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Compagnia di San Paolo come anchor institution. Presentato il Piano 2018

  • Pubblicato il: 15/02/2018 - 08:06
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Giangavino Pazzola

Compagnia di San Paolo presenta il piano 2018 a pochi giorni dall’accordo con il Ministero del Tesoro, per via del quale scalerà il suo investimento in Banca Intesa in modo graduale rimanendo comunque socio pesante almeno sino al 2021. Le erogazioni previste per l’annualità ammontano a 158 milioni di euro su tre indirizzi (politiche sociali, ricerca e sanità e arte, attività e beni culturali), ai quali se ne aggiungeranno quasi altri 17 milioni provenienti dal credito di imposta orientato alla partecipazione al Fondo per il contrasto alla povertà educativa. Educazione, innovazione e sviluppo sono i driver degli investimento che la fondazione  torinese sosterrà nei prossimi dodici mesi, sperimentando nuovi modelli – come annunciato dal presidente Francesco Profumo con effetto moltiplicatore e fare da incubatore a iniziative che potrebbero poi essere proiettate su scala nazionale. Un anno importante che si apre anche con l’annuncio di un addio, quello dato da Piero Gastaldo dopo vent’anni alla guida dell’ente.


 
Torino. Cambiamento e continuità. Sembrano essere queste le parole chiave con le quali è possibile sintetizzare la giornata di presentazione del piano annuale della Compagnia di San Paolo,  il 30 gennaio durante un incontro pubblico al Teatro Regio. Cambiamento perché il Segretario Generale, Piero Gastaldo, lascerà il timone dopo vent’anni, al termine della procedura di riduzione dell’investimento in Intesa Sanpaolo – secondo cambiamento – concordato recentemente con il Ministero del Tesoro e della nomina del suo successore – che comunque lo stesso Gastaldo affiancherà per un anno. I ben informati danno come papabile Stefano Firpo, attuale direttore generale per la Politica industriale, la Competitività e le Pmi al Ministero dello Sviluppo Economico, ma la rosa dei candidati vanta illustri talenti del mondo della finanza. L’impegno di Compagnia di San Paolo in Banca Intesa è pari al 46% del patrimonio della Fondazione stessa che, era dotata di un patrimonio che valutato 7,3 miliardi, con un rendimento complessivo registrato pari al 12% alla fine dell’esercizio 2017. L’impegno preso con il Ministero è quello di arrivare a un terzo dell’attuale partecipazione.

Le erogazioni per il 2017 sono state di 157,3 milioni di euro e verranno di poco incrementate durante il 2018 a 158 milioni di euro. A questa cifra si aggiungeranno 16,8 milioni di crediti di imposta  che confluiranno al Fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa.  La porzione di erogazione più alta sarà investita nelle politiche sociali che si attestano sul 33%, seguite da ricerca e sanità (29,2%) e arte, attività e beni culturali (19%). I progetti che verranno sostenuti dovranno essere focalizzati su tre drivers portanti lo sviluppo territoriale: educazione, innovazione e sviluppo. In questo senso, continuità con l’azione strategica avviata in passato che porta gli osservatori a definire il ruolo di Compagnia come “governo ombra” del Piemonte e del suo capoluogo. Sono eloquenti le cifre mostrate da Gastaldo, quando fa risaltare che l’erogazione da parte della fondazione nel settore culturali è simile, talvolta superandolo, allo stanziamento messo a disposizione dalla Città di Torino.  

Il piano è stato illustrato dal presidente Francesco Profumo a partire da una riflessione sulla disuguaglianza nella distribuzione del reddito e sulla capacità dei sistemi territoriali di reagire alla globalizzazione. Nonostante nella nostra nazione la produttività non faccia registrare indici di crescita, secondo Profumo il sistema paese non deve rimanere passivo e le azioni strategiche devono guardare lontano. «Torino è dinamica e immobile, piena di risorse e smarrita, innovativa e conservatrice. […] La filosofia della Compagnia di San Paolo non consiste nel distribuire risorse in una logica emergenziale o sussidiaria, ma rilanciare la generazione delle opportunità. Lavorando con il Terzo Settore e l’economia sociale, tenteremo di trovare nuove soluzioni, favorire l’autonomia dei soggetti e le economie di scala», cercando di rendere efficienti anche i processi di scambio con la pubblica amministrazione e proiettando il territorio sul piano internazionale – altro punto centrale della relazione di Profumo.

L’anchor institution torinese declina l’internazionalità come tema chiave per generare occasioni di impresa e lavoro, gestendo le opportunità che la globalizzazione può offrire e affrontando le nuove sfide sociali attraverso la gestione di progettualità proprie o incarnando quel partner affidabile in termini di erogazione e supporto per chi è portatore di progetti di impatto sociale. Per rilanciare la sfida delle opportunità, Compagnia ha affrontato nel 2017 una riorganizzazione interna indirizzata a «massimizzare l’impatto dell’intervento attraverso l’ibridazione dello strumento erogativo con il contributo diretto di competenze ed esperienze. Oggi siamo un hub che mette insieme la leva finanziaria e aree specialistiche di finanza di impatto: fundraising, innovazione, innovazione organizzativa, capacity building, data e knowledge management e comunicazione strategica di progetto», afferma Profumo, con il duplice obiettivo di perseguire impatto esterno sul territorio e interno nella gestione di progetti complessi.

INNOVAZIONE SOCIALE. Il tema dell’innovazione sociale sarà elemento centrale nella visione strategica della Compagnia, a partire dall’educazione dei più giovani. La qualità di vita sarà migliore se i ragazzi saranno dotati di strumenti cognitivi, capacità di problem solving, spirito critico e di adattamento orientato allo sviluppo di iniziative di imprenditorialità, al controllo di emozioni e dello stress, alla comunicazione efficace, al pensiero innovativo e computazionale e alla trans-disciplinarietà.  Sulla base di ciò, e in continuità con quanto già fatto in passato, la Compagnia «opera come agente di sviluppo in campo educativo rispondendo alle principali sfide della conoscenza: educazione di qualità fin dai primi anni di vita (fascia 0 – 6 anni viene ritenuto un percorso necessario su cui porre l’attenzione), educazione come possibilità di inclusione, riscatto e cittadinanza, e allo stesso tempo come didattica innovativa per ripensare l’apprendimento e andare verso la definizione di un nuovo modello pedagogico». Negli ultimi tre anni, l’istituzione torinese ha ritenuto prioritario intervenire nella fascia giovani dai 0 ai 6 anni (progetto ZeroSei), sviluppando progetti orientati all’accrescimento delle competenze cognitive e relazionali, senza dimenticare le piaghe della dispersione e dell’abbandono scolastico per i ragazzi a rischio o in situazioni di vulnerabilità. In questo senso, sono stati sviluppati percorsi formativi di alta qualità come Provaci ancora, Sam! – progetto integrato e inter-istituzionale volto a promuovere il successo scolastico e contrastare la dispersione.

Altro tema prioritario è quello della povertà educativa dei bambini e dei giovani. Nel corso del 2017, con la partecipazione e il successo dei bandi nazionali per la povertà educativa gestiti da Fondazione con il Sud (dotazione finanziaria per tre anni per 120 milioni all’anno, per il 75% dal credito di imposta delle fondazioni bancarie e per il restante 25% con altre risorse aggiuntive delle stesse fondazioni) sono stati sostenute delle iniziative che, in seguito, sono state adottate anche da altre realtà su scala nazionale. Dal punto di vista economico, sono risorse già trasferite allo Stato, ma il cui uso viene indirizzato dalle progettualità strategiche che le fondazioni sono capaci di generare in egual misura tra regioni svantaggiate e virtuose. «Siamo consapevoli che occorrano grandi investimenti per gli spazi fisici dell’educazione, per consentire alle scuole di utilizzare le nuove tecnologie con partenariato pubblico privati e con miscellanea di risorse finanziarie. Al centro di questa sfida i nuovi modelli pedagogici e le nuove prospettive dell’educazione, la tecnologia è solo uno strumento, mentre il modello pedagogico rimane». Case history importante in questo senso è Torino fa scuola, progetto di ripensamento e ristrutturazione degli spazi fisici per l’apprendimento concepito insieme alla Fondazione Agnelli. Il progetto nato a Torino ha permesso di recuperare i plessi scolastici Fermi e Pascoli, e dal patrimonio di progetti raccolti dalla open call si vorrebbero estrarre delle linee guida dal consegnare MIUR. Una nuova sfida è quella del programma Ri-connessioni, che ha l’obiettivo di creare un modello di innovazione al livello nazionale partendo dalla città di Torino, coinvolgendo oltre 300 plessi su un piano triennale.

Il terzo tema con il quale viene declinata l’innovazione sociale è quello delle migrazioni, fenomeno che  sta acquisendo caratteristiche strutturali. Compagnia ha sviluppato diverse iniziative importanti, orientando la propria azione «verso progetti focalizzati all’integrazione di persone di origine straniera nelle nostre comunità, sostenendo le istituzioni e la società civile ad accogliere migranti e garantire loro adeguate condizioni sociali e lavorative. Abbiamo sempre mirato a inclusione a lungo termine, volti a costruire processi di integrazione e inclusione sociale di lungo periodo in particolare housing sociale, sostegno a reddito, politiche attive del lavoro, promozione del diritto alla salute, educazione e formazione al fine di garantire nel tempo la perfetta autonomia dell’individuo.  Il nostro ruolo sarà – da una parte – di sostenitore e investitore sussidiario e, dall’altra, di aggregatore di soggetti che intervengono in materia per rendere più fluidi i processi». Il 2017 è stato l’anno in cui ha visto la luce il progetto MOI – Migranti opportunità e inclusione, per mezzo del quale 97 persone si sono trasferite dal MOI ad altre residenze e 45 hanno trovato occupazione dopo un periodo di formazione mirata.

Nel quadro dell’ecosistema torinese, inoltre, la Compagnia ha avuto un ruolo cruciale nell’insediamento in città della Fondazione Nesta Italia, emanazione di uno dei più importanti centri globali di innovazione sociale con sede nel Regno Unito. L’obiettivo di tale partnership è di promuovere l’innovazione e sostenere iniziative nell’arte, la sanità, l’istruzione e lo sviluppo civile ed economico. Ciò rappresenta una forte opportunità per il territorio poiché l’insediamento di questo soggetto, oltre ad arricchire l’infrastrutturazione del sistema torinese, innalza la reputazione italiana e europea, integrando le progettualità della Compagnia con l’expertise di Nesta.

INNOVAZIONE CULTURALE – Per il Presidente Profumo, al fine di costruire una relazione tra economia e cultura, quest’ultima «ha bisogno di essere concepita come un ecosistema che interagisce con tutti gli aspetti del funzionamento civile ed economico della società. Bisogna saper connettere la cultura ai processi di innovazione tecnologica e sociale, identificando l’accesso alla cultura come elemento centrale di qualità della vita e di welfare, oltre che come punto fermo delle politiche per la qualità sociale. Occorre, inoltre, prendere le opportunità date dal concetto di impresa sociale e culturale che sono frutto dell’attività legislativa di questo governo».

Per andare incontro a questa visione, Compagnia si è fatta promotrice della nascita del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude (di cui sono soci il Ministero, la Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo, e la Fondazione 1563-ente strumentale della Compagnia e il Comune di Venaria), che ricomprende 29 istituzioni culturali che – grazie al nuovo statuto – potranno collaborazioni, coordinamento e armonizzazione dell’offerta culturale. In questo senso, la cultura viene utilizzata come leva di sviluppo turistico. Infatti, oltre alle mostre diffuse e eventi comuni, i luoghi afferenti al Consorzio – pensato sul modello dei Castelli della Loira – richiederà un’implementazione di strutture di trasporto e collegamento, oltre alla piattaforma online integrata per offrire informazione capillare e omogenea di tutti i siti afferenti

Un altro obiettivo è quello della valorizzazione economica del patrimonio. Nel 2017, la Compagnia di San Paolo ha lavorato sulla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’arbitraggio culturale: soggetti proprietari di patrimonio culturale lavorano insieme con finanziatori di lungo termine. «Si potrebbe creare un fondo di investimento chiuso e riservato agli investitori istituzionali che coinvolga un gruppo di siti pilota su scala nazionale. Per questo abbiamo affidato all’EBLA Centro Studi Silvia Santagata una ricerca coordinata dalla Compagnia e cofinanziata dalla CRT, uno studio di pre-fattibilità per lo sviluppo della Palazzina di Caccia di Stupinigi – con riferimento alla mappatura degli assetti proprietari e delle progettualità in corso, e alla loro ri-funzionalizzazione. Questo progetto dovrà comprendere la valorizzazione del patrimonio, attività di formazione e di ricerca, di residenzialità, di valorizzazione delle cascine anche attraverso attività agricole e artigianali». Per il 2018, Compagnia prevede di aprire ad altri investitori come la Banca Europea degli Investimenti e Cassa Depositi e Prestiti, sino ad arrivare ad altre fondazioni bancarie.

Tra gli interventi orientati a intercettare l’innovazione culturale, è importante ricordare la selezione dei progetti finanziati dalla Compagnia di San Paolo tramite bando nell’ambito delle arti contemporanee e dei linguaggi innovativi. Rispetto al panorama nazionale, il Bando ORA!  - lanciato nel 2015 e attivo in un’ottica programmatica pluriennale – ha rappresentato una nuova modalità operativa delineata da un articolato corpus di azioni: oltre alla double blind peer review delle nuove progettualità fatta da una giuria di esperti, una cabina di regia ha coordinato attività di formazione dedicata, studi e ricerche.

L’impegno a favore della cultura e dei linguaggi espressivi contemporanei ha premiato 33 progetti su 250 candidature, 30% delle quali provenienti da fuori Piemonte e Liguria. Il bando, infatti, sebbene orientato a sostenere attività da svolgere nel territorio di competenza della fondazione, era rivolto a organizzazioni culturali localizzate in tutta Italia – stimolando così l’attrattività di talenti nei territori liguri e piemontesi.  La dotazione iniziale del bando era composta di un budget iniziale di € 550.000, incrementato a € 740.000 per premiare le prime 20 idee selezionate. A inizi 2017 sono stati messi a disposizione altri € 460.000, destinati a sostenere altre 13 idee innovative nel campo delle arti. IN questo modo, Bando ORA! rappresenta un caso unico in Italia, sia per modalità operative sia per dotazione totale del finanziamento erogato.

INNOVAZIONE TECNOLOGICA – Se è vero che, tra le prime dieci prime multinazionali depositarie di brevetti presso l’European Patent Office (EPO) di Monaco, non c’è un’azienda italiana; è anche vero che l’Italia è la quarta nazione in Europa per paternità di brevetti e inventori. Pare evidente come sia necessario irrobustire la filiera dell’innovazione per essere competitivi in ambito industria tecnologica innovativa – vale a dire l’economia di domani. La sfida di Compagnia per il 2018 è quella di non disperdere potenziale di innovazione e crescita economica. «In questo contesto si inserisce la strategia di riorganizzazione degli enti strumentali di ricerca SITI e Boella promosso dai soci della Compagnia e dal Politecnico che ha portato alla costituzione della fondazione LINKS. La peculiarità dell’operazione consiste nell’unire i due centri di ricerca internazionali in un’unica struttura operativa grazie alla quale, una volta completato l’iter costitutivo, potranno essere avviate diverse sinergie di ricerca tra gli ambiti disciplinari, particolarmente strategico nel nuovo programma quadro per la ricerca e l’innovazione FP9 20121-2027». In questo senso, si stanno gettando le basi per sviluppare un nuovo modello di supporto che dovrà fare scouting di nuove idee, protezione e valorizzazione delle proprietà intellettuali, supporto alla creazione delle nuove imprese. La Compagnia ha, inoltre, siglato un protocollo di intesa con CDP e con Fondo Europeo Investimenti -  promotore della piattaforma ITAtech per sostenere il trasferimento tecnologico avanzato.

Quelle di Compagnia di San Paolo per il 2018 sono azioni di tipo strutturale, che cercano di innescare processi di filiera. L’obiettivo è quello della riduzione del gap sociale e delle disuguaglianze economiche e culturali, cercando di introdurre delle sperimentazioni di governance nelle dinamiche di sviluppo territoriale. Se il fine di accompagnare – e non di sostituire – il governo della cosa pubblica è prioritario, è anche vero che il ruolo di Compagnia è ormai cruciale per lo sviluppo di politiche pubbliche efficaci e improrogabili.
 
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