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I riflessi fondamentali di una riforma irreversibile

  • Pubblicato il: 25/08/2017 - 15:34
MUSEO QUO VADIS?

La riforma dei musei era necessaria. Conversiamo con Stefano Baia Curioni, professore al dipartimento di analisi istituzionale dell’Università Bocconi, presidente di Palazzo Te, e già membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali del Mibact sugli esiti della riforma Franceschini”. “La revisione del rapporto tra istituzioni museali e privati è una delle conseguenze più delicate, ma anche più interessanti della riforma. Vale, grazie ad essa, il principio che ogni istituzione prende la responsabilità di decidere cosa gestire direttamente, cosa esternalizzare e perché, e in che modo, cosa chiedere in cambio. (…) Penso che lo snodo istituzionale centrale, oggi attivabile, sia nel ruolo della  Direzione Generale Musei, che oggi mi pare sia stata affidata  a uno specialista capace. (ndr. Antonio Lampis)” 
 

Articolo a cura di: 
Catterina Seia
Autore/i: 

Patrimonio e integrazione interculturale: le buone pratiche esistono ma non godono della giusta visibilità, soprattutto tra i nostri politici

  • Pubblicato il: 15/04/2018 - 09:03
MUSEO QUO VADIS?

Simona Bodo è ricercatrice e consulente in problematiche di diversità culturale e inclusione sociale nei musei. Su questi temi cura studi, seminari, pubblicazioni, percorsi formativi e di progettazione per istituzioni pubbliche e private, tra cui Gallerie degli Uffizi, Pinacoteca di Brera, Fondazione Ismu – Iniziative e Studi sulla Multietnicità e Fondazione Cariplo. La pubblicazione più recente da lei curata è «Un patrimonio di storie. La narrazione nei musei, una risorsa per la cittadinanza culturale» (con S. Mascheroni e M. G. Panigada, Mimesis 2016). Le abbiamo chiesto di identificare i progetti più innovativi ed efficaci in tema di l’interculturalità e di dare qualche consiglio al prossimo governo.
Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini

Articolo a cura di: 
Valentina Montalto

A quasi 50 anni dal terremoto, Gibellina Restaura

  • Pubblicato il: 15/12/2017 - 00:02
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA

Venerdì 10 novembre 2017 presso il Baglio Di Stefano, sede della Fondazione Orestiadi, ha avuto luogo un incontro tra il Sindaco di Gibellina, il Presidente della Fondazione Orestiadi, il Docente responsabile delle relazioni esterne ed internazionali dell’Accademia di Belle Arti di Brera ed il Presidente del gruppo Cantine Ermes – Tenute Orestiadi. Al termine della riunione, è stato firmato un protocollo d’intesa per l’inaugurazione di un progetto di restauro relativo alcune opere di arte contemporanea della città belicina
 

Articolo a cura di: 
Benedetta Bodo di Albaretto

La vera risorsa dei musei italiani sono le sue persone perché il denaro segue le idee

  • Pubblicato il: 13/05/2016 - 17:26
MUSEO QUO VADIS?

Secondo James Bradburne, guidato dalla visione della Grande Brera di Franco Russoli, la chiave della rinascita dell’istituzione sono il decentramento e la valorizzazione dei dipendenti, a partire dai custodi.  Le risorse economiche sono importanti, ma non urgenti

Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

L’Expo va di moda

  • Pubblicato il: 16/03/2015 - 01:00
WAITING FOR EXPO

Le partnership, gli investimenti, la gara di posizionamenti strategici e le aspettative delle fondazioni e delle aziende della moda per l’esposizione universale

Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

Epistole su Brera

  • Pubblicato il: 02/11/2012 - 17:50
OPINIONI E CONVERSAZIONI

Alle soglie dei sessant'anni, con un'energia e una familiarità con i nuovi media da neolaureato, storico dell'arte di formazione con un curriculum degno di nota nelle politiche culturali attive. Molti lo ricordano alla direzione della «Valorizzazione dl patrimonio artistico regionale della Lombardia». Oggi consulente scientifico per la cultura dell'Expo milanese e Vice Presidente di Italia Nostra, Pietro Petraroia scende in campo sulla Grande Brera, delineando una genesi, pubblicata sul sito di Icom, sotto forma di lettera aperta al Presidente degli Amici di Brera Aldo Bassetti. Che risponde. Opinioni che vi segnaliamo, che danno conto del dibattito in corso sul futuro della gestione del patrimonio culturale del nostro Paese, tra pubblico e privato

Articolo a cura di: 
Pietro Petraroia
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Grande Brera

  • Pubblicato il: 31/08/2012 - 17:45
OPINIONI E CONVERSAZIONI

L’ambizioso decreto sullo sviluppo recentemente promosso dal ministro Passera, che mira a sbloccare una serie di energie private e di mercato su progetti infrastrutturali finora coperti da risorse pubbliche, incluso il patrimonio culturale, dedica un intero articolo (il n.8) all’Expo di Milano e al progetto Grande Brera, offrendo un impulso importante – alla vigilia di Expo - per sbloccare l’impasse in cui si trova da decenni. Ma, prevedendo l’ingresso dei privati e costituendo potenzialmente un modello per la gestione del patrimonio artistico pubblico, ha spaccato in pro e contro il mondo dell’arte. Contrapposizione ideologica tra stato e mercato? Cerchiamo di capirne di più entrando nel dibattito. Ascoltiamo Stefano Baia Curioni, Storico Economico e vicepresidente del centro di ricerca ASK, dell’Università Bocconi di Milano

Articolo a cura di: 
Catterina Seia
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