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A Torino torna l’Architettura in Città in 116 eventi

  • Pubblicato il: 09/06/2014 - 12:17
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Redazione

Torino. La partecipazione di tutti, architetti e non, per interesse personale o per curiosità. Ecco l’obiettivo di «Architettura in Città», che anche in questa quarta edizione mira a istituire un dialogo tra società e architettura, sottolineando la stretta correlazione tra la progettazione e il contesto fisico e culturale. Promosso dalla Fondazione OAT (Ordine Architetti di Torino) con l’Ordine degli Architetti di Torino, patrocinato da Città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio, Collegio Costruttori, Politecnico di Torino e Cnappc, propone cinque giornate dense di dialoghi, mostre, musica, videoproiezioni per un totale di 116 eventi legati dal filo rosso del codice generale dell’edizione 2014: «Ritorno al futuro».
Quest’anno la casa del festival sono gli spazi del Basic Village di corso Regio Parco, 26.000 mq un tempo occupati dall’ex Maglificio Calzificio Torinese, oggetto dal 1998 al 2001 di una riconversione curata dallo studio Baietto Battiato Bianco che li ha trasformati in un vero e proprio villaggio con uffici, attività commerciali, servizi, loft residenziali e spazi per la cultura e il tempo libero, mantenendone inalterate struttura e fisionomia originarie. È qui che nel corso dei pomeriggi si potranno seguire convegni e conferenze negli spazi della Tessitura 4, RoofGarden e Temporary Museum, o visitare mostre nei Loft Lattes, Loft 3, Loft Beatrix e lungo i corridoi del secondo piano.
A partire dalle 20 l’appuntamento è nel cortile, alla Tettoia Gregoretti, per assistere ogni sera a un dialogo fra due esperti di discipline diverse sulle cinque parole chiave del festival: abitare, apprendere, nutrirsi, lavorare e oziare. Il primo si svolgerà il 10 giugno, dopo i saluti di benvenuto da parte del presidente della Fondazione Oat, Giorgio Giani, e del presidente Oat Marco Aimetti, e vedrà coinvolti Mario Cucinella e il meteorologo Luca Mercalli a confronto sulle rispettive visioni di un futuro abitativo connesso agli scenari ambientali. Mercoledì 11 giugno è la volta del dialogo tra lo psichiatra Paolo Crepet e Carlo Pession, sul destino dell’educazione e della scuola. Il 12 giugno si confronteranno Stefano Boeri e l’imprenditore Oscar Farinetti sul tema della nutrizione e del valore del cibo come risorsa culturale. Nel pomeriggio di quello stesso giorno, durante l’incontro dal titolo «Re-esistenza culturale e sperimentazione continua», verrà proiettato un docu-film dedicato alla figura dell’architetto Leonardo Mosso che, a seguire, converserà con il giornalista Gian Luca Favetto. Il 13 giugno il ricercatore Giuseppe Allegri e Benedetta Tagliabue parleranno di nuove modalità di lavoro e di nuovi luoghi per svolgerlo. L’ultimo dialogo, il 14 giugno, tra il regista Davide Ferrario e Patricia Urquiola, sarà dedicato all’ozio forzato o creativo e ai luoghi in cui si consuma. La giornata di chiusura vedrà inoltre la premiazione dell’edizione 2014 di «Architetture Rivelate», il riconoscimento dell’Ordine degli Architetti e della Fondazione OAT alla qualità dell’architettura, seguita dalla presentazione di «Tabula Casa»: un progetto di Gianluigi Ricuperati con la Fondazione OAT per indagare attraverso video-interviste come sono cambiate le case e gli abitanti delle città.
Per tre sere i dialoghi saranno seguiti da concerti con videoproiezioni «Future Horizons», frutto dell’ormai consolidata collaborazione con Musica 90, con l’esibizione di Andy Benz (12 giugno), Alexander Bălănescu & Giorgio Li Calzi (13 giugno) e del duo OZmotic (13 giugno).
All'ormai consolidata rete di partner collaudati, come Festival Club To Club e Associazione Situazione Xplosiva, che organizzeranno in chiusura del festival due appuntamenti dal titolo «Future Days, Present Party», si aggiunge quest’anno Cinemambiente, che inaugura con questa iniziativa la partnership con il Festival con tre film «Critical Mass-Massa Critica» di Mike Freedman (11 giugno), «The Human Scale-La scala umana» di Andreas M. Dalsgaard (12 giugno) e «Future my love-Futuro amore mio» di Maja Borg (13 giugno).

da Il Giornale dell'Architettura, edizione online, 4 giugno 2014