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Marzo 2017

Cultura e lavoro in Europa: tra luci e ombre ecco i numeri

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 19:10
STUDI E RICERCHE

Il 2018 sarà l'Anno europeo del patrimonio culturale, ma qual è oggi lo stato di salute della “Cultura Europea” secondo la prospettiva occupazionale? Con 6,3 milioni di persone, in circa 6,5 milinoni di posti di lavoro “culturali” nell'EU (quasi il 3% dell'occupazione totale) l'Eurostat ci fornisce luci e ombre di un settore che diventa sempre più una risorsa comunitaria strategica

Articolo a cura di: 
Massimiliano Zane

Atmosfera Creativa, un modello economico per cultura e creatività

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 19:05
STUDI E RICERCHE

La Fondazione CRC ha promosso e finanziato, nell’ambito dell’attività di ricerca coordinata dal suo Centro Studi, il Rapporto “Fattore Cultura. Realtà e potenzialità in provincia di Cuneo”, che riporta un’analisi del panorama culturale e creativo condotta dai ricercatori del Centro Studi Silvia Santagata-EBLA e conclusa nel 2016. Lo studio, avviato per sostenere le scelte di programmazione e progettazione della Fondazione e degli attori del territorio, è stato finalizzato da un lato a mappare e mettere in luce la presenza o l’assenza di condizioni in grado di favorire uno sviluppo legato alla cultura e alla creatività, dall’altro a fornire l’indicazione di policy per stimolare tale sviluppo

Articolo a cura di: 
Paola Borrione
Autore/i: 

Travel. Enjoy. Respect. L’anno internazionale del turismo sostenibile

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 19:00
STUDI E RICERCHE

La General Assembly delle United Nations, nell’ambito delle iniziative dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ha designato il 2017 come International Year of Sustainable Tourism for Development. Inclusione sociale, protezione delle risorse ambientali e rispetto dei valori culturali delle comunità sono gli assi strategici rispetto ai quali il World Tourism Organizations invita a proporre progettualità nell’ambito di questa cornice. Non solo. L’Organizzazione Mondiale del Turismo invita gli operatori a sviluppare sul territorio iniziative che salvaguardino i contesti di riferimento e favoriscano la cooperazione pubblico / privato. L’invito ai governi, al mondo accademico e agli enti filantropici è infatti quello di definire politiche, strategie e programmi volti all’inclusione dei giovani, delle donne e dei gruppi della società più svantaggiati

Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca
Autore/i: 

Musei come miele. Ritorna Nuove Pratiche fest per riflettere sul nuovo ruolo dei Musei, come hub di produzione sociale e culturale

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 12:00
MUSEO QUO VADIS?

A Palermo, nella cornice dell'Ecomuseo Mare Memoria Viva si torna a parlare di innovazione culturale, varcando la soglia dei Musei. Dall'accessibilità, alle pratiche di collaborazione fra territorio e istituzioni, fino ai metodi per ampliare i pubblici e indurli alla partecipazione attiva, il Museo si pensa non solo come luogo della tutela, ma della produzione culturale e della socialità

Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni
Autore/i: 

Oltre lo sguardo umano. “Recognition” di Fabrica porta l’intelligenza artificiale all’interno dei musei

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 11:50
MUSEO QUO VADIS?

Alla GAM, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, si è svolto un incontro del programma di conferenze e workshop Museum:Vision 2026 di Fondazione Torino Musei, dedicato al progetto “Recognition” di Fabrica. Sviluppato in collaborazione con JoliBrain, Angelo Semeraro e Monica Lanaro, rappresentanti del team di lavoro, vincitore della III edizione dell’IK Prize della Tate Britain, hanno descritto il funzionamento di questa intelligenza artificiale. Insieme a loro Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice della GAM e del Castello di Rivoli, Carlotta Margarone, coordinatrice del settore comunicazione della Fondazione Torino Musei e Andrea Pinotti, professore associato di Estetica all'Università degli Studi di Milano, specialista in Teorie dell’immagine e dei rapporti fra Estetica e Storia delle Arti visive. Il progetto “Recognition” apre nuovi spunti di riflessione e opportunità che l’intelligenza artificiale può introdurre nella fruizione delle opere d’arte e delle collezioni dei musei

Articolo a cura di: 
Sara Marceddu
Autore/i: 

MUSEU DO TRAJO DI SÃO BRÁS: UN PROGETTO COLLETTIVO

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 11:40
MUSEO QUO VADIS?

Un piccolo museo tradizionale del costume del Portogallo diventa un incubatore civico e sociale. Il Museu do Trajo di São Brás de Alportel fa della partecipazione attiva della sua comunità il motore di sviluppo per il territorio. Partendo da ingredienti come l’esperienza, la conoscenza associata con modi di vivere, la consapevolezza di usi e costumi, questo museo ha lo scopo di raggiungere gli obiettivi relativi all'inclusione, alla sostenibilità nelle sue molteplici declinazioni e all'educazione non formale di molti segmenti della popolazione locale. Ogni membro della comunità trova il suo spazio all’interno del museo ed è disposto a investire volontariamente il suo tempo perché si sente parte di un progetto a cui dona e da cui trae beneficio. Il museo di São Brás esiste per e grazie alle persone

Articolo a cura di: 
Sendy Ghirardi
Autore/i: 

Museum innovation for social inclusion

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 11:35
MUSEO QUO VADIS?

Il museo è una istituzione codificata, ma sempre più manifesta l’esigenza di comprendere le nuove funzioni che in tanti casi  assume, soprattutto a fronte dei cambiamenti sociali dei contesti in cui opera. In particolare la sua capacità di essere “luogo sicuro per il dialogo” e per l’inclusione sociale. Di responsabilità sociale dei musei se ne è parlato a Milano presso “Il Lazzaretto”, con estrema attenzione anche alle nuove retoriche emergenti.Museum Innovation for Social Inclusion è una delle azioni del progetto pa.pa.pa! Heritage for Social Innovation, sviluppato da ABCittà (Italia) e Plataforma para a Inovação Social (Portogallo) nella cornice del programma Tandem Europe; programma che, dal 2011, ha riunito circa 400 organizzazioni culturali indipendenti e sostenuto lo sviluppo professionale di oltre 320 manager culturali provenienti da più di 160 città e 35 paesi dell'Europa allargata

Articolo a cura di: 
Francesco Mannino

Prima candelina per il Polo del ‘900. Da festeggiare con un nuovo direttore

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 11:34
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA

Il prossimo mese compirà un anno il Polo del ‘900, fondazione di partecipazione nata ad aprile scorso dalla visione collegiale di Comune di Torino, Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo. Centro culturale situato nel complesso juvarriano dei Quartieri Militari, è un luogo dedicato alla formazione e sviluppo comunitario sui grandi temi che arrivano alla contemporaneità in quanto eredità storica, sociale, economica e politica del ‘900. Identità multiple, fonti documentarie cospicue, numerose esperienze e competenze convergono nelle progettualità di 19 istituti culturali direttamente coinvolti nel progetto, che sviluppano un discorso a cavallo tra memoria e attualità. “Ognuno con un patrimonio importante, specializzato e unico (..) occorre ripensare la missione, il modello gestionale e la relazione con la società civile”.  Abbiamo discusso dei primi 365 giorni  con Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo e Sergio Soave, Presidente della Fondazione Polo del ‘900 – in attesa del primo direttore che sarà nominato dopo il prossimo mese.. “Il Polo non è un progetto federativo: gli enti partner mantengono autonomia gestionale e amministrativa, nonché ovviamente culturale; quel che lo caratterizza è una forte vocazione alla progettazione integrata di servizi per il pubblico” Un modello replicabile?

Articolo a cura di: 
Giangavino Pazzola

La cultura è come la marmellata

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 11:33
CONSIGLI DI LETTURA

Promuovere il patrimonio italiano, la Cultura del Paese, con le imprese. E’ stato il processo virtuoso, di ispirazione che la giornalista Marina Valensise ha varato alla guida dell’Istituto italiano di Cultura a Parigi, oggi restituio in un volume edito da Marsilio. Una relazione win-win ancora inespressa nelle proprie potenzialità “Lo Stato offre all’impresa ciò che l’impresa non può produrre in proprio, e cioè il prestigio di una sede istituzionale, la legittimazione culturale del valore aggiunto prodotto da una manifattura di qualità, la possibilità di irradiazione internazionale ben oltre i semplici canali dell’export. Il privato dà allo Stato ciò che lo Stato non può avere, e cioè un metodo e una strategia industriale, un prodotto di qualità, che ha valore esemplare in quanto è l’effetto di una ricerca e di un’innovazione che costituiscono di per sé un premio per l’industriosità, e quindi offrono una delle testimonianze più vive di una nazione e della sua ricchezza”

Articolo a cura di: 
Marianna Martinoni

Il dividendo dell’arte: perché continuare ad investire in cultura ci fa bene

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 11:32
CONSIGLI DI LETTURA

Darren Henley, attuale direttore dell’Arts Council England, ha dedicato la sua intera carriera alla musica classica e all’educazione musicale. Famoso per il suo Music Manifesto, per il best seller: “Everything You Ever Wanted To Know About Classical Music...But Were Too Afraid To Ask” e per le sue revisioni indipendenti in merito ai risultati e stanziamenti per la cultura musicale del Ministero dell’Educazione inglese, in questo libro prova ad affrontare in modo pragmatico un tema spesso oggetto di retorica e astrattismi. L’Arte e la Cultura portano benefici nelle nostre vite.
 

Articolo a cura di: 
Elena Lombardo
Autore/i: