L’Expo: un «Vivaio» di opportunità, parte II
Per l’Italia un’imperdibile occasione di innovazione, coesione e riposizionamento. La seconda parte dell’intervista a Paolo Verri, Responsabile dei Contenuti espositivi ed Eventi del Padiglione Italia
Per l’Italia un’imperdibile occasione di innovazione, coesione e riposizionamento. La seconda parte dell’intervista a Paolo Verri, Responsabile dei Contenuti espositivi ed Eventi del Padiglione Italia
Il Padiglione Italia come fucina di eccellenze e talenti emergenti. Una grande occasione per dar voce alle energie giovani del Paese. Ce ne parla Paolo Verri, Responsabile dei Contenuti espositivi ed Eventi, in una lunga intervista. Ecco la prima parte
Milano. Pioggia di pesanti accuse e arresti ordinati dalla Procura della Repubblica di Milano, con tante ombre che si addensano sui cantieri dell’Expo del 2015.
Partono alcuni interventi, ma se ne attendono altri. E resta il nodo Brera
Verso Expo Milano 2015, apertura verso l’esterno e rafforzamento della corporate identity come punti di partenza per una crescita fondata sull’interscambio di esperienze, energie e potenziali
Nova Cantieri Creativi. Spazi mutanti | Spazi mutati. Il 14 e 15 marzo due giornate evento sulla rigenerazione creativa in Europa e in Italia, dentro gli spazi suggestivi della ex fabbrica di ceramiche Vaccari
Un gran tour nel Paese, con interventi che spaziano dall’archeologia industriale, che diventa stazione creativa, museo o incubatore, al patrimonio ecclesiastico restaurato e messo in rete, ai grandi attrattori, ai restauri che riqualificano intere aree urbane. Partiamo da Torino. Un «caso scuola» che beneficia della presenza di due delle più grandi fondazioni del Paese – Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT -che condividono le linee del piano strategico del territorio e cooperano su grandi progetti.
l’Italia è «il luogo per eccellenza del museo naturale». Un patrimonio diffuso da sogno che rischia il collasso. Fin dagli esordi, va proprio alla conservazione dei beni architettonici e archeologici la fetta più grande degli stanziamenti delle Fob nel settore: 83,7 milioni di euro (27,4% delle erogazioni) nel 2012. Ma il trend delle erogazioni è in diminuzione e l’allocazione è diventata strategica mediante operazioni pluriennali, di sistema e con investimenti anche patrimoniali (MRI - Mission Related Investment). Dal restauro a operazioni complesse, rigenerazioni di contesti urbani e di vasta area, con strategie multiattoriali che lavorano sulle dimensioni immateriali, per produrre effetti sociali
«Le fondazioni servono, tantissimo». Parola di Guido Giubergia, Presidente e Amministratore delegato di Ersel e della Fondazione Paideia
L’incontro tra spirito imprenditoriale e spirito sociale può generare trasformazioni profonde. E l’Italia è ricca di entrambi. Sono 131 le Fondazioni d’impresa del nostro Paese secondo il centro Altis dell’Università Cattolica, che con il filtro della responsabilità sociale rileggono il loro rapporto con le comunità, evolvendo la strategia, da puramente erogativa a sempre più operativa. E ne fanno un tratto di cultura d’impresa, «politecnica», intrisa di umanesimo, scienza, tecnologie, arte per innovare prodotti, relazioni, processi. Per il principio che uniti si vince si associano in reti come Assifero o creano «reti di reti».
A dispetto della crisi il fenomeno delle mostre in Italia continua a registrare tassi di crescita. Lo conferma un'indagine condotta su un campione di 7555 mostre organizzate nel 2012, con una media di 20 inaugurazioni al giorno in 1066 città, Roma e Milano in testa. 3318 le sedi. Un mostrificio. Centro, Sud e Isole insieme non raggiungono il totale del Nord. Sempre di qualità? Mostre che nascono in Italia e lì si fermano. Una maggioranza bulgara di «arte contemporanea» (viventi locali), paesaggi, marine e ritratti. Aumenta la fotografia.
Nonostante la crisi, il fenomeno delle mostre è in forte sviluppo. I territori si raccontano. Iniziano le analisi ex-ante della domanda e di benchmark per individuare modelli organizzativi, sostenibilità futura e ricadute. Ma vanno fatte le valutazioni ex-post degli effetti sociali ed economici prodotti
Guardate al modello inglese del National Trust. In che modo è importabile in Italia e può produrre occupazione legata alla valorizzazione del patrimonio culturale? Chiede Giuseppe Frangi a Marco Magnifico - Vicepresidente Esecutivo, Fondo Ambiente Italiano
Qualcosa si muove. Per il noto adagio «Impara a nuotare se non vuoi affogare». Vediamo come da alcuni casi
Cinque anni di vita con bilanci in pareggio per il modello Musei Civici di Venezia. Senza finanziamenti pubblici. Quali i punti di forza? Una macchina operativa efficiente. Nuove e interessanti co-produzioni con istituzioni culturali e privati. Ne parliamo con Mattia Agnetti, Segretario Organizzativo dell’Ente