Zeri, l’unione tra foto e libri in nome dei cataloghi d’asta
Bologna. La Fondazione Federico Zeri, ente autonomo dell’Alma Mater diretto da Anna Ottani Cavina, dedica una mostra al progetto di catalogazione della collezione di cataloghi d'asta ereditati al momento della morte dello storico dell’arte romano. La Biblioteca dell’istituto infatti è in possesso, dopo il testamento che ha proceduto di poche settimane la morte di Zeri avvenuta nel 1998, della più importante collezione di cataloghi di vendita in Italia. Si tratta di 37mila volumi italiani e stranieri pubblicati dalla fine dell'Ottocento alla fine del secolo seguente che spesso documentano collezioni poco note e case d'asta minori come quelle Ciardiello, Battistelli, Scopinich, Warowland, American Art Association. Questi preziosi cataloghi, postillati in molti casi dallo stesso Zeri e da altri storici dell’arte o collezionisti, affiancano e completano l’archivio fotografico dello studioso anch’esso gestito dalla Fondazione (290mila immagini ricche di annotazioni e appunti, oggi in gran parte disponibili nel database ondine al sito www.fondazionezeri.unibo.it). Per rendere disponibile agli studiosi e al pubblico questa importante raccolta di cataloghi di incanto ne è stata avviata la catalogazione, a cui seguirà la creazione di un database consultabile anche online. Il primo nucleo di 12mila cataloghi italiani, inglesi, francesi e tedeschi verrà schedato entro la fine del 2013 grazie al contributo dell’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna con la collaborazione dell’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali e dell'Università di Bologna (i volumi sono ricercabili nel catalogo del Polo Unificato Bolognese ). Il polo bolognese diviene così un punto di riferimento unico in Italia per la consultazione di questo materiale. La catalogazione finora effettuata ha dato risultati significativi: sul campione dei 5.200 volumi a oggi trattati, il 55% non è presente in altre biblioteche aderenti al catalogo nazionale delle biblioteche e il 95% non è presente altrove a Bologna. La Fondazione Federico Zeri ha progettato un nuovo database online disegnato sul modello di sistemi internazionali dedicati ai cataloghi d'asta che permette la ricerca, oltre che per titolo, casa d'asta e anno, anche per luogo, data, codice d'asta, collezionista, tipologia e cronologia degli oggetti venduti. Il progetto di catalogazione intende valorizzare lo stretto legame tra cataloghi e fotografie: grazie al collegamento tra la scheda del catalogo d'asta, le schede delle opere d'arte vendute in quell'asta e le schede delle rispettive fotografie, ogni catalogo viene dunque arricchito da un vasto apparato iconografico immediatamente disponibile sui computer di chi lo desidera. Il database «Cataloghi d’asta», che affianca quello della Fototeca Zeri, costituisce uno strumento di ricerca prezioso per la ricostruzione di collezioni smembrate, soprattutto nel caso dei cataloghi di fine Ottocento e di inizio Novecento che testimoniano le grandi dispersioni del patrimonio artistico italiano prima delle due guerre. E su queste premesse si inserisce la mostra «Rintracciare le opere d’arte nei cataloghi d’asta di Federico Zeri. Due collezioni di primo novecento», a cura di Chiara Basalti, Elisabetta Sambo, Francesca Tancini (fino al 31 ottobre 2012). L’appuntamento illustra attraverso una selezione di cataloghi antichi e di fotografie il legame e le connessioni spesso inedite tra i dati presenti nei cataloghi e nelle fotografie stessi. In particolare nella biblioteca dell’istituto sono esposti i cataloghi d’incanto di due importanti raccolte di primo Novecento, la William Neville Abdy (Christie, Manson & Woods, Londra 1911) e la Gioacchino Ferroni (Jandolo e Tavazzi presso la Galleria Sangiorgi, Roma 1909). Della prima facevano parte opere come «I Miracoli di san Zanobi di Botticelli» oggi al Met di New York, il «Ritratto di giovane uomo» di Francesco del Cossa del Thyssen-Bornemisza di Madrid: otto opere di Botticelli e Carpaccio, provenienti dalla collezione Abdy sono inoltre documentate nella Fototeca Zeri con una trentina di fotografie. Della romana vendita Ferroni sono documentate nella Fototeca Zeri venti opere con quarantacinque fotografie tra le quali dipinti di Jacopino del Conte, Filippo Mazzola, Carlo Crivelli, Bartolomeo Vivarini.
«Rintracciare le opere d’arte nei cataloghi d’asta di Federico Zeri. Due collezioni di primo Novecento»
Sino al 31 ottobre 2012
Bologna
Fondazione Federico Zeri
Piazzetta Giorgio Morandi 2
tel. 051 2097 476
fondazionezeri.biblioteca@unibo.it
http://www.fondazionezeri.unibo.it
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