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Open Society e GFCF- Global Fund for Community Foundations  per le fondazioni di comunità. Priorità la solidarietà verso i rifugiati e i richiedenti asilo

  • Pubblicato il: 15/10/2017 - 20:00
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Rubrica: 
FONDAZIONI DI COMUNITÀ
Articolo a cura di: 
Redazione

La filantropia di comunità rafforza la sua risposta in Europa verso il social challenge giudicato prioritario dall’Eurobarometro: le migrazioni. Negli ultimi dieci anni il numero e la capacità delle fondazioni di comunità sono cresciuti in Europa: oggi sono 670 in 27 paesi europei. Open Society Initiative for Europe e il GFCF - Global Fund for Community Foundations hanno lanciato un bando per supportare le fondazioni di comunità nel loro lavoro con i rifugiati. Il primo bando è stato assegnato a sette fondazioni di comunità per azioni locali. Se ne è parlato a Messina, nel summit promosso dai due soggetti con Assifero e la Fondazione di Comunità locale che da anni opera per innovativi processi di accoglienza fondati sul welfare di comunità, anche celebrando le culture del Mediterraneo.
 
 
Mentre sono molte le comunità in Europa che si prodigano per aiutare rifugiati e richiedenti asilo, sono ancora di più quelle in cui crescono tensioni sociali, risentimento e xenofobia. La migrazione è stata giudicata come la priorità assoluta nei risultati dell’indagine dell’Eurobarometro 2016. Nel 2017 l’Open Society Initiative for Europe e il GFCF- Global Fund for Community Foundations hanno lanciato un bando per supportare le fondazioni di comunità nel loro lavoro con i rifugiati. Il primo bando è stato assegnato a sette fondazioni di comunità per azioni locali volte a promuovere l’inclusione e il riconoscimento da parte dell’opinione pubblica del contributo positivo dei nuovi arrivati per le loro comunità.
 
Negli ultimi dieci anni il numero e la capacità delle fondazioni di comunità sono cresciuti in Europa, e oggi svolgono un ruolo importante nelle comunità locali nell’affrontare le grandi sfide sociali e culturali dell’attualità, promuovendo sviluppo umano e sostenibile. Oggi sono 670 le fondazioni di comunità in 27 paesi europei. Per questo abbiamo avviato un percorso di ascolto per conoscere in profondità queste importanti infrastrutture del dono.
 
Il GFCF, in collaborazione con Assifero- l’associazione italiana degli enti filantropici, ECFI- European Community Foundation Inititiative e l’Open Society Initiative for Europe,  ha ospitato  questo mese presso la Fondazione di Comunità di Messina un incontro europeo di due giorni, delle fondazioni di comunità provenienti da 7 paesi europei (Bulgaria, Germania, Italia, Regno Unito, Romania, Serbia e Ungheria).
Il summit  è stato dedicato a condividere esperienze, promuovere maggiori investimenti e mettere in luce il ruolo che la filantropia di comunità vuole avere nell’inclusione dei rifugiati e richiedenti asilo in Europa, affrontando anche i timori, le paure e il risentimento dei cittadini.
La Fondazione di Comunità di Messina, fondata nel 2010, sta da anni promuovendo percorsi di cooperazione tra la sponda Nord e la sponda Sud del Mar Mediterraneo attraverso la sperimentazione di innovativi processi di accoglienza fondati sul welfare di comunità e ha puntato a promuovere una migliore comprensione e un maggior rispetto dei rifugiati nel proprio evento culturale annuale Horcynus Festival, che celebra le culture del Mediterraneo.  Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, afferma che  “Siamo in una fase storica in cui le disarmonie globali fra economia, risorse naturali, velocità dei mutamenti, finanziarizzazione dell'economia hanno generato diseguaglianze profonde e disumane e hanno portato il pianeta in pieno mutamento climatico. Questi due fatti generano ogni giorno migrazioni bibliche senza precedenti nella storia dell'umanità. C'è un bisogno non rinviabile di una metamorfosi dei paradigmi sociali, culturali, economici, politici. Compito delle Fondazioni di Comunità è quello di ricercare e sperimentare processi di trasformazione a partire dalle politiche di accoglienza e di cooperazione tra i popoli”.
 
Di fronte ai richiedenti asilo che fuggono dai propri paesi di origine a causa di conflitti, violenza, povertà estrema, gli enti del terzo settore a livello locale rivestono un ruolo decisivo non solo nell’accoglienza, ma nel favorire l’inclusione di rifugiati e richiedenti asilo e nel costruire fiducia nelle comunità ospitanti.
 
Secondo l’Unione Europea solo nel 2015 e nel 2016 più di 2,5 milioni di persone hanno fatto richiesta di asilo. Molti rischiano la vita per fuggire dal proprio paese, e il numero delle persone che muoiono attraversando il Mediterraneo è impressionante. Solo nei primi 6 mesi del 2017 si stima che siano morte 2257 persone. Per la maggior parte dei richiedenti asilo che fanno richiesta dello status di rifugiati, la procedura può durare più di un anno.
Come associazione italiana delle fondazioni e degli enti filantropici, che riunisce le fondazioni di comunità italiane, conosciamo il valore di lavorare con le comunità locali per incoraggiare iniziative sui territori che promuovano la fiducia”, ha dichiarato Carola Carazzone, Segretario Generale di Assifero. “Non c’è dubbio che il flusso di richiedenti asilo verso le nostre spiagge abbia generato ansia. Fondamentale dunque lavorare per potenziare le iniziative che nascono nelle comunità per superare la sfiducia e incoraggiare dialogo, comprensione reciproca e inclusione”.
 

 
 
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