Il re è nudo
La foresta pietrificata da oltre un secolo della filiera della produzione culturale, dell’organizzazione del sapere, ha avuto uno scossone. La flessione delle risorse pubbliche alla Cultura è una certezza. La crisi strutturale, la ricerca della sostenibilità economica, dapprima affannosa, sta muovendo le riflessioni sulla capacità della cultura di generare impatti (culturali, economici, sociali). Dal punto di vista sociologico, sono cambiate le regole della produzione e del consumo, anche culturale, vorticosamente accelerati dalle trasformazioni tecnologiche. Sono cambiate le prospettive di crescita economica. E’ cambiato il ruolo del privato, che quotidianamente dimostra e reclama il proprio ruolo di attore dell’interesse (anche) pubblico. Innovare la cultura e attraverso la cultura è necessario. «Il nuovo si muove intorno alle economie della condivisione e della collaborazione, alle sfide dell’innovazione sociale a vocazione culturale, all’allargamento e dei mercati della cultura. Che il nuovo sta non nella cultura in sé, ma nella cultura in relazione alle altre componenti sociali ed economiche», afferma Alessandra Gariboldi, Coordinatrice Ricerca e Consulenza della Fondazione Fitzcarraldo, impegnata nella consulenza all’evoluzione delle strategie dei grandi erogatori, tracciando una big picture