Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Strategie di successo per la gestione museale

  • Pubblicato il: 16/03/2015 - 00:04
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI PER LA CULTURA
Articolo a cura di: 
Elena Lombardo

Venezia. Presentato solo poche settimane fa in occasione dell’inaugurazione della mostra «Henri Rousseau Il candore arcaico» a Palazzo Ducale, il ricco programma MUVE per il 2015 si pone «In piena continuità con la strategia generale avviata negli ultimi anni, e anche quest’anno darà assoluta centralità al restauro e valorizzazione delle opere mobili, al restyling di alcune sedi oltre che alla produzione culturale nei campi della ricerca e della catalogazione del patrimonio»[1].
 
L’apertura in Febbraio del rinnovato Museo del Vetro di Murano, ampliato attraverso il recupero degli spazi dell’antica fabbrica di perle di vetro, le ex-Conterie, magnifico esempio di archeologia industriale, è solo una parte del consistente investimento di risorse che si appoggia su risultati virtuosi frutto di un modello gestionale consolidato e scelte strategiche precise, condivise con l’Amministrazione Comunale.
 
Il MUVE infatti, senza contributi pubblici alla gestione, autofinanzia le proprie attività attraverso:

  • le entrate della bigliettazione: 2.266.000 i visitatori nel 2013
  • i ricavi provenienti dai servizi correlati e attività commerciali: cresciuti tra 2013/2010 del 34,5% per un totale di 1.009.00 euro nel 2013
  • le partnership e sponsorship con il settore privato sia per il sostegno di grandi interventi strutturali che per progetti speciali e temporanei. Collaborazioni il cui valore ammontava nel 2013 a circa €338.000

Il patrimonio netto è in crescita del 23,4% (Var. 2012/2010) e i ricavi si sono attestati nel 2013 a 25.329.000 di euro.
 
Entrando nel dettaglio del modello, quali sono gli elementi di successo di questa realtà e quali le strategie per il futuro?
Primo aspetto fondamentale, il MUVE gode di un’autonomia amministrativa che associata ad uno approccio imprenditoriale e ad una ossatura aziendale gli consente una maggiore agilità operativa.
L’organizzazione della Fondazione in una struttura multiunit, consente alla regia centrale di sfruttare le esternalità positive generate da una rete virtuosa e dalla gestione integrata dei servizi, senza sacrificare l’autonomia decisionale e la snellezza gestionale delle singole realtà museali.
Il coinvolgimento dei privati ad esempio, si sviluppa attraverso partenariati su specifici progetti con co-produzioni e sponsorizzazioni di tipo sia tecnico che istituzionale. Tra le partnership più rilevanti, l’accordo siglato con Philips Light Italia nel 2012 per la fornitura di impianti illuminotecnici all’avanguardia che ha avuto un impatto estremamente positivo sul bilancio di gestione grazie a consistenti risparmi energetici e all’abbattimento dei costi di manutenzione degli impianti.
Un altro esempio virtuoso, il restyling di Palazzo Mocenigo in collaborazione con Mavive Spa per il quale la Fondazione ha vinto il primo «Premio Cultura + Impresa 2013» di Federculture come miglior progetto di sponsorizzazione e partnership culturale a livello nazionale.
Un riconoscimento che si è andato ad aggiungere al Premio Best Practice Patrimoni Pubblici, sezione Gestione e Valorizzazione (2011), al Veneto Awards nella categoria «Leoni d’Oro», rivolta alle aziende che meglio hanno investito nella comunicazione (2013) e al Premio Speciale Innovazione Patrimoni PA (2013).
 
Dal piano triennale (2015-2017) emerge che l’implementazione delle sinergie con il settore privato continuerà ad avere sempre molto peso all’interno della strategie del MUVE sia in un’ottica di sfruttamento dei nuovi strumenti normativi, Artbonus, che in termini di una maggiore attenzione verso il micro mecenatismo e le piattaforme di crowdfunding.
Ai contributi privati si integreranno risorse aggiuntive provenienti dalla predisposizione di progetti espositivi pensati come touring exhibitions con il proprio patrimonio, in linea con le più importanti realtà museali internazionali: nati dalle collezioni permanenti della Fondazione, verranno pensati dai curatori dei Musei e proposti in diverse aree del mondo, certamente in Asia, l’America del nord ed il sud America.
Dopo una prima fase di consolidamento e riorganizzazione, il nuovo piano strategico guarda dunque ad una maggiore diversificazione dell’offerta capace di porre le basi per una crescita economico finanziaria a sostegno di programmazione scientifico-culturale di alto profilo.
Tra gli obiettivi identificati: (1) l’incremento e miglioramento dell’attività di conservazione e ricerca, (2) l’adeguamento dei Musei agli standard internazionali sia in termini di accessibilità che qualità dei servizi offerti al pubblico (3) il rafforzamento dell’attività di promozione e valorizzazione attraverso il coinvolgimento di più ampie fasce di pubblico e la creazione di reti con altre realtà locali e regionali.
Inoltre, per accompagnare e sostenere il piano di sviluppo scientifico culturale il MUVE ha intrapreso un importante percorso di internazionalizzazione con la Venice International Foundation, con la quale intende sviluppare articolati programmi di raccolta fondi e promozione negli Stati Uniti così come con i Comitati internazionali per la Salvaguardia di Venezia molto attivi nei confronti del sistema museale civico.
Processo di internazionalizzazione di cui fa parte anche il recente accordo tra la Fondazione e l’Ecole du Louvre per la cooperazione in ambito di insegnamento e ricerca. La convenzione, di durata triennale, contribuirà alla mission di entrambe le istituzioni promuovendo la divulgazione, lo studio e la ricerca in ambito storico-artistico attraverso l’organizzazione di attività di tirocinio che consentiranno agli studenti della prestigiosa scuola parigina di svolgere internship all’interno delle sedi museali veneziane.
Restando in ambito di servizi educativi, la Fondazione effettuerà nel corso del 2015 una valutazione delle attività sviluppate negli ultimi anni con l’obiettivo migliorarne la qualità, ampliare il pubblico di riferimento (scuola, famiglia e adulti) e integrarle maggiormente con la programmazione museale. A ciò si aggiungerà la fornitura di nuovi supporti informatici per le aule dedicate alla didattica in un’ottica di maggiore interattività dell’esperienza di visita.
In ambito comunicazione e marketing, il MUVE ha sviluppando negli ultimi anni strumenti di membership e fidelizzazione del pubblico - tra i quali ad esempio la MUVE friend card - e continuerà il percorso di ampliamento e miglioramento dei servizi e sistemi di accoglienza e gestione delle visite.
L’offerta verrà promossa in modo più esteso e diversificato attraverso la creazione di siti web ad hoc per le principali mostre temporanee, l’allineamento con i requisiti di compatibilità delle piattaforme con i mobile devices e più in generale attraverso un potenziamento delle attività di comunicazione on e off line, con particolare attenzione verso i nuovi strumenti di community building forniti dal web.
Il tema centrale dell’audience museale infatti, non sarà affrontato unicamente attraverso azioni rivolte ad individuare il target di visitatori collection e museum specific, ma tramite attività che guardano ad una maggiore diffusione dell’offerta culturale all’interno di fasce più ampie di pubblico, ed attente non solo al bacino di visitatori nazionali ed internazionali, ma anche al coinvolgimento e fidelizzazione della cittadinanza stessa e delle realtà locali e regionali.
Nella sue linee strategiche per il 2015-17 il MUVE affianca alle priorità di tutela e valorizzazione del patrimonio obiettivi che riguardano un incremento dell’accessibilità e qualità dell’offerta in un’ottica di adeguamento agli standard internazionali di ICOM (International Council of Museums). Attraverso il bilanciamento dell’attività di programmazione con un efficace struttura gestionale, resta centrale il tema dell’autosostenibilità economica e della diversificazione delle fonti d’entrata secondo una logica di riduzione del rischio.
Il successo delle grandi mostre: «Gustav Klimt» al Museo Correr (2012) – oltre 154.000 visitatori e di «Edouard Manet» a Palazzo Ducale (2013) – oltre i 180.000 visitatori ed il consolidamento dei visitatori alle collezioni permanenti conferma la riuscita del modello gestionale MUVE e dunque la possibilità di produrre eventi d’alto valore-culturale che nel contempo sappiano intercettare ampie fasce di pubblico e garantire i ricavi necessari per l’autofinanziamento delle attività future.
Infine «l’avvalersi dell’istituto giuridico della Fondazione di partecipazione per gestire ed organizzare al meglio i Musei cittadini è stata una scelta lungimirante dell’Amministrazione Comunale di Venezia» dice Mattia Agnetti, Segretario Organizzativo di MUVE. «Ogni territorio ed ogni realtà culturale ha le proprie peculiarità e quindi non è applicabile un semplice copia ed incolla di quanto viene progettato e realizzato. Il modello Fondazione in ogni caso è certamente una opzione concreta da seguire in una logica di partenariato pubblico/privato ma anche pubblico/pubblico ossia di livelli istituzionali diversi, a maggior ragione dopo la recente riforma del Ministro Franceschini».
 
© Riproduzione riservata
 
Articoli correlati:
Autofinanziare i musei con una gestione efficace

La fondazione della rete dei Musei Civici di Venezia

Fondazione Musei Civici di Venezia
 
 
 

[1] Comunicato Stampa – Presentazione programmazione 2015