Novembre azzurro. La prima campagna nazionale di informazione sul tumore alla prostata, parla attraverso l’arte
In collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, 5 importanti statue maschili, dai Bronzi di Riace all’Ercole Farnese,si illumineranno di azzurro. In programma incontri con le scuole e tavole rotonde con esperti. “Fai luce su di te” è lo slogan del progetto dell’associazione Europa Uomo Italia Onlus.
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
Cinque fra le più importanti statue maschili del patrimonio artistico italiano si illuminano di azzurro per la sensibilizzazione sul tumore alla prostata. Prende il via il 29 ottobre “Novembre Azzurro”, la prima campagna nazionale, organica e coordinata sul tema promossa da Europa Uomo, l’associazione italiana che da oltre 15 anni è impegnata nel campo dell’informazione su queste patologie. “Fai luce su di te” è il claim della campagna - patrocinata dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità - che punta a promuovere maggior consapevolezza della malattia nell’universo maschile, e a fornire strumenti per affrontarla.
Il carcinoma prostatico è divenuto, nell’ultimo decennio, la neoplasia più frequente nella popolazione maschile nei Paesi occidentali, e rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni di età. In Italia si stimano 458.000 persone con pregressa diagnosi di carcinoma prostatico, circa il 30% dei maschi con tumore; oltre 14 milioni di uomini sono a rischio per fascia d’età, familiarità o altri fattori, e solo per il 2018 sono stimate circa 35.000 nuove diagnosi, 100 nuovi casi al giorno (Fonte: Rapporto Aiom-Airtum 2018). La diagnosi precoce porta il 95% dei pazienti asintomatici a scoprire il tumore alla prostata con 10 anni di anticipo, aumentando notevolmente la possibilità di sconfiggerlo; secondo l’European Randomized study of Screening for Prostate Cancer (ERSPC) la prevenzione riduce del 20% il rischio di morte. C’è un gap molto elevato tra gli uomini e le donne rispetto alla consapevolezza del rischio di sviluppare una patologia cancerogena e dell’importanza della prevenzione; tuttavia si possono riscontrare dei parallelismi tra il carcinoma alla prostata e quello al seno, entrambi legati a squilibri ormonali e dalla forte incidenza nella vita personale e sessuale dei pazienti. Si può quindi immaginare un ideale passaggio di testimone tra Ottobre Rosa - mese dedicato alla salute femminile - e Novembre Azzurro.
Gli appuntamenti della campagna
Per 5 settimane, dal 29 ottobre al 2 dicembre, la campagna coinvolgerà altrettante Regioni - Lazio, Calabria, Campania, Piemonte e Lombardia - con iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e distribuzione di materiale informativo, oltre a tavole rotonde presiedute da esperti del settore.
In collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali, dal 29 ottobre al 4 novembre a Roma si illuminerà di azzurro la statua del Discobolo nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo; a Reggio Calabria (5-11 novembre) i Bronzi di Riace del Museo Archeologico Nazionale; a Napoli (12- 18 novembre) l’Ercole Farnese del Museo Archeologico Nazionale; a Torino (19–25 novembre) l’Atleta dei Musei Reali e a Milano (26 novembre- 2 dicembre) il Napoleone Bonaparte del Palazzo di Brera.
“Abbiamo deciso – sottolinea Maria Laura De Cristofaro, Presidente di Europa Uomo – di parlare a tutti gli uomini attraverso il linguaggio dell’arte, scegliendo delle statue simbolo di virilità maschile. Il tumore alla prostata è una patologia che incide moltissimo sul vissuto, come il tumore al seno: ma se le donne sono più abituate ad occuparsi della propria salute e a parlare con i medici, gli uomini sono meno inclini alla prevenzione. La prostata non deve essere più un tabù e nell’uomo deve aumentare la consapevolezza che le buone abitudini sono alla base della conoscenza del proprio corpo. Con Novembre Azzurro, per la prima volta in Italia si organizza una campagna organica in 5 regioni, con particolare attenzione a quelle meridionali; il nostro obiettivo è di estenderla, entro il 2022, a tutto il Paese”.
Le tavole rotonde saranno presiedute da alcuni fra i massimi esperti del settore: Giuseppe Morgia dell’Università degli Studi di Catania (9 novembre a Reggio Calabria), Domenico Prezioso dell’Università Federico II di Napoli (12 novembre a Napoli), Paolo Gontero dell’Università degli Studi di Torino (21 novembre a Torino) e Riccardo Valdagni dell’Istituto Nazionale dei Tumori (26 novembre a Milano).
Saranno inoltre previste delle attività di crowdfunding per sostenere due progetti portati avanti da Europa Uomo. Il primo, di natura sociale, è l’estensione del programma “I Venerdì di Europa Uomo” alle città coinvolte in questa prima edizione della campagna: gli appuntamenti, già attivi a Milano, sono dedicati a chi è stato colpito dal tumore alla prostata e ai suoi familiari coinvolti in un percorso di sostegno. Il secondo è la promozione di uno studio rivolto al miglioramento del percorso diagnostico terapeutico, mediante un’indagine rivolta a un campione di pazienti colpiti da questa patologia: l’obiettivo è di rilevare quali sono i problemi che si incontrano durante l’iter diagnostico per migliorarne i punti deboli.
Tumore alla prostata, il vademecum in 7 punti di Europa Uomo 1) Segui uno stile di vita sano: fai attività fisica ed evita di bere alcol e di fumare; segui una dieta bilanciata, riduci il consumo di carne rossa e bevande zuccherate. 2) Informati correttamente sulla prostata e sulle patologie prostatiche in generale confrontandoti con il tuo medico. 3) Parlane con la tua partner: la prostata non deve più essere un tabù. 4) Controlla il valore del PSA dai 50 anni in poi quando fai l’esame del sangue. Se hai casi in famiglia di tumore alla prostata, controlla il valore dai 40 anni. 5) Fai la sorveglianza attiva in caso di diagnosi di tumore indolente. 6) Tieni presente che in caso di tumore, puoi sempre scegliere tra la chirurgia e la radioterapia. 7) Affidati sempre a una struttura dedicata con un team pluridisciplinare di professionisti. La multidisciplinarietà è fondamentale per superare la malattia. |
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