Le industrie creative driven, fuori dalla trappola della retorica
L’economista della cultura Alessandro Crociata, che condurrà la riflessione, anticipa i temi.
Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo – comprensivo di imprese, pubblica amministrazione e non profit - genera 89,9 miliardi di euro, pari al 6% del valore aggiunto nazionale, impiega quasi 1,5 milioni di lavoratori e attiva altri settori dell’economia, arrivando a costituire una filiera culturale, intesa in senso lato, di 250 miliardi di euro. È quanto emerge dal Rapporto 2017 “Io Sono Cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi ”, elaborato da Fondazione Symbola e Unionecamere. Per approfondire il ruolo delle industrie culturali e creative nell'economia italiana, abbiamo posto alcune domande a Domenico Sturabotti, Direttore della Fondazione
In occasione dell'uscita del suo nuovo libro “Doing the right thing. A value based economy”, abbiamo posto alcune domande ad Arjo Klamer, economista della cultura di fama internazionale, Professore presso l'Erasmus University di Rotterdam e Presidente della Association of cultural economists. Partendo dall'analisi dello scenario contemporaneo, ci siamo confrontati sul valore della cultura e sulla necessità di identificare un nuovo modello economico capace di superare l'attuale approccio strumentale e di spostare l'attenzione dalla quantità alla qualità
A dieci anni dalla sua approvazione, l’UNESCO ha pubblicato il primo report globale sulla «Convenzione sulla Protezione e Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali». Ratificata da 141 Paesi in tutto il mondo, la Convenzione rappresenta il principale strumento di indirizzo per la definizione delle politiche culturali, a livello internazionale. Analizzando il lavoro svolto in questi anni, lo studio prova a capire quanto la Convenzione sia stata capace di ispirare cambiamenti positivi nelle politiche e nelle misure culturali implementate dai vari Stati, e quanto invece debba ancora essere fatto
L'industria cinematografica italiana necessita di nuovi strumenti e modalità di intervento per riuscire a colmare il gap di competitività che la separa dai grandi mercati mondiali. Lo dichiara l'ultima edizione del rapporto sul mercato e l'industria del cinema in Italia a cura della Fondazione Ente dello Spettacolo. Tra il coinvolgimento degli istituti bancari e il puntuale lavoro compiuto dalle Film Commission regionali i segnali di una possibile ripresa si fanno più nitidi e tangibili