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UN ANNO DEL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE VERSO IL RAFFORZAMENTO DELLA CULTURA DIGITALE

  • Pubblicato il: 14/12/2016 - 22:16
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA DIGITALE
Articolo a cura di: 
Emanuela Gasca

La scorsa settimana si sono svolte le iniziative legate al primo compleanno del Piano Nazionale Scuola Digitale. Un anno di cambiamenti nel mondo della scuola legati non solo all’ammodernamento fisico degli ambienti in ottica digital friendly, ma anche e soprattutto una valorizzazione delle competenze digitali nel mondo scolastico. Un processo a cascata sostenuto sia dal MIUR, sia da enti privati che hanno accompagnato i processi nei territori di riferimento: segnali positivi in termini di educazione e formazione delle generazioni future.
 
Dal 25 al 27 novembre scorsi si sono svolte alla Reggia di Caserta le iniziative legate al primo compleanno del Piano Nazionale Scuola Digitale - PNSD.
Il PNSD era infatti stato presentato ad ottobre 2015 ed aveva come obiettivo quello di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso l'integrazione delle tecnologie nella didattica rispondendo alla necessità di costruire una visione di educazione nell’era digitale[1].
In occasione di questa ricorrenza il MIUR ha invitato studenti, insegnanti, presidi e innovatori a condividere quanto fino ad ora realizzato e a lavorare per il prossimo anno di attuazione.
Attraverso workshop, hackathon e laboratori a cui erano invitate 50 scuole, questa settimana aveva infatti l’obiettivo di stimolare il dibattito al fine di delineare quanto fatto fino ad oggi identificando possibile strategie per il futuro in termini di PNSD.
A testimonianza di come il digitale possa diventare uno degli elementi fondamentali della scuola del futuro, è stata anche proposta una call aperta a tutte le scuole del paese. Il concorso denominato #ilmioPNSD invitava gli istituti scolastici a realizzare un videoclip per documentare progettualità o attività sul tema della cultura digitale. Per i migliori è previsto un contributo che potrà essere utilizzato per la realizzazione di un ambiente per la didattica digitale.
 
Questo evento è tuttavia solo uno dei tasselli che hanno composto in questo anno il puzzle del PNSD volto ad elaborare alcune riflessioni verso una  strategia complessiva di innovazione della scuola italiana (MIUR, 2015[2]).
Non solo. Il Piano prevede azioni fisiche di miglioramento degli ambienti scolastici contestualmente a percorsi di formazione per i docenti in termini di digital skills. Per quanto riguarda le prime il PNSC incentiva nuove visioni attraverso le quali non si posizionino solamente strumenti tecnologici negli spazi esistenti, ma si guardi a nuovi contesti che abilitino nuovi paradigmi educativi. Gli ambienti digitali – così li chiama il PNSD – che ne derivano si concretizzano in «aree alternative di apprendimento, laboratori mobili e aule “aumentate” dalla tecnologia[3]».
L’educazione digitale alla quale si aspira, però, dovrebbe maturare anche grazie a competenze strutturate all’interno del corpo docente delle scuole. A tal proposito il PNSD ha invitato lo scorso anno ogni scuola a dotarsi di un animatore digitale. Questo professore avrà, insieme al dirigente scolastico e ad un team dell’innovazione composto da colleghi interessati al tema, un ruolo strategico nella diffusione dell'innovazione a scuola, a partire dai contenuti del PNSD.
Formazione dunque verso una sempre maggiore consapevolezza delle potenzialità del digitale nella vita quotidiana che si riflette non solo dalle azioni dei singoli istituti per rispondere alla chiamata del PNSD, ma anche nelle riflessioni degli enti privati che stanno accompagnando il dibattito.
Alcune fondazioni, infatti, hanno previsto di sostenere questi processi digitali attraverso azioni puntuali o riflessioni di medio – lungo periodo.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, per esempio, ha lanciato lo scorso settembre una call che invitava le scuole a proporre progetti formativi relativi a nuova strumentazione digitale. La Fondazione proponeva un sostegno economico nel quadro di  
di un protocollo di intesa tra soggetti pubblici e privati in cui comparivano la Regione Emilia-Romagna, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Università di Ferrara.
Anche la Fondazione Roma ha tra le sue iniziative più significative quella del programma volto al potenziamento e all’ammodernamento tecnologico delle scuole statali elementari, medie e superiori del suo territorio di riferimento. 313 istituti dislocati in tre province laziali hanno così avuto un sostegno per la creazione di aule multimediali e multifunzionali, nonché di ausili speciali e software dedicati agli alunni diversamente abili. In questo caso sulla base dei singoli progetti pervenuti alla Fondazione, è stato assegnato a ciascuna scuola un contributo parametrato al numero di alunni iscritti, per un investimento totale di circa 45 milioni di Euro[4].
Caso analogo per la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia che attraverso il Bando “Scuole Pistoiesi al passo con i tempi” (2015) ha messo a disposizione risorse da destinare all’acquisto di dispositivi informatici, libri e strumenti musicali, con l’obiettivo di offrire agli istituti l’opportunità di migliorare e arricchire le attività didattiche attraverso supporti adeguati.
Altri enti hanno invece applicato per il bando MIUR “Laboratori Territoriali per l’occupabilità da realizzare nell'ambito del PNSC” che aveva l’obiettivo di valorizzare la creazione di una nuova tipologia di laboratori aperti al pubblico con la caratteristica di essere incubatori di idee e palestre sperimentali di innovazione. Hanno partecipato al bando 529 scuole per un totale di 151 istituti selezionati (a febbraio 2016) che avranno l’obiettivo di costituire 60 laboratori che potranno essere finanziati per un massimo di 750.000 euro ciascuno.
Questi casi riportati a titolo esemplificativo rappresentano solo alcune delle tante progettualità che si sono sviluppate a sostegno delle indicazioni del PNSD. Non solo iniziative prettamente fisiche dunque, ma visioni strategiche che vedono, grazie anche al sostegno di enti privati quali le fondazioni, nell’educazione e nell’istruzione uno degli elementi fondamentali per i processi di pianificazione futuri. Contestualmente alle logiche di processo avviate a livello territoriale, gli istituti scolastici saranno i protagonisti del cambiamento che porterà i docenti stessi a formarsi e a formare gli studenti sui temi della digitalizzazione. Ne deriverà infatti un processo a cascata in cui animatori digitali e team dell’innovazione coinvolgeranno i colleghi che, a loro volta, potranno diventare volano sui ragazzi delle competenze acquisite.
Ci auguriamo che i nuovi scenari politici possano valorizzare le progettualità messe in campo a sostegno della formazione e dell’istruzione delle generazioni future.

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[1] Gasca E. (2016), Educazione digitale? Forse è possibile, in «Il Giornale delle Fondazioni», 16 gennaio. Disponibile on line: https://goo.gl/UXdFQR
[2] Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (2015), Piano Nazionale Scuola Digitale.
[4] Fonte: www.scuolaetecnologia.it (data di consultazione: 12 dicembre 2016).