di tutela fondato sulla cooperazione tra pubblico e privato superando l’approccio puntuale dei beni per aprirsi ai luoghi e  l’impasse tra tutela e valorizzazione (..)per un diverso approccio nei confronti del patrimonio culturale, non più oggetto di letture disciplinari, ma consapevole percezione di nessi e narrazioni congiunte.  Perché il museo è il luogo degli interrogativi, della costruzione del pensiero critico delle comunità. E’ il luogo dell’azione"
 

Articolo a cura di: 
Massimiliano Zane

Il pubblico è cambiato, profondamente

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 18:20
MUSEO QUO VADIS?

Dalla relazione di Enrica Pagella, direttore dei Musei Reali di Torino, del 26 aprile scorso al Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea, in occasione del percorso partecipato per la realizzazione del Polo Culturale di Piazza Ottinetti, avviato dal Comune di Ivrea in collaborazione con la Fondazione Guelpa, che proseguirà il 7 e 8 giugno con una due giorni di confronto scientifico aperto alla città. “Pensare a un nuovo polo culturale significa partire dalla comunità,  porsi la domanda sulle attese dei pubblici attuali e potenziali (..) lavorare in modo strategico sui contenuti identitari di questo asset. È una grande responsabilità”, afferma Pagella
 

Articolo a cura di: 
Enrica Pagella
Autore/i: 

Museums: what’s next?

  • Pubblicato il: 15/05/2017 - 18:19
MUSEO QUO VADIS?

Creata nel 2009, MuseumNext è una comunità globale di leader culturali, innovatori e makers che riflettono sul futuro dei musei. Come? Attraverso conferenze annuali in Europa, Nord America e Australia durante le quali la comunità si riunisce per discutere delle sfide, opportunità, innovazioni e cambiamenti riguardanti le istituzioni museali. Prossime tappe 2017: Rotterdam (25-28 Giugno), Portland (2-4 Ottobre)
 

Articolo a cura di: 
Elena Lombardo
Autore/i: 

MUSEI COME IL MIELE: COLLABORAZIONE, SOLIDARIETÀ, PARTECIPAZIONE A NUOVEPRATICHEFEST, PALERMO.

  • Pubblicato il: 14/04/2017 - 22:30
MUSEO QUO VADIS?

La terza edizione di NuovePraticheFest, il Festival ideato da Clac e Pescevolante, con la partecipazione di GAM Palermo e Civita Sicilia, ha messo al centro lo spazio culturale, che identifica nel museo il luogo dell’attivazione sociale e abilitazione della pratica di cittadinanza. Voci di operatori a confronto sui temi dell’accessibilità, della gestione dei pubblici, dell’utilizzo del digitale, della costruzione di nuovi scenari per il futuro del sistema, dove prevale il messaggio della partecipazione attiva. Il Giornale delle Fondazioni come partner è stato presente con la sua testimonianza di ricerca
 

Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni
Autore/i: 

Musei come miele. Ritorna Nuove Pratiche fest per riflettere sul nuovo ruolo dei Musei, come hub di produzione sociale e culturale

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 12:00
MUSEO QUO VADIS?

A Palermo, nella cornice dell'Ecomuseo Mare Memoria Viva si torna a parlare di innovazione culturale, varcando la soglia dei Musei. Dall'accessibilità, alle pratiche di collaborazione fra territorio e istituzioni, fino ai metodi per ampliare i pubblici e indurli alla partecipazione attiva, il Museo si pensa non solo come luogo della tutela, ma della produzione culturale e della socialità

Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni
Autore/i: 

Oltre lo sguardo umano. “Recognition” di Fabrica porta l’intelligenza artificiale all’interno dei musei

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 11:50
MUSEO QUO VADIS?

Alla GAM, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, si è svolto un incontro del programma di conferenze e workshop Museum:Vision 2026 di Fondazione Torino Musei, dedicato al progetto “Recognition” di Fabrica. Sviluppato in collaborazione con JoliBrain, Angelo Semeraro e Monica Lanaro, rappresentanti del team di lavoro, vincitore della III edizione dell’IK Prize della Tate Britain, hanno descritto il funzionamento di questa intelligenza artificiale. Insieme a loro Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice della GAM e del Castello di Rivoli, Carlotta Margarone, coordinatrice del settore comunicazione della Fondazione Torino Musei e Andrea Pinotti, professore associato di Estetica all'Università degli Studi di Milano, specialista in Teorie dell’immagine e dei rapporti fra Estetica e Storia delle Arti visive. Il progetto “Recognition” apre nuovi spunti di riflessione e opportunità che l’intelligenza artificiale può introdurre nella fruizione delle opere d’arte e delle collezioni dei musei

Articolo a cura di: 
Sara Marceddu
Autore/i: 

MUSEU DO TRAJO DI SÃO BRÁS: UN PROGETTO COLLETTIVO

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 11:40
MUSEO QUO VADIS?

Un piccolo museo tradizionale del costume del Portogallo diventa un incubatore civico e sociale. Il Museu do Trajo di São Brás de Alportel fa della partecipazione attiva della sua comunità il motore di sviluppo per il territorio. Partendo da ingredienti come l’esperienza, la conoscenza associata con modi di vivere, la consapevolezza di usi e costumi, questo museo ha lo scopo di raggiungere gli obiettivi relativi all'inclusione, alla sostenibilità nelle sue molteplici declinazioni e all'educazione non formale di molti segmenti della popolazione locale. Ogni membro della comunità trova il suo spazio all’interno del museo ed è disposto a investire volontariamente il suo tempo perché si sente parte di un progetto a cui dona e da cui trae beneficio. Il museo di São Brás esiste per e grazie alle persone

Articolo a cura di: 
Sendy Ghirardi
Autore/i: 

Museum innovation for social inclusion

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 11:35
MUSEO QUO VADIS?

Il museo è una istituzione codificata, ma sempre più manifesta l’esigenza di comprendere le nuove funzioni che in tanti casi  assume, soprattutto a fronte dei cambiamenti sociali dei contesti in cui opera. In particolare la sua capacità di essere “luogo sicuro per il dialogo” e per l’inclusione sociale. Di responsabilità sociale dei musei se ne è parlato a Milano presso “Il Lazzaretto”, con estrema attenzione anche alle nuove retoriche emergenti.Museum Innovation for Social Inclusion è una delle azioni del progetto pa.pa.pa! Heritage for Social Innovation, sviluppato da ABCittà (Italia) e Plataforma para a Inovação Social (Portogallo) nella cornice del programma Tandem Europe; programma che, dal 2011, ha riunito circa 400 organizzazioni culturali indipendenti e sostenuto lo sviluppo professionale di oltre 320 manager culturali provenienti da più di 160 città e 35 paesi dell'Europa allargata

Articolo a cura di: 
Francesco Mannino

Quando il pubblico ispira e il privato partecipa: i primi risultati dell’Associazione Amici della Triennale di Milano

  • Pubblicato il: 14/11/2016 - 21:39
MUSEO QUO VADIS?

Il 22 novembre a Roma, a Palazzo Madama sede del Senato della Repubblica, Italo Scaletta-Presidente di Fidam-Federazione Italiana Amici dei Musei (60 associazioni locali, oltre 20mila iscritti), presenterà l’Associazione “Giovani Amici dei Musei d’Italia” dedicata alla fascia d’età fra i 18 e i 35 anni, sul modello delle altre federazioni internazionali. Primo compito dell’Associazione Giovani-il cui organigramma  e Presidente saranno annunciati a Milano in gennaio- sarà l’organizzazione della sezione dedicata ai giovani del Congresso Mondiale della World Federation Friends of Museum (sede a Bruxelles, quasi 3 milioni di volontari) che si terrà a Mantova nel maggio 2017. Il nuovo rapporto tra pubblico e privato in cui la filantropia si fa guidare da un approccio imprenditoriale, al centro del dibattito nei recenti Stati Generali degli Amici dei Musei, sta alla base della proposta dell’associazione milanese che in pochi mesi ha raggiunto oltre 170 iscritti e quasi 300mila € di fondi raccolti
 

Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

PIANI STRATEGICI DEI MUSEI, L’INCLUSIONE AVANZA

  • Pubblicato il: 10/10/2016 - 20:18
MUSEO QUO VADIS?

Seppur non previsti esplicitamente dal DM 23/12/2014, i piani strategici dei musei possono attingere da quel decreto la spinta iniziale per essere poi redatti in presenza di direttori coraggiosi e visionari. Ludovico Solima ci racconta l’esperienza del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e ci aiuta a capire quali responsabilità comporta una scelta del genere, e quali conseguenze sociali

Articolo a cura di: 
Francesco Mannino

ICOMILANO2016 tra la frontiera liquida di Lampedusa e i reperti sottratti allo Zambia

  • Pubblicato il: 12/07/2016 - 12:20
MUSEO QUO VADIS?

Una carrellata tra i temi, con i documenti di approfondimento disponibili della XXIV Conferenza Generale dell’International Council of Museums focalizzata sul ruolo sociale del museo verso il paesaggio culturale e le comunità. Arrivederci tra tre anni a Icom Kyoto 2019 che affronterà il tema Museums as Cultural Hubs: The Future of Tradition

Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

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