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Playable Museum Award: creativi di tutto il mondo unitevi!

  • Pubblicato il: 16/03/2018 - 16:14
Autore/i: 
Rubrica: 
MUSEO QUO VADIS?
Articolo a cura di: 
Patrizia Asproni

A poche settimane dalla riapertura dei suoi spazi, il Museo Marino Marini di Firenze lancia il bando Playable Museum Award (PMA) in cui la tecnologia è al servizio della creatività. Scadenza il prossimo 31 marzo.
Rubrica di ricerca in collaborazione con il Museo Marino Marini


Creativi di tutto il mondo, unitevi. E mostrateci la vostra idea di museo: insieme, la trasformeremo in un progetto da condividere e sviluppare.
È questo l’invito che accompagna il bando Playable Museum Award (PMA) indetto dal Museo Marino Marini di Firenze e in scadenza il prossimo 31 marzo. Un richiamo all’immaginazione per artisti, progettisti culturali, creativi, appassionati e sognatori di ogni tipo che risponde alla sfida di far crescere il coinvolgimento del pubblico dei luoghi della cultura e rendere questi ultimi delle realtà innovative e dinamiche, non più di sola fruizione ma anche di produzione culturale.
Parole chiave: tecnologia, user-experience, engagement. Ma anche open source e knowledge-sharing.
Perché I progetti che perverranno saranno messi a disposizione di tutti i musei del mondo in una vetrina privilegiata: una piattaforma aperta e inclusiva con l’ambizione di diventare un network di ispirazioni, idee e progetti destinanti ai musei del futuro.
 
Ma partiamo dall’inizio. Per cominciare, l’idea è mutuata dalla fortunata esperienza del Playable City Award, il premio nato a Bristol nel 2014 come un appello a immaginare una città a misura d’uomo capace di riutilizzare le infrastrutture e il riappropriarsi tra le persone e le città.
Di che si tratta? Ancora oltre il concetto di smart cities, l’esperienza playable è fondata sul concetto di umanizzazione creativa degli spazi urbani, anche laddove le tecnologie già contribuiscono a rendere intelligenti, in termini di efficienza, gli spostamenti o la fruizione dei servizi. La reingegnerizzazione technology-based della vita quotidiana, infatti, non necessariamente è dotata di un volto umano. Anzi, è più spesso esposta al rischio di “raffreddare” e rendere anonimi i panorami metropolitani. In questo contesto, l’engagement delle comunità e la loro spinta a ritrovare una identità condivisa intorno e attraverso i luoghi del vissuto non sono ancora sufficientemente stimolati. A questo livello si innesta l’ottica playable, con la precisa missione di creare una narrazione empatica con i cittadini, superando la logica utilitaristica e funzionale degli ambienti urbani e richiamando a una riappropriazione di questi appunto in senso identitario e “sentimentale”.
 
Con lo stesso spirito il Marino Marini insieme a TuoMuseo e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e di Progenia ha inteso dar vita a Playable Museum Award (PMA) , la versione dedicata alle istituzioni culturali della stessa call to action: trovare un nuovo modo di raccontare il museo e renderlo vivo per restituirlo alla sua comunità.
Una iniziativa, aperta realmente a tutti, che pone al centro del processo di selezione le “idee”, a patto che abbiano la capacità di emozionare e coinvolgere i pubblici rendendoli protagonisti.
Una sfida a creativi e visionari da tutto il mondo per sviluppare un’idea di Museo del Futuro, "playable" e umano al tempo stesso, in cui la tecnologia sia al servizio della creatività, stimolando idee, anche attraverso il gioco, che possano contribuire al ripensamento della tra persone, opere, museo.
L’unico limite è la propria immaginazione: ogni suggestione che sia portatrice di innovazione e immaginazione fuori dagli schemi potrà partecipare alla call, rigorosamente internazionale. A valutare – e anche ad accompagnare i vincitori per la realizzazione del progetto - una commissione di esperti di tutto il mondo, provenienti da prestigiose istituzioni italiane e internazionali.
In tarda primavera, quando il Museo Marini riaprirà dopo i lavori di ristrutturazione, il progetto vincitore, scelto tra una rosa di finalisti precedentemente individuati, sarà premiato con un grant di 10mila euro e riceverà il supporto dei mentor della giuria per la realizzazione e quello del Museo per le attività di promozione e comunicazione.
Ma non si può dire, in questo caso, the winner takes it all, anzi, qui s’innesta l’ambizione più alta di PMA: tutti i lavori, oltre al vincitore, confluiranno in una piattaforma open source attraverso la quale saranno resi visibili per tutti i musei del mondo, e da questi potranno essere studiati, selezionati e contattati per l’implementazione.
 
Dunque, nessuno si senta escluso, tantomeno dalla possibilità di partecipare: artisti, designer, urbanisti, manager culturali, stylist, makers, artigiani, sviluppatori, storytellers, architetti, game designers, creatori di videogiochi, musicisti, scrittori, grafici, fisici, matematici, biologi, chimici, produttori di realtà virtuale/aumentata e tutti coloro, individui o gruppi, in grado di concepire, progettare e realizzare un’idea innovativa e inedita nell’ambito del Museo (e non di “un museo” in particolare) anche immediatamente implementabile.
I temi attorno ai quali articolare il proprio progetto sono quelli sui quali già da tempo il Museo Marino Marini promuove un dibattito aperto e trasformativo: la creatività a servizio dell’audience engagement e dell’audience building, con particolare riferimento ai nuovi pubblici; la contiguità, fisica e concettuale, tra spazio museale e spazio urbano; la ri-connessione inclusiva tra gli individui; il dialogo tra conservazione e produzione culturale e artistica e la ri-vitalizzazione quotidiana degli spazi; la personalizzazione dell’esperienza del museo, anche oltre l’esperienza della visita e attraverso nuove forme di contatto con le opere; la contaminazione dei linguaggi e l’attivazione del pubblico come protagonista, piuttosto che come mero spettatore.
 
Tutto questo, dettagliatamente spiegato nel bando, sembra aver fatto vibrare le corde di molti: per questa prima edizione e ad ancora due settimane dalla chiusura della call, sono oltre quaranta i progetti pervenuti da tutto il mondo, a indicare un fremito creativo diffuso che non vede l’ora di trovare piena espressione sotto forma di progetto culturale. Segno che non c’è solo voglia di cambiamento ma anche - almeno in ambito culturale – molte idee per realizzarlo.
Di questa piccola grande rivoluzione il Marino Marini si fa promotore con questa e numerose altre iniziative, realizzate in passato e in programma a partire dalla prossima riapertura.
The best is yet to come!
 
Video Playable Museum Award

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