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Marzo 2015

Coltivare cultura

  • Pubblicato il: 27/03/2015 - 22:25
CONSIGLI DI LETTURA

Riceviamo e pubblichiamo, il commento della giovane antropologa torinese Ambra Zambernardi ai President Picks, l’appuntamento del lunedì su La Repubblica Torino di Patrizia Asproni, Presidente della Fondazione Torino Musei e più in generale alla politica dei suoi musei

Articolo a cura di: 
Ambra Zamberardi
Autore/i: 

M.A.C.I.S.T. Museum di Biella: quando l’arte incontra il sociale

  • Pubblicato il: 27/03/2015 - 11:43
NOTIZIE

Nel cuore di Biella, in uno spazio di archeologia industriale, nasce il M.A.C.I.S.T. Museum, un nuovo progetto che si pone l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea associandola a finalità benefiche. Partner la Fondazione Edo ed Elvo Tempia, per la cura delle neoplasie

Articolo a cura di: 
Simona Politini
Autore/i: 

Notizie in breve dal mondo delle fondazioni

  • Pubblicato il: 27/03/2015 - 09:48
POST-IT

Rinnovo ai vertici per Fondazione Musei Senesi; la mostra di Palazzo Strozzi «Denaro e Bellezza» emigra in Giappone; RavennAntica apre il nuovo sito archeologico dell’Antico Porto di Classe; torna a Torino CinemAutismo, la prima rassegna cinematografica italiana dedicata all’autismo e alla sindrome di Asperger , organizzata dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con la Fondazione Paideia Onlus. Questo e molto altro nei nostri post-it settimanali

Articolo a cura di: 
a cura di Francesca Sereno
Autore/i: 

Per le banche popolari un futuro fondazionale?

  • Pubblicato il: 16/03/2015 - 18:50
EDITORIALI

«La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito». In ogni paese, nelle banche, risiede il risparmio dei popoli; per noi la tutela è pure costituzionale, all’art. 47. Si tratta del riconoscimento di una funzione importante, nata all’alba del diciannovesimo secolo, quando l’Italia era ancora divisa in una moltitudine di Stati.

Articolo a cura di: 
Giuliano Segre
Autore/i: 

Passaggi

  • Pubblicato il: 16/03/2015 - 18:40
IN QUESTO NUMERO

Ringraziando i nostri lettori che sono triplicati in due mesi, rispondiamo con queste riflessioni a coloro che ci chiedono perché una testata che vuole essere uno spazio di riflessione sul ruolo agito delle fondazioni, nella cultura, accolga voci dall’Europa, segua i processi di innovazione dal basso, si occupi di «ciò che sta intorno»

Articolo a cura di: 
Catterina Seia
Autore/i: 

Ancora Europa 2014-2020 e la cultura: prime indicazioni dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

  • Pubblicato il: 16/03/2015 - 18:37
OPINIONI E CONVERSAZIONI

Nel ciclo di programmazione 2014-2020, l’Italia sarà capace di portare davvero la cultura, e soprattutto le sue tematiche più innovative e potenzialmente più impattanti sull’evoluzione dei modelli di vantaggio competitivo, nelle posizioni alte delle agende delle politiche economiche regionali o nazionali?

Articolo a cura di: 
Pier Luigi Sacco
Autore/i: 

Ibridi organizzativi: nuove forme di impresa ad alto impatto sociale

  • Pubblicato il: 16/03/2015 - 16:40
OPINIONI E CONVERSAZIONI

Il Terzo settore ha reagito alla contrazione dello Stato e impatto sul Welfare con una risposta delle imprese sociali, che si sono messe in prima linea nella generazione di beni e servizi con finalità sociali. Nuove forme organizzative stanno emergendo da queste sperimentazioni dal basso, che producono innovazione di sistema e contaminazioni sul mercato. Nel non profit è in atto «una naturale evoluzione verso nuove forme di governance (…) a componente partecipata (…) multi-stakeholder» afferma Paolo Venturi, Direttore di Aiccon che, con Flaviano Zandonai, segretario generale di Iris Network ha studiato il fenomeno, definendo queste nuove realtà «ibridi organizzativi». Con Paolo Venturi approfondiamo il suo orizzonte di ricerca e capire quali impatti si generano sulle imprese culturali

Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni
Autore/i: 

Capitale Italiana della Cultura 2016 e 2017. Istruzioni per l’uso

  • Pubblicato il: 16/03/2015 - 13:57
OPINIONI E CONVERSAZIONI

Terminato da poco il processo di selezione per diventare Capitale Europea della Cultura nel 2019, le città italiane possono nuovamente mettersi in gioco per aspirare al titolo di Capitale Italiana della Cultura per gli anni 2016 e 2017.
Nel frattempo le cinque città finaliste non vincitrici per la CEdC (Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena) stanno celebrando ex aequo il titolo di capitale culturale per il 2015, il cui principio di attribuzione dovrebbe rispondere a una duplice esigenza. Non disperdere l’importante lavoro di attivazione di energie, risorse e intelligenze territoriali e sostenere (anche economicamente) la realizzazione di alcuni progetti chiave difendendoli dall’effetto smantellamento che puntualmente si produce quando l’adrenalina cala e la valutazione critica lascia il campo ai se e ai ma e all’inevitabile redde rationem del giorno dopo

Articolo a cura di: 
Alessandro Bollo
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