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società

Agenda 2030: la sfida della complessità che viene dal paradigma dello sviluppo sostenibile

  • Pubblicato il: 16/01/2017 - 00:35
OPINIONI E CONVERSAZIONI

L'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nata su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”, porta avanti idee, progetti e attività concrete nell'ambito dello sviluppo sostenibile. Costituita il 3 febbraio 2016, l’ASviS rappresenta oggi un network a cui aderiscono 142 tra le più importanti associazioni, fondazioni e reti della società civile. A quasi un anno dalla sua istituzione, ci siamo confrontati con il suo Portavoce, Enrico Giovannini, per fare un bilancio delle azioni fatte e per approfondire il programma di lavoro dell'Alleanza per il 2017. Sottolineando l'importanza dell'Agenda 2030 quale "framework complessivo delle politiche dei prossimi anni", Giovannini parla delle sfide future e lancia un appello alla politica italiana: "o il dibattito pubblico affronterà seriamente il tema dello sviluppo sostenibile nel corso della prossima legislatura, o non riusciremo mai a raggiungere nel 2030 gli obiettivi che ci siamo impegnati a conseguire"

Articolo a cura di: 
Vittoria Azzarita

QUANTO CONTA IL PATRIMONIO CULTURALE PER L'EUROPA?

  • Pubblicato il: 14/12/2016 - 22:18
STUDI E RICERCHE

A metà novembre, in occasione della cerimonia di conferimento dei Premi per il Patrimonio Culturale dell'Unione Europea/Europa Nostra Awards 2016, è stata presentata la traduzione italiana della sintesi  del Report «Cultural Heritage Counts for Europe». Lo studio rappresenta il principale risultato dell'omonimo progetto europeo realizzato da Europa Nostra, in collaborazione con cinque partner internazionali, al fine di fornire prove convincenti del valore del patrimonio culturale e del suo impatto positivo su economia, cultura, società e ambiente in Europa. Riconosciuto nel 2014 dal Consiglio dei Ministri dell'UE «come risorsa strategica per un'Europa sostenibile», il patrimonio culturale necessita sia di un approccio olistico alla valutazione di impatto che di una programmazione politica integrata
 

Articolo a cura di: 
Vittoria Azzarita

IL MUSEO SALINAS: UN CASE STUDY DI SOCIAL MUSEUM… A PORTE CHIUSE

  • Pubblicato il: 13/12/2016 - 20:32
PAESAGGI

Può un polveroso museo chiuso da 4 anni per restauri attrarre più visitatori di quando era aperto? Si può ottenere una straordinaria brand awareness partendo da una disastrosa web reputation e senza avere 1 cent di budget? E la Sicilia, il profondo Sud, può raggiungere un primato positivo, e per di più nel campo dell’innovazione sociale? Sì, è possibile! E questa anomalia potrebbe creare un cortocircuito capace di smuovere il dormiente settore della comunicazione culturale. Dalla rivista Il Capitale Culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage

 

Articolo a cura di: 
Redazione
Autore/i: 

AL VIA IL FESTIVAL DELLA CRESCITA 2016

  • Pubblicato il: 14/03/2016 - 19:02
NOTIZIE

Per la sua seconda edizione, il festival dedicato alla crescita felice, ideato dal sociologo Francesco Morace, si espande sul territorio italiano, ampliando temi e attori coinvolti

Articolo a cura di: 
Gabriele Caramellino

La società italiana allo specchio

  • Pubblicato il: 15/12/2015 - 18:09
STUDI E RICERCHE

L'analisi dei principali fenomeni sociali, economici e ambientali che riguardano il nostro Paese, è al centro di due importanti lavori di ricerca presentati nei giorni scorsi. La terza edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile dell'Istat, e il 49° Rapporto sulla situazione sociale del Paese del Censis, mettono a nudo pregi e difetti di un'Italia in cui inizia a crescere l'ottimismo verso il futuro, nonostante il perdurare di molteplici disparità. In tale contesto, il patrimonio culturale continua a essere una risorsa poco valorizzata e costantemente minacciata dal degrado, a scapito della sua capacità di definire le nuove frontiere dell'italianità

Articolo a cura di: 
Vittoria Azzarita

Coltivare il re-incanto

  • Pubblicato il: 14/10/2015 - 22:55
LA PAROLA AGLI ARTISTI

Ad aprire le riflessioni di questo autunno è Adrian Paci. Albanese di nascita, italiano di adozione, prima di altri ha raccontato le «vite in transito» ponendo all’attenzione il fenomeno delle migrazioni, i flussi, gli attraversamenti, ai quali la politica non fa che dare miopi risposte. Ma l’arte di Adrian Paci è soprattutto il frutto di un’esperienza di vita individuale che attraverso il linguaggio, la narrazione, diventa bene collettivo. Con lui l’arte si libera da una richiesta di funzionalità per riacquistare una dimensione spirituale attraverso dedizione, capacità di ascolto, attese. Un invito alla cura di sé attraverso lo stupore, attraverso il «re-incanto»

Articolo a cura di: 
Stefania Crobe
Autore/i: 

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