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NOTIZIE IN BREVE DAL MONDO DELLE FONDAZIONI

  • Pubblicato il: 11/05/2018 - 06:52
Autore/i: 
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Francesca Sereno

>>> Il Museo Marino Marini di Firenze annuncia i 15 finalisti del Premio Playable Museum Award >>> Proclamati i 4 finalisti del concorso per l’Innovation Square Center di Torino >>> Alla Galleria Lia Rumma di Napoli Pianoterra onlus presenta ‘The Milky Way Foto’ >>> La Fondazione Memmo presenta Kerstin Brätsch_Ruine / KAYA_KOVO presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli. >>> Per CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia primo appuntamento del programma europeo Futures >>> Fondazione Pino Pascali ricorda l’artista omonimo a 50 anni dalla morte


Il Museo Marino Marini di Firenze annuncia i 15 finalisti del Premio Playable Museum Award
In attesa di conoscere il nome del vincitore del grant del valore di 10.000 euro, dal 7 maggio 2018 sono on line i 240 progetti pervenuti da tutto il mondo e in evidenza i 15 finalisti. Un’opportunità per tutti i musei e istituzioni per individuare idee che possono essere interessanti anche per le loro realtà, potendo contattare poi liberamente gli ideatori. Artisti, architetti, designer, game designer, musicisti e danzatori, ma anche professori, studenti, liberi pensatori, sognatori e un falegname, tra i creativi e visionari che si sono messi in gioco per immaginare il museo del futuro. Molti anche i team che hanno aderito, cogliendo lo spirito dell'award: divertirsi creando insieme.
La call della 1° edizione del premio, organizzato dal Museo Marino Marini di Firenze con il coordinamento a cura dell'engagement scientist e game designer Fabio Viola, si è chiusa lo scorso 31 marzo, lasciando ora la selezione finale alla giuria internazionale, composta da Giorgia Abeltino, Yuval Avital, Antonio Lampis, Jeffrey Schnapp, Fabio Siddu e Massimiliano Zane.
Ecco i 15 finalisti che si disputeranno il grant vincitore: Lumen: Mixed Reality Storytelling di Arvind Sanjeev, Smart di Invasione Creativa, SPACE di Yuying Zhang, Caccia al bracciale di Roberto Zanon, Greta Bignami / RZGB, ANIMATERIA di Roberto Fazio, Museum2 di Gianfelice Boncristiano, revoir di MAJI Collective, aura di MAJI Collective, tamatama タマタマ  di MAJI Collective, Space in Space di Design Alliance Worskhop, Monocle di L'Observatoire, MYMU - Mystery Museum di APS i4eleMENTI, Poetry in Hands di Glitch Factory, show][case di Federico Decandia e Metamorphosis: Tutto si immagina di CosiCosà.
Molti fra questi progetti vogliono portare il museo fuori dal museo e far entrare la città nel museo, sono incentrati sulle tecnologie e sull'uso di device. Tra i tool più ricorrenti troviamo infatti: visori realtà virtuale e aumentata, ologrammi che guidano i visitatori in LIS, proiezioni, droni, sinestesie di colori e suoni, giochi digitali (su app o in VR) e tradizionali (caccie al tesoro, puzzle, gioco dell’oca, nascondino), blind date al museo, sculture che parlano, opere d’arte che suonano, app per collage digitali di opere d’arte e schermi giganti.
Il Playable Museum Award è un’iniziativa del Museo Marino Marini Firenze in collaborazione con l’Associazione Culturale TuoMuseo ed è realizzata con il supporto della Fondazione Cassa Risparmio Firenze e di ProgeniaCube.
 
Proclamati i 4 finalisti del concorso per l’Innovation Square Center di Torino.
Sono stati annunciati i quattro architetti under 40 finalisti del concorso indetto da Sigit per selezionare i professionisti che si occuperanno della riqualificazione dell’edificio che diventerà la sede operativa dell’azienda in Italia entro il primo quadrimestre del 2019.

L’Innovation Square Center sorgerà a Mirafiori negli spazi dell’ex tipografia Mario Gros, progettata negli anni ‘50 dall’architetto Gualtiero Casalegno, e sarà fortemente ispirato dalle logiche di smartworking e dell’impresa 4.0. Il nuovo centro sarà uno spazio aperto alla collaborazione tra le persone, un luogo di confronto per aziende e industrie grazie anche alle opportunità offerte dal digitale, un hub per i giovani che vogliono sviluppare l’innovazione a Torino e un laboratorio per tutti dove sperimentare il futuro per la crescita economica e sociale della città e del nostro Paese.
L’Oman Investment Found, shareolder del gruppo dal 2015, ha chiesto ai soci italiani velocità e a 6 settimane dal lancio del concorso, supportato dall’Unione Industriale di Torino e da ANFIA, programmato dalla Fondazione per l’architettura di Torino e realizzato con il patrocinio del Comune di Torino, Sigit ha proclamato questa mattina presso la Sala Piemonte dell’Unione Industriale i quattro finalisti.
49 progetti, 162 sopralluoghi, oltre 181 professionisti coinvolti i numeri che raccontano una grande partecipazione al concorso. Ad accedere alla prossima fase sono 4 architetti under 40, come richiesto dal bando, che, selezionati da una giuria tecnica, hanno proposto le migliori soluzioni per la riqualificazione del building:

  • Andrea Basile
  • Francesco Vaj con Federico Degioanni, Chiara Gea, Claudio Fluttero, Luca Fabbian, Rocco Creazzo
  • Tiziana D'angelantonio con Simone Moggia, Giulio Pons
  • Matteo Benigna  con Matteo Cecchi, Diego Collini, Marco Gatti, Giovanni Manzoni

Ora i 4 architetti accedono alla seconda fase del concorso e prima dell’estate inizieranno i lavori.
 
Alla Galleria Lia Rumma di Napoli Pianoterra onlus presenta ‘The Milky Way Foto’
Dopo le tre tappe precedenti che si sono svolte a Napoli, città protagonista nell’anno 2014 presso la Galleria Lia Rumma; a Roma, presso la galleria Studio SALES di Norberto Ruggeri per l’edizione 2015; a Milano da Giò Marconi, per l’anno 2016, da giovedì 24 maggio a sabato 26 maggio torna alla Galleria Lia Rumma di Napoli The Milky Way.
Il progetto, promosso da Pianoterra Onlus a cura di Damiana Leoni, ha come finalità quella di dare voce, con un grande progetto che privilegia la creatività contemporanea, ad una buona causa. Negli scorsi anni il ricavato della vendita delle opere è andato a favore delle famiglie più vulnerabili di Napoli, Roma e province per rispondere ai bisogni primari delle madri in difficoltà e per costruire con loro percorsi articolati di sostegno, ascolto, cura e formazione professionale.
Per questa nuova edizione sono stati invitati 57 artisti e fotografi in una mostra che si intitolerà Your Love/Amore Tuo, raccontando l’amore attraverso una molteplicità di visioni. I protagonisti di The Milky Way Foto sono: Marina Abramović, Miles Aldridge, Andreco, Ciro Battiloro, Priscilla Benedetti, Jasmine Bertusi,  Tommaso Borgstrom, Adam Broomberg & Oliver Chanarin, Francesco Cabras, Simona Caleo, Juno Calypso, Paolo Canevari, Monica Carocci, Lorenzo Castore, Talia Chetrit, Maisie Cousins, Alessandra d’Urso, Siân Davey, Veronica della Porta, Marco Delogu, Vittoria Di Giovanniello, Alfred Drago Rens, Martin Errichiello, Gabriele Galimberti, Simona Ghizzoni, Manfredi Gioacchini, Francesco Jodice, Philip Jones Griffiths, Mohamed Keita, Irene Kung, Luigi Leoni, Alex Majoli, Emanuele Mascioni, Lorenzo Meloni, Gideon Mendel, Oskar Metsavaht, Landon Metz, Domingo Milella, Davide Monteleone, Marina Paris, Francesca Pasquali, Beatrice Pediconi, Massimo Piersanti, Leonardo Pucci, Carolina Sandretto, Corrado Sassi, Marco Schifano, Alice Schivardi, Johnnie Shand Kydd, Elisa Sighicelli, Massimo Siragusa, John Stezaker, Ornella Tiberi, Riccardo Venturi, Stephen Waddell, Francesco Zizola.
Pianoterra Onlus ha chiesto agli artisti e ai fotografi coinvolti «Che cosa ti muove? Che cosa ti travolge, batte e macina fino a toglierti il respiro, e ti ri/porta ogni volta alla vita?». Le risposte sono arrivate attraverso le opere in mostra, con l’invito a riflettere su questi argomenti in assoluta libertà.
Invito che la mostra rivolge anche agli spettatori. Le artiste e gli artisti che hanno scelto di partecipare a The Milky Way Foto, donando una loro opera, provengono da mondi diversi, che spaziano dal fotogiornalismo all’arte contemporanea, ma anche da generazioni ed epoche differenti.
Acquistando un’opera della mostra The Milky Way Foto si potrà fare parte di un percorso, aperto a tutti coloro che vorranno sostenere le attività di Pianoterra Onlus.
Pianoterra Onlus interviene al fianco delle famiglie più vulnerabili nei quartieri più difficili, concentrandosi soprattutto sulle mamme e sui bambini, nella convinzione che migliorando le condizioni di partenza di una vita si possa spezzare quel circolo vizioso che vede il disagio trasmettersi da una generazione all'altra. Con i suoi progetti offre alle donne in gravidanza, alle neo-mamme e ai loro piccoli uno spazio di accoglienza, ascolto e sostegno, e costruisce con ciascuna persona un percorso di accompagnamento personalizzato, fatto di incontri con specialisti della salute materno-infantile, consulenze psico-educative, momenti ludico-ricreativi da trascorrere con altre mamme e con i bambini, bilanci di competenze e corsi professionalizzanti.
 
La Fondazione Memmo presenta Kerstin Brätsch_Ruine / KAYA_KOVO presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli.
Aperta al pubblico da venerdì 4 maggio a domenica 11 novembre 2018, mostra a cura di Francesco Stocchi, è articolata in due sezioni distinte: la Casa e la Stalla. Nella Casa, spazio principale della Fondazione Memmo, _Ruine presenta la pratica individuale di Kerstin Brätsch; _KOVO occupa invece lo spazio più raccolto della Stalla e propone il lavoro di KAYA, il progetto collaborativo di Brätsch e Debo Eilers.
La mostra testimonia la volontà ormai consolidata di Brätsch di espandere e destabilizzare il linguaggio pittorico. Tale approccio comporta continue collaborazioni con artigiani, al fine di interrogare e mettere in crisi la nozione di soggettività storicamente attribuita alla figura del pittore.
Un corpo inedito di marbling paintings [Psychopompo] della serie in corso Unstable Talismanic Rendering, realizzata con Dirk Lange maestro tedesco della marmorizzazione, sarà esposto al fianco di nuovi lavori in stuccomarmo creati in collaborazione con l’artigiano romano Walter Cipriani.
Il secondo corpus di lavori di Brätsch presenta l’uso dello stucco (scagliola), una forma di intonaco importata nel XVI secolo dalla Baviera come tecnica imitativa del marmo e di altre pietre rare. Tale trattamento unifica ed estende la logica della materia stabilita nelle precedenti serie, in particolare le antiche vetrerie che contengono porzioni di pietre d'agata, e le marmorizzazioni che imitano i fenomeni geologici miasmatici. Le lastre di pietra artificiale di Brätsch restituiscono l’apparenza degli oggetti che imitano, ottenendo un effetto di mimetismo marmoreo. Questa inversione temporale riflette l’indagine di Brätsch sulla soggettività della pittura, intesa come fenomeno composito e non lineare. La produzione degli stucchi, tuttavia, è in apparente contrasto con il processo creativo che caratterizza i marbling paintings – che prevedono il gocciolamento, l’intervento del caso e il flusso acquoso – presentandosi come un processo resistente e scultoreo, in cui la modellazione a mano sostituisce il segno fluido del pennello. Lo stucco pertanto potrebbe essere letto come una goccia marmorizzata, materializzata e appiattita.
 

Per CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia primo appuntamento del programma europeo Futures
Venerdì 11 maggio CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia ospita nella sala Gymnasium il primo appuntamento del programma europeo FUTURES per la promozione e supporto di autori e realtà emergenti in ambito fotografico, con una conferenza sul tema del fotolibro e delle sue evoluzioni contemporanee. Aspetti formali, concettuali e strategici verranno indagati attraverso testimonianze e proiezioni di progetti realizzati da cinque case editrici indipendenti.

A raccontare la propria esperienza saranno BlisterZine (Milano), Rorhof (Bolzano), Skinnerboox (Jesi), Yard Press (Roma), Witty Kiwi (Torino), realtà editoriali indipendenti che operano in ambito artistico con una particolare attenzione all’innovazione del linguaggio fotografico, della cultura visiva e della produzione culturale attraverso sperimentazioni e cambiamenti radicali del formato del fotolibro. Durante l’incontro verranno annunciati gli artisti selezionati per mostre e attività relative a FUTURES 2018, e uno di loro dialogherà con gli editori sui progetti sviluppati attraverso l’uso del formato libro.
In occasione dell’incontro verrà allestita nella sala Gymnasium un’esposizione di libri delle case editrice invitate al talk.
FUTURES è una piattaforma sostenuta dall’Unione Europea (EPP - European Photography Platform), nata con l’obiettivo di individuare e sostenere talenti emergenti e aumentare le possibilità di contatto tra artisti e mercato.
CAMERA è il partner italiano del programma insieme ad altre dieci istituzioni europee: UNSEEN, FOMU Fotomuseum, PhotoEspaña, British Journal of Photography, Robert Capa Contemporary Photography Center, Foundation of Visual Education (Lodz), Photo Romania Festival, Photo Ireland Festival, Festival d'Hyeres, Triennale der Photographie Hamburg.
 
Fondazione Pino Pascali ricorda l’artista omonimo a 50 anni dalla morte
La Fondazione Pino Pascali in omaggio all’artista, scomparso 50 anni fa a soli 33 anni a Roma, presenta un anno di celebrazioni attraverso mostre, convegni, talk, workshop, incontri, nel segno della memoria. 
In questo contesto, il 24 maggio e il 25 maggio la fondazione promuove il convegno dal titolo Pascali. Intorno al 1968. Memorie e prospettiveper fare il punto sulle ricerche legate all’artista, ma anche ripercorrerne le orme in un anno fondamentale per la storia italiana e per l’artista.
Per Pascali, infatti, il 1968 segnò la nascita di alcune delle sue opere cruciali e la partecipazione ad una tormentata Biennale di Venezia, dove l’artista ottenne il riconoscimento da parte del mondo dell’arte internazionale. Nelle testimonianze e nelle considerazioni che si susseguiranno a Polignano la storia personale ed artistica di Pascali si intreccerà con quella più generale di un periodo storico dirompente, ancora oggi simbolo di contestazione e di rivoluzione politica e sociale, ma anche nel mirino di discussioni, ripensamenti e polemiche.
A parlarne saranno Achille Bonito Oliva, critico d’arte, Vittorio Rubiu Brandi, critico d’arte, Anna d’Elia, storica dell’arte, Marco Giusti, autore televisivo, vincitore del Premio Pino Pascali nel 2003, Roberto Lacarbonara, curatore, Alessandra Mammì, giornalista, Massimo Mininni, curatore della Galleria Nazionale di Roma, Paola Pitagora, attrice, Fabio Sargentini, galleria L'Attico, Francesco Stocchi, critico e curatore,Marco Tonelli, storico dell’arte. Il coordinamento generale è a cura di Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali e di Pietro Marino, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Pino Pascali.
Interverranno Loredana Capone, Assessore Industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei beni culturali, Regione Puglia, Aldo Patruno, Direttore dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio (Regione Puglia), Giuseppe Teofilo, Presidente Fondazione Pino Pascali.
L’organizzazione delle due giornate è a cura di Antonio Frugis, Santa Nastro, Susanna Torres e Nicola Zito, team della Fondazione Pino Pascali.
Il convegno si svolge mentre è in corso la mostra Dialoghi 3.0. Pino Pascali e Claudio Cintoli, che si svolge fino al 30 settembre 2018, a cura di Rosalba Branà. Di Pino Pascali sono in mostra Cavalletto, Cesto, Arco di Ulisse e Liane di Pino Pascali, tutte opere del 1968.
In occasione del convegno inaugura inoltre Aperto per restauro, una iniziativa innovativa che permetterà al pubblico di assistere ai restauri di opere di Pino Pascali provenienti dalla Galleria Nazionale di Roma diretta da Cristiana Collu, in un laboratorio aperto a spettatori e studenti. Le opere di Pino Pascali che saranno oggetto di restauro sono ‘Dinosauro riposa (1966) che sarà restaurato sotto la guida di Luciana Tozzi (Restauratore-Conservatore (Direttore) presso La Galleria Nazionale) e ‘Tela di Penelope (1968) che sarà invece restaurata da Rodolfo Corrias (Restauratore-Conservatore (Direttore) presso La Galleria Nazionale) entrambe provenienti da La Galleria Nazionale.