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Le Fondazioni al tempo della crisi. Cos'hanno in testa i Presidenti?

  • Pubblicato il: 15/06/2012 - 10:45
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Redazione
Marino Cortese

Che sia un momento storico-economico difficile da affrontare non v’è dubbio. L’ascolto dei Presidenti delle fondazioni civili ci mostra il dualismo della crisi: puntare sul rigore nella gestione ordinaria, controllo dei costi e ridefinizione delle attività, senza implodere o sacrificare la qualità. Molti enti culturali, soprattutto quelli a partecipazione pubblica, finanziati sempre meno dagli enti erogatori, hanno ridotto progetti e attività in calendario. Per i privati c’è più familiarità, da sempre, a confrontarsi con le leggi del mercato.
Certo è che la fondazione, nei suoi principi costitutivi, per garantirsi sostenibilità e autonomia, dovrebbe avere un «patrimonio per uno scopo»: ma è molto più facile nel nostro paese assegnare l’ultimo, anziché il primo. Risultato, una fragilità strutturale.
Si contano le prime vittime: il «MAXXI commissariamento», a due anni dall’apertura e risultati - anche di strategia di fundraising - eccellenti, la Fondazione Pomodoro che chiude i suoi straordinari spazi aperti nel 2006 che ci avevano fatto sognare di essere nel presente come Londra e Berlino, la Galleria Civica di Trento appena costituita in Fondazione che verrà inglobata nel MART secondo un modello, si spera, affine al PS1 per il MOMA, l’arte che brucia al museo di Caloria. Ma in questo scenario, con effetti di lungo termine, si inizia a leggere in modo trasversale  l’inizio dei  ripensamenti mission, della ragion d’essere della propria istituzione, per ridisegnare le strategie per il futuro. Quindi non solo stare in porto in attesa che passi la tempesta, ma cogliere l’opportunità per innovare, pensare e agire il nuovo. 
Il cambiamento ruota intorno a frasi chiave: rivedere le «priorità», «razionalizzare», fare «rete» respirando a due polmoni, locale e internazionale, ampliare i pubblici,  far evolvere la ricerca di sponsor, in una politica di coinvolgimento con un fundraising mirato, apertura al volontariato qualificato. Si avvertono le energie di un possibile rilancio. E ci sono fondazioni che nascono proprio per lavorare sulla crisi, unendo pubblico e privato in una comune progettualità, che va ben oltre i denari e parte dalla governance.
 
Per il XII Rapporto Annuale Fondazioni del Giornale dell’Arte i Presidenti delle Fondazioni Civili ci raccontano cos’hanno in testa e come hanno reagito alla crisi.
 
Fondazione Accorsi - Ometto Museo di Arti Figurative
Risentiamo di non avere alcun contributo pubblico, ma con le nostre solide basi economiche e un’oculata amministrazione andiamo avanti nei progetti.
 
Fratelli Alinari - Fondazione per la Storia della Fotografia
La contrazione delle sponsorizzazioni ci ha costretti a limitare i progetti editoriali ed espositivi.
 
ARIA - Fondazione Industriale Adriatica
Siamo nati dalla crisi, come espressione della comune esigenza, avvertita da molti imprenditori e attori sociali di vario genere, di innescare nuovi processi di evoluzione culturale, economica e sociale.
 
Banca Agricola Mantovana BAM
Abbiamo ridefinito le priorità, con un maggiore orientamento dei contributi alla cultura.
 
Benetton Studi Ricerche
La difficile congiuntura economica induce particolare prudenza nelle scelte operative, privilegiando investimenti a basso rischio che diano adeguata garanzia di continuità dell'attività e sviluppando relazioni con quanti, in forma associata o singola, cercano di promuovere la cultura in tutte le sue forme, fornendo stimoli agli enti pubblici per buone pratiche nel campo della promozione culturale.
 
Fondazione Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali La Venaria Reale
Per compensare la riduzione di contributi degli enti pubblici abbiamo incrementato le attività di marketing operativo e fundraising, auspicando un’ulteriore integrazione con le politiche culturali dei soci fondatori.
 
Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore
Manteniamo l’attività corrente e rallentiamo i nuovi progetti in attesa di finanziamenti adeguati; cerchiamo fondi soprattutto nel settore privato; ampliamo l’apertura al volontariato qualificato; adottiamo nuovi canali per la vendita dei prodotti editoriali e stringiamo nuovi accordi con istituzioni affini.
 
Fondazione CittàItalia
Promuoviamo il micromecenatismo. Le donazioni sono state contratte, ma non in modo sensibile, il che ci ha consentito di dare seguito al programma di restauri previsto. Nel contempo abbiamo programmato eventi aperti a un pubblico più vasto e ci siamo concentrati su alcune città dove i restauri sono risultati più necessari.
 
Fondazione Dalmine
La Fondazione ha proseguito in una linea di piena continuità di strategie e priorità nell'azione di salvaguardia e incremento del patrimonio storico documentale, con un impegno economico che è cresciuto di circa l’80% tra il 2008 e il 2010, di pari passo con i fruitori
 
Fondazione Il campo dell'Arte - Diffusamentemuseo
Dobbiamo innovare, sviluppando nuove relazioni con il pubblico, creando un tessuto «in rete» per realizzare progetti di più ampio respiro e superare l’attuale parcellizzazione degli interventi.
 
Fondazione Dominato Leonense
Cerchiamo nuove collaborazioni con realtà culturali ed economiche del territorio.
 
Fondazione Ermanno Casoli
Quando le risorse esterne scarseggiano, bisogna valorizzare quelle interne. La Fondazione continua a portare avanti i suoi progetti, coinvolgendo i dipendenti dell’impresa collegata, puntando sulla ricerca di nuove strade, nuove soluzioni e nuove metodologie per far co-evolvere gli ambiti industriale-economico con quello artistico-culturale.
 
Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee
Per l'aggravarsi del panorama complessivo della produzione culturale, la nostra Fondazione devericonsiderare la propria mission, ripensare il progetto «Fabbrica Europa» per ridimensionarlo e renderlo così compatibile l’attuale situazione attuale.
 
Fondazione Fantoni
Diamo priorità agli interventi improrogabili per la conservazione del patrimonio e della casa museo, ma abbiamo ridotto i progetti di catalogazione scientifica delle collezioni e ritoccato gli ingressi, per mantenere inalterata l’offerta.
 
Fondazione Duca Roberto Ferretti di Castelferretto
Concentriamo le disponibilità per stabilizzare il personale, lavorare in rete, ricercare contributi in nuovi settori d’intervento.
 
Fondazione Fitzcarraldo
Stiamo ampliando le competenze e il raggio d'azione dei nostri interventi, incrementando i servizi per la crescita professionale e il miglioramento delle capacità gestionali degli operatori della cultura, estendendo reti e partenariati con imprese commerciali e non profit innovative nei settori limitrofi per avviare progetti condivisi di crescita, ricerca e condividere i rischi.
 
Fondazione Antonio Presti Fiumara d'Arte
Siamo abituati a sostenerci con le nostre forze, con gli utili dell'Art Hotel Atelier sul Mare e non è condizionata da finanziamenti esterni.
 
Fondazione Florens
Sia il governo Monti, sia l’Europa hanno più volte ribadito di credere fortemente negli investimenti culturali, ma certamente la crisi è avvertita da tutti. Abbiamo visto una riduzione dei contributi, sui quali avevamo fatto affidamento, e stiamo attivando un fundraising mirato, alternativo.
 
Fondazione Genti d’Abruzzo
Ci muoviamo per aumentare i proventi delle nostre azioni, ampliando l’offerta con nuovi servizi a pagamento e locando i nostri spazi.
 
Fondazione Solomon R. Guggenheim - Collezione Peggy Guggenheim
A fronte della crisi la scelta è stata di non ridurre l'offerta del programma espositivo e culturale, ottimizzare le spese, ridurre alcuni costi quali la comunicazione, le trasferte, etc.  Di fronte al nuovo panorama economico, allo staff del museo è stato chiesto uno sforzo di «creatività» per tener fede al programma, riducendone i costi. Negli ultimi due anni particolare attenzione è stata rivolta alle strategie di promozione ispirate al «beyond the line», ovvero sulla comunicazione che va oltre la pubblicità.
 
Fondazione Istituto di Belle Arti e Museo Leone
Ci siamo concentrati sulle priorità, sui progetti «in itinere» con i contributi delle Fondazioni bancarie (CRT e CRVC), sempre al nostro fianco; abbiamo programmato interventi (conferenze, giornate di studio, piccole esposizioni temporanee) a costo minimo, ma capaci di attrarre diverse fasce di pubblico.
 
Fondazione Carlo Levi
La riduzione dei finanziamenti è stata notevole. Abbiamo dovuto ridefinire le priorità nella gestione ordinaria della sede e delle attività, con una diminuzione dell’offerta per il pubblico.
 
Fondazione Logudoro Meilogu - Museo d'Arte Contemporanea FLM
Nessuna variazione gestionale, di collaborazione con altri enti pubblici o privati, né penalizzato la programmazione culturale che, anzi, nel corso del 2011 ha guadagnato un’apprezzabile affluenza di pubblico, anche grazie a un’attenta promozione e alla sinergia con gli enti locali.
 
Fondazione Giuseppe Mazzotti per la civiltà veneta
Viviamo una crescente difficoltà nella relazione con gli enti pubblici e nella definizione di una visione strategica sul medio-lungo periodo. Abbiamo reagito allargando il bacino degli stakeholders tradizionali, diversificando le attività e  i  canali di finanziamento.
 
Fondazione Filiberto Menna
Nel precisare con più rigore la mission, stiamo adeguando lo statuto, prevedendo anche l’ingresso di altri soggetti, pubblici e privati. Abbiamo indirizzato gli investimenti prevalentemente al potenziamento della biblioteca - in via di digitalizzazione e con una postazione per non vedenti e ipovedenti - e della mediateca.
 
Fondazione Museion
Arrivavamo da un periodo di forte difficoltà economica, prima di questa crisi, quindi non abbiamo modificato di molto le nostre strategie. Puntiamo in modo ancora più evidente sulle arti visive contemporanee, collaboriamo strettamente con gli artisti, spesso generosi, al fine di ridurre i costi. Non riusciamo più a pubblicare onerosi cataloghi, abbiamo ridotto gli eventi, come spettacoli di teatro o concerti. Cerchiamo partner sul territorio, come per esempio i festival, e fuori per la produzione di mostre con altre istituzioni, il che ha anche rafforzato la rete di rapporti del museo.
 
Museo Fotografia Contemporanea
I tagli dei contributi dei soci fondatori sono stati così gravosi nell’ultimo anno che è stato necessario riprendere in mano la programmazione e il bilancio, per fare un piano da anno zero, di pura sopravvivenza. Sono anche diminuite le entrate dalla vendita di servizi. Dati i costi strutturali incomprimibili, su tutto il resto (personale compreso) sono state fatte delle economie da stato di emergenza, garantendo i servizi al pubblico e l’attività ordinaria di conservazione del patrimonio fotografico. Mostre, progetti di studio, ricerca e attività espositiva, sono state mantenute solo se finanziate dall’esterno.
 
Fondazione Museo Glauco Lombardi
Ci muoviamo per incrementare i visitatori, anche fuori dai confini cittadini, ampliando l’offerta e progettando una promozione mirata ed estesa del Museo.
 
Fondazione Museo Pino Pascali
La funzione del Museo è centrale nelle crisi: diventa sempre più il luogo del dibattito permanente sull'arte e sulla società, della resistenza a un lento strangolamento. I visitatori crescono, ma i finanziamenti diminuiscono e quindi occorrono sforzi immaginativi, pratiche di coinvolgimento più ampie. La nostra priorità è preoccuparci di dare visibilità ai giovani artisti e di creare reti nazionali e internazionali.
 
Fondazione Napoli Novantanove
Nessun cambiamento sostanziale nella nostra strategia, che è chiara. Continuiamo a portare avanti, tra gli altri, da vent’anni il progetto «La scuola adotta un monumento», ancora vitale e attuale in 100 Comuni italiani.
 
Fondazione Oderzo Cultura
Con la riduzione del finanziamento pubblico abbiamo ridimensionato le attività «speciali» (mostre, incontri, spettacoli, eventi vari) e ricercato collaborazioni con sponsor e partner esterni.
 
Fondazione Palazzo Strozzi
Sin dalla costituzione, operiamo autonomamente, con finanziamenti equamente distribuiti tra pubblico e privato. Oggi è necessario, oltre alla conferma del sostegno pluriennale da parte dei soci fondatori istituzionali, diversificare le fonti di sostegno, con un fundraising importante anche su  mercati internazionali, quali America, Cina, Russia.
 
Fondazione Pastificio Cerere
La crisi ha apportato molti cambiamenti al nostro interno. Molti partner che per anni hanno supportato i progetti non possono più farlo e il reperimento dei fondi è sempre più difficile. Per il 2012, la programmazione rimane comunque invariata e stiamo lavorando per ampliare la rete di contatti e per non diminuire la qualità del programma.
 
Fondazione Poldi Pezzoli
Lo scenario di crisi é un'opportunità per l'istituzione, abituata a vivere con poche risorse economiche e molte idee. Abbiamo attivato nuove strategie: la modifica dello statuto per l’ingresso dei privati nel cda, importanti non solo dal punto di vista del sostegno economico, ma per l’apporto di competenze; la ricerca di nuovi visitatori con mostre-dossier a costi contenuti; aumento dell’offerta per il pubblico (visite guidate, conferenze, orari prolungati di apertura, apertura il lunedì, aperitivi, attività per i bambini, case-museo card); drastico controllo di gestione; ridistribuzione interna dei ruoli, riduzione delle consulenze e aumento dei  volontari. Abbiamo come obiettivo il pareggio di bilancio e la creazione di un Museo nel quale il pubblico di ogni età si riconosca.
 
Fondazione Querini Stampalia
«Piange chi può, ride chi vuole», è un motto di Christian Boltanski. Mai come quest’anno ci sembra opportuno usarlo per definire il difficile momento che sta passando la Fondazione. Il 2011 è stato un anno durissimo, con una contrazione ulteriore dei fondi di bilancio. La conseguenza diretta è stata il taglio degli appalti per i servizi della biblioteca e di guardiania del museo, sostituiti con volontari. Era l’unico modo per mantenere aperto un luogo culturale dalla storia ultracentenaria.
 
Fondazione RavennAntica
Operiamo con la massima selezione delle priorità, prediligendo interventi di natura permanente. Abbiamo attivato ricerca di finanziamenti su progetti europei e mettiamo a disposizione il nostro «saper fare» nel restauro per progetti promossi da soggetti terzi in ambito nazionale e internazionale.
 
Fondazione Sorgente Group
Nessun cambiamento. Acquistiamo opere d’arte di elevato pregio: un sicuro investimento per il futuro, culturale ed economico, certezza del buon esito degli eventi e della qualità della promozione dell’immagine della Fondazione.
 
Fondazione SoutHeritage
Abbiamo intensificato il dialogo con il territorio, non in una logica emergenziale, ma come modalità nuova e stimolante per lo sviluppo di nuove progettualità culturali, potenziando  «Lab. 12:00» (Laboratorio Mezzogiorno), la sezione di supporto per la Basilicata.
 
Fondazione Spinola Banna per l’Arte
Abbiamo dovuto riprogrammare la nostra attività, comprimere i costi e diminuire gli eventi a calendario.
 
Fondazione Famiglia Terruzzi Villa Regina Margherita
Appena avviata, la Fondazione si è dovuta confrontare con lo scenario di crisi: gli enti pubblici presenti nel cda hanno ridotto il budget preventivo. Abbiamo completamente riorganizzato parte dei servizi museali, come ad esempio aprire per un periodo solo su prenotazione, mantenendo, nonostante i tagli, elevati standard qualitativi.
 
Fondazione Volume!
La crisi ha rallentato alcuni progetti già avviati, come quello del «Parco Nomade», che richiede ingenti investimenti esterni. L’attività tradizionale, basata su capitali privati è regolare; sono stati solo limitati alcuni progetti che prevedevano il coinvolgimento di enti e istituzioni.
 
Fondazione Federico Zeri
Abbiamo conquistato una forte credibilità, anche a livello internazionale, checi permette di rivolgerci a interlocutori, soprattutto stranieri e singoli privati come il gruppo «Amici di Federico Zeri», che offrono collaborazione e sostegno economico, fondamentali in un momento in cui purtroppo le istituzioni pubbliche italiane non riescono a garantire investimenti sufficienti.
 
Fondazione Zétema
La crisi non ha bloccato le attività di progettazione. E’ ancora possibile ottenere risorse per attuare progetti innovativi, se hanno rigore scientifico e gestionale. Questo è possibile grazie al buon rapporto con gli enti statali e locali e alla nobile gratuità del volontariato. Stiamo sensibilizzando stakeholders privati e pubblici per coprire i costi di gestione dei siti restaurati. Con la Regione Basilicata si è aperta una positiva fase collaborativa per la promulgazione della legge regionale per la conservazione, per la valorizzazione e per la gestione dei luoghi lucani della cultura.

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