L’impresa di comunità nei processi di innovazione culturale
In un quadro normativo sempre più sfaccettato quale ruolo giocano comunità di luogo e di intenti come attori di trasformazione sociale? Dal Rapporto Federculture
In un quadro normativo sempre più sfaccettato quale ruolo giocano comunità di luogo e di intenti come attori di trasformazione sociale? Dal Rapporto Federculture
In libreria, edito dal Gruppo 24 Ore, un vademecum curato da Hangar, il progetto varato dalla Regione Piemonte, sull’impresa culturale; descrive le trasformazioni in atto nel settore, accanto a spunti e riflessioni utili per coloro che desiderano o hanno già scelto di fare della cultura il proprio lavoro. Il volume è esito del percorso Re-inventare il futuro, nato nel 2014 per favorire lo sviluppo del comparto culturale. A innovare sono soprattutto i giovani e le donne.
La presentazione a Roma del XIII Rapporto Federculture delinea un quadro incoraggiante sul fronte dei consumi e della fruizione, ma allo stesso tempo evidenzia gap crescenti sul fronte della partecipazione culturale. Non senza proporre un copioso ventaglio di saggi che affrontano temi di efficienza ed efficacia del comparto culturale, anche in chiave prospettica e strategica.
Il 20 ottobre prenderà avvio la dodicesima edizione dei Colloqui internazionali di Ravello Lab, l’appuntamento annuale per l’elaborazione di proposte per nuovi percorsi di sviluppo a base culturale. In vista dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale le giornate di Ravello intendono favorire una migliore metodica di progettazione integrata e partecipata e far emergere le potenzialità del ‘fare impresa’ nella cultura, individuando affidabili strumenti di accoutability in grado di rendere conto del valore economico e sociale derivante da una gestione innovativa e sostenibile delle risorse culturali. Due i tavoli di lavoro, introdotti da keynote speaker: Pianificazione strategica, progettazione e valutazione, il cui coordinamento è affidato all’Ambasciatore Francesco Caruso, Consigliere del Presidente della Regione Campania per i Rapporti internazionali e l’Unesco; L’impresa culturale tra risultato economico e valore sociale, condotto dal Prof. Pierpaolo Forte, UniSannio, Presidente della Fondazione Donnaregina-Museo MADRE di Napoli.
Come sarebbe stato il passato se il futuro fosse arrivato prima? È la frase che riassume la filosofia steampunk, quella letteratura, e non solo, che immagina un mondo anacronistico in cui elementi attuali vengono trasportati nell’epoca vittoriana creando un effetto straniante, anche divertente, ma sostanzialmente inutile. Ecco, il dibattito attorno alle imprese culturali che negli ultimi tempi sempre più spesso possiamo trovare in articoli, convegni, incontri, siti e confronti tra economisti, operatori e politici molto spesso sembra rimandare a questo: qualcosa fuori tempo tra tecnica moderna e abiti vittoriani. Si guarda al futuro dal punto di vista del passato un po’ come i videogames che, per quanto fantascientifici, rimangono comunque giochi bidimensionali. Ne parla Franco Broccardi. “il futuro per molte realtà che spesso già di fatto operano in un perimetro imprenditoriale, sarà quello di diventare qualcosa di diverso da ciò che sono ora, diventare altro”
Inserito nella collana Studi e Ricerche della casa editrice il Mulino, questo volume di Giacomo Bosi, professore di Diritto all’Università di Trento, intende arricchire il lacunoso corpus di studi giuridici relativi alla regolazione delle attività creative e aprire il dibattito sulla possibilità o meno di dotare l’impresa culturale di una disciplina giuridica “a sé stante e autosufficiente”. Guidandoci attraverso paradigmi di disciplina giuridica, tecniche di regolamentazione, modelli organizzativi delle imprese e sistemi culturali, Bosi affronta in modo tecnico e dettagliato un tema articolato e altrettanto complesso, senza esimersi dal condividere conclusioni tanto esaustive quanto aperte al confronto
A L’Aquila Federculture riunisce imprese, associazioni e istituzioni culturali per confrontarsi sulle pratiche, sulle politiche e sulle prospettive del comparto, dalle definizione alle norme possibili. La Federazione aggiunge alcuni tasselli al mosaico che da ArtLab alla Commissione Cultura della Camera si sta ricomponendo in un disegno possibile del futuro delle imprese culturali
Proseguono i confronti a margine della prima conferenza sull’impresa culturali tenutasi a L’Aquila. Un commento di Giovanna Barni, Presidente di CoopCulture “manca una prospettiva prospettiva unitaria e di sistema Il tema del riconoscimento del valore dell’impresa culturale. (…) L’impresa culturale risulta di utilità pubblica per diverse ragioni - tutte concatenate tra loro - e come tale destinataria “naturale” di incentivi e misure agevolative. (…) Occorre ai diversi livelli, assumersi la responsabilità di una programmazione intersettoriale e territoriale di tipo sistemico e multistakeholders (…). La chiave di volta è l’individuazione di forme evolute e partecipate di partenariato pubblico-privato”
Continua il confronto con osservatori esperti per comprendere cosa contengono i decreti legislativi della Riforma del Terzo Settore approvati a maggio dal Consiglio dei Ministri, e cosa essi possono significare per il futuro delle decine di migliaia di non profit culturali diffuse sul territorio italiano. Ne parliamo con Giuseppe Taffari, avvocato, esperto di imprenditoria sociale e di diritto degli enti non profit
L’associazione culturale cheFare pubblica il volume “La cultura in trasformazione. L’innovazione e i suoi processi”, ed Minimum fax, dopo quattro anni di osservazione dei processi produttivi nel settore culturale attraverso l’omonimo bando. Una narrazione polifonica, che da testimonianze personali under 40, passa a mappature scientifiche per descrivere l’industria culturale in cambiamento. Una lettura, che fotografa un Paese e un sistema in transizione, ribadendo la necessità della capitalizzazione delle esperienze, evitando di perdere la funzione di connettore sociale
Presentate al Museo Egizio le venti idee vincitrici della prima edizione bando ORA! Linguaggi contemporanei, produzioni innovative, lanciato a ottobre 2015 dal Settore Innovazione Culturale di Compagnia di San Paolo e orientato a sostenere progetti nei settori delle arti visive, performative e della cultura digitale. Alla chiamata hanno risposto 250 progetti provenienti da tutto il territorio nazionale, motivo per cui la Fondazione ha deciso di aumentare il numero di premiati che in un primo momento sarebbero dovuti essere quindici, e incrementare il budget dedicato al bando, da € 550.000 a € 740.000. Ne abbiamo parlato con Giovanna Segre, economista e docente presso l’Università di Torino
Un nuovo volume “Cultural accountability. Una questione di cultura” a cura di Stefano Monti rimette al centro il tema della necessità per il settore culturale di essere misurabile nei suoi impatti, non solo per incontrare nuovi potenziali partner economici di progetto, ma per sapersi meglio condurre, sostenere con responsabilità
In relazione ai temi della sostenibilità economica, l’attuale ecosistema delle produzione culturali indipendenti ci offre diverse evidenze. Una di queste è lo sviluppo di esperienze embrionali d’impresa culturale, che riflette l’idea di indipendenza come autonomia gestionale e finanziaria. Ideatori e fornitori di servizi culturali, queste realtà sembrano sviluppare capacità di innovazione dei set organizzativi e dei pacchetti d’offerta al pubblico. Incontriamo il duo torinese ConiglioViola, autori di un progetto vincitore del Bando ORA! – prodotto dall’Accademia degli Artefatti di Roma – e nella short-list dei progetti selezionati dal Bando Culturability 2016
Mondo delle Istituzioni, non profit e imprese si sono incontrati a Milano in occasione della sei giorni di presentazione di Mare Culturale Urbano per confrontarsi su buone pratiche e strategie di sviluppo messe in campo per il sostegno della cultura come motore di cambiamento sociale. Si è parlato di collaborazioni, approcci innovativi e obiettivi condivisi per una città che guarda dritto al futuro
Abbiamo messo in fila una serie di iniziative che la Regione Lombardia sta promuovendo da diversi mesi, con l’immissione di risorse cospicue per il sistema culturale, unite all’invito all’attivazione territoriale e moltiplicazione delle opportunità tramite sinergie e partnership di attori locali. Una visione di lungo periodo che parte dall’ascolto, sta liberando energie e dando visibilità a progetti imprenditoriali di alto profilo. Un messaggio per tutti: con la Cultura si fa sistema ed economia