Achille Bonito Oliva, colpito o stupito da qualcosa in questa Biennale?
Stupito no, ma diciamo che questa Biennale rafforza il mio pregiudizio favorevole verso Gioni, perché utilizza una performatività critica che mi è familiare.
In che senso?
Un Francesco Bonami molto abbottonato ci ha rilasciato ieri qualche stringata dichiarazione all'ingresso dei cancelli della Biennale, poco prima di assistere alle consegne dei Leoni d'Oro. E il suo pensiero sulla presenza/assenza della pittura in questa edizione è diametralmente opposto a quello di Dorfles.
Le è piaciuta questa edizione?
Tino Sehgal, Camille Henrot e il padiglione dell'Angola sul podio. Premio alla carriera per Maria Lassnig e Marisa Merz
Numerosissime le Fondazioni civili impegnate nella promozione dell'arte contemporanea in laguna. Una presenza «enciclopedica», con una ricca offerta di eventi e mostre, mappata dagli inviati in città. Fino al 24 novembre
Massimiliano Gioni, curatore dell’attuale Biennale di Venezia, nonostante la giovane età, non è un rottamatore. A dirla tutta, ammesso e non concesso che Berlusconi non abbia fatto cadere il Governo prima dell’apertura della Biennale, rovinandoci l’analogia, Gioni è l’Enrico Letta della situazione. La sua è una mostra delle larghe intese, ma in tal senso ha fatto anche più dell’attuale presidente del Consiglio.
Rinuncia a voler essere la summa enciclopedica dello stato dell’arte internazionale: l’intera città diventa un ipertesto dove ognuno degli artisti invitati può costruirsi un proprio percorso nell’arte
Le immagini della Biennale rimbalzano sui followers di Instagram del mondo. Progetto da emulare
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L’installazione di Jacob Hashimoto dal 28 maggio alla Fondazione Querini Stampalia
È il teatrino collegato a Palazzo Grassi, realizzato per la Fondazione Pinault
A Palazzo Rossini un'installazione dell'artista tedesco ricrea gli spazi di una clinica fittizia per malattie mentali
La Fondazione Querini Stampalia riunisce in laguna tre esponenti di una grande famiglia dell’arte contemporanea
Stimolare l’intervento privato nella cultura significa anche garantire il suo supporto pubblico. Perché non possono esserci tutela e valorizzazione senza l’attenzione, l’interesse e la partecipazione della comunità
