Assisi. Riapre per merito del FAI, dopo secoli di abbandono,  il Bosco del Sacro convento di San Francesco, il luogo in cui il Santo pianse sulla terra invocando l’armonia. E con una spettacolare installazione di Michelangelo Pistoletto: 121 ulivi disposti in tre cerchi, piantumati con un’aratura agita direttamente dal grande Maestro dell’arte povera, formano il Terzo Paradiso, uno degli ultimi segni simbolici dell’artista che ci richiama alla necessità di equilibro della società. Un invito a lavorare nella ricerca di un’armonia tra “la sfera del primo paradiso, in cui l’uomo era totalmente integrato con la natura e quella del secondo, il mondo dell’artificio”, ovvero “tra scienza, tecnologia, arte e politica a ridare vita all’ambiente sfiancato”, dice Pistoletto, osannato come un guru, che riflette sulla trasformazione sociale possibile.  
Il recupero del luogo - 50 mila metri di bosco, 3.5 km di sentieri riaperti, 1720 mq di murature - è stato reso possibile da una donazione di 3 milioni di euro di Intesa San Paolo e a 6mila ore di lavoro di volontari.

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