In risposta alla crisi e alla rarefazione dell’intervento pubblico nella cultura, le fondazioni assumono un ruolo sempre più cruciale. Sostengono la tradizione lirica, la conservazione dei beni storico-artistici, l’arte, l'editoria e la letteratura. Intanto un progetto di La Stampa e The Guardian censisce i luoghi della crisi in Europa: «siamo tutti sulla stessa mappa», ma qualcuno cerca all’estero ciò che nel Belpaese è difficile trovare

Perdersi tra la realtà e l’immaginazione di Kiki Smith, ritrovarsi nel bel mezzo di Italia-Cina e finire nella visionarietà del «Teatro Scolpito» di Arnaldo Pomodoro. Ma a Napoli, un «MADRE» pensieroso, attende il dopo-Cycelin

Una domanda che suona quasi retorica, ma l'ultimo rapporto Symbola/Unioncamere restituisce un'Italia produttiva e strutturata nel settore culturale che può traghettare il Paese fuori dalla crisi, solo a condizione che si torni a valorizzare la propria identità di nazione operosa e ingegnosa, senza perdere le sfide internazionali (rif. sezione Studi e Ricerche)

Uno studio a cura dell’ Osservatorio sui Beni Artistici del Monte dei Paschi di Siena sull’impatto economico della «notifica» reclama una informativa in materia di beni culturali chiara, incontrovertibile e accessibile a tutti. E magari anche on line!

Ma si levano le voci di protesta, invocando nuovi modelli di gestione per la salvaguardia di una delle testimonianze architettoniche più importanti dell’Impero Romano

Un volume promosso dalla Fondazione Marchi offre uno sguardo ravvicinato su uno dei periodi più fulgidi del teatro novecentesco

Il mecenatismo può dare slancio a un nuovo rinascimento