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Diecimila aquiloni invadono la Laguna

  • Pubblicato il: 24/05/2013 - 13:42
Autore/i: 
Rubrica: 
SPECIALI
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi

Venezia. La galleria Studio la Città di Verona sbarca a Venezia e organizza, in occasione della Biennale, la rassegna  «Gas Giant» dedicata a Jacob Hashimoto: l’appuntamento espositivo, curato da Luca Massimo Barbero con monografia edita da Marsilio Editori, si tiene alla Fondazione Querini Stampalia, nello spazio recentemente ristrutturato da Mario Botta, dal 28 maggio al primo settembre. Sostanzialmente la rassegna è composta da una grande installazione site-specific che l’artista americano (1973, Greeley, Colorado) ha ideato con l’intento di interagire con gli spazi della istituzione veneziana in nome di un rapporto diretto con lo spettatore. L’opera di Jacob Hashimoto, infatti, si caratterizza per l’utilizzo di alcuni elementi stilistici presi in prestito dalla cultura giapponese: l’aquilone in carta e bambù, è un elemento che l’artista poi assembla e ricostruisce per dare vita a installazioni in forma scultorea che invadono lo spazio espositivo. «La complessità visiva del suo lavoro, spiegano gli organizzatori, unita alla leggerezza dei materiali, accompagna lo spettatore lungo un percorso sensoriale in cui si confondono le coordinate spaziali e temporali e dove il visitatore viene accolto da un sentimento di stupore e meraviglia. Le installazioni di Hashimoto si pongono al contempo come un’esplorazione tangibile delle affascinanti e possibili intersezioni tra pittura e scultura, tra figurazione e astrazione, tra natura e artificio». Lo stesso artista spiega la centralità dell’aquilone nella sua poetica: «C’è anche una componente giocosa nel mio lavoro: gli elementi stilistici che utilizzo hanno a che fare con un generale sentimento di nostalgia più che con una diretta relazione con le mie origini. L’aquilone parla del sentimento dell’infanzia e del rapporto con la natura, più che della singola tradizione giapponese». Ecco dunque che l’istallazione si compone di 10mila aquiloni in carta e bambù realizzati a mano che attraversano gli ambienti espositivi del palazzo. «La tensione, ma anche l’esuberanza visiva del lavoro di Jacob Hashimoto, continuano gli organizzatori, e la sua ricerca di una precisa dimensione luminosa conferisce all’opera un aspetto poetico, che spesso sfugge una precisa definizione e collocazione stilistica del lavoro dell’artista. Le opere di Hashimoto sono al contempo architetture, vista la loro precisa struttura tridimensionale, sculture, vista la loro caratteristica autonomia formale, e pitture, visti i loro ricercati effetti cromatici tradotti sulla superficie della carta». Jacob Hashimoto non è nuovo a Venezia, dove nel 2009 ha portato l’opera «Superabundant Atmosphere» a Palazzo Fortuny a Venezia in occasione della mostra «In-finitum». In concomitanza alla rassegna veneziana Hashimoto espone anche nei seguenti luoghi: alla galleria Studio la Città di Verona («Foundational Work», dal 25 maggio al  31 agosto), alla galleria Forsblom, Finlandia (sino al  9 giugno), al Bildmuseet Umeå, Svezia («Superabundant Atmosphere», dal 2 giugno al 13 ottobre), allo Schauwerk Sindelfingen, Germania («Sky Columns» dal 15 giugno alla  primavera 2014).