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Notizie in breve dal mondo delle fondazioni

  • Pubblicato il: 16/11/2012 - 13:09
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NOTIZIE IN BREVE
Articolo a cura di: 
Redazione
Marisa Merz

«Refuse the hour»  per un Maxxi Kentrige
Roma. L'artista sudafricano, classe 1955, fa il bis. Al teatro Argentina per il week end, grazie al Festival Romaeuropa manda in onda lo spettacolo scritto, diretto e recitato «Refuse the hour», accompagnato da musiche di Philip Miller con la danzatrice e coreografa Dada Masilo, anche lei di origine sudafricana. Al Maxxi, da venerdì 16 al 3 marzo, in collaborazione con lo storico della scienza Peter Galison, la grande installazione già presentata a Documenta. Due progetti strettamente connessi, concepiti nello stesso tempo, che si arricchiscono vicendevolmente. Il tema esplorato è il tempo, ineluttabile e inarrestabile, attraverso un viaggio immaginario che supera il concetto di linearità e progressività: dalla Grecia antica -con il mito di Perseo, il Refuse, che cerca di sfuggire dal suo destino- si va ad Einstein e ai buchi neri velocemente, attraverso il cinema e la fotografia, il canto e le animazioni.

Digital life2012 Human connection
Roma. Fondazione Romaeuropa, una delle più consistenti realtà nella produzione teatrale di standing internazionale,  nella consapevolezza del superamento dei confini tra discipline e linguaggi  propri della contemporaneità, vara la mostra «Digital life2012 Human connection», in partnership  con Telecom. Due le sedi, Macro Testaccio di Piazza Giustiniani  e  gli spazi dell'ex Gil di Largo Ascianghi, 5 in Trastevere.  Un dialogo tra arte e new media,  cinema, teatro, musica, architettura, visual design, inaugurato il 14 novembre e visitabile fino al 16 dicembre.
Alla Ex Gil una scelta di artisti e collettivi, sette, con installazioni site specific spettacolari: Daniele Puppi, Francesco Montinaro, Apparati effimeri, Filippo Berta, Noidealab, OverLab, Quiet ensamble. Al Macro i maestri del genere (tra i quali Acconci, Abramovic, Nam June Paik, Fabre), con sperimentatori come i Masbedo, e Lech Majewski con l'arazzo digitale già presentato al Louvre e alla Biennale di Venezia. E nella terza sede dell'Opificio di Via Magazzini Generali, un interessante programma di incontri con gli artisti.


La Merz alla Merz

Un’atmosfera poetica e malinconica avvolge le opere di Marisa Merz, esposte nell’antologica «Disegnare, disegnare, ridisegnare il pensiero immagine che cammina», nella Fondazione Merz fino al 6 gennaio. Si tratta di un percorso cronologico che analizza l’intera carriera dell’artista, dai rari lavori dell’esordio, negli anni ’60, alle produzioni più recenti, del 2010-2012. La rassegna è realizzata in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, che la scorsa estate ha esposto parte delle opere nella mostra «Marisa Merz, non corrisponde eppur fiorisce». Tra i pezzi esposti spicca la serie del 1966 «Living Sculpture», un nucleo di sculture a soffitto, realizzate in lamelle di alluminio e pazientemente assemblate con una gestualità tipicamente femminile. Dello stesso periodo è «Altalena per Bea», un’altalena in legno e rame dedicata alla figlia dell’artista, che mescola il tema della maternità al ricordo dell’infanzia. Nel decennio successivo la Merz elabora poi nuove tecniche, inserendo frammenti di cera e argilla in oggetti quotidiani, così trasformati in mondi sconosciuti e misteriose creature. Il volto femminile, reso con colori lividi e tratti stilizzati, diventa invece il soggetto ricorrente delle sculture in argilla degli anni ’80 e dei disegni degli anni ’90, appoggiati su incerti supporti che amplificano il senso di transitorietà della bellezza, lo stesso filone tematico ripreso nelle opere più recenti che chiudono il percorso.
© J.D.

A Miradolo la Torino di Spazzapan 
Nato nel 1889 a Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, ma piemontese d’adozione, Luigi Spazzapan è uno dei protagonisti della pittura italiana del secolo scorso. A dedicargli un’ampia retrospettiva è la Fondazione Cosso nel Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo, fino al 24 febbraio. Curato da Francesco Poli, il percorso mette in luce le principali fasi della ricerca pittorica di Spazzapan, dall’adesione al movimento futurista nei primi anni ’20 ai rapporti intercorsi con il Gruppo dei Sei e con il critico Lionello Venturi e, ancora, dalla partecipazione alla XX Biennale di Venezia al geometrismo espressionistico del dopoguerra, sino alla fase astratto-informale sperimentata negli ultimi anni della sua carriera, interrottasi nel 1958, anno della sua scomparsa. Nel percorso figurano rari lavori precedenti al 1943, una data cruciale nella produzione dell’artista, legata al divampare di un incendio che ne distrusse lo studio e i molti lavori in esso contenuti. Non manca infine una sezione dedicata alla fase più matura della sua produzione quando, distaccatosi dall’ambiente torinese, sviluppa una poetica intima ed esistenziale, in cui astrazione e figurazione si fondono in figure mistiche di santoni ed eremiti.
© J.D.

Annuncio con sorpresa
Venezia. Oltre cento persone si sono presentate alla Fondazione Bevilacqua La Masa sotto le Procuratie in Piazza San Marco alla ricerca di lavoro a seguito di una serie di falsi annunci di offerta di lavoro apparsi sul web con orario ed indirizzo per la selezione. La Bevilacqua La Masa che ha stigmatizzato l'azione sul web 'come incivile e priva di senso morale' e ha sporto denncia contro ignoti, in questi giorni è impegnata nella raccolta delle opere dei giovani che partecipano alla 96esima Collettiva Giovani Artisti.

L'ombre du fou rire
Parigi. Pochi numeri per comprendere  l'evoluzione geopolitica. Oggi l'economia di India e Cina  pesa meno della metà dei  paesi industriali del  G7, ma nel  2060 varrà più di una volta e mezzo. Lo indica un rapporto Ocse :  entro il 2060 gli USA scenderanno dal 23 al 16% del PIL mondiale, la Cina produrrà il 28%  contro l'attuale 17%,  l'India salirà al 18% dal 7% di oggi.   Una rilevanza non solo economica.  La nuova leadership del partito  cinese punta a rafforzarsi anche  militarmente  e il  Giappone  si  coordina  nella difesa col Pentagono. Mentre in Italia nel 2011 sono "esodati" oltre 6000 artisti secondo fonti Federculture, a Pechino sono state attivate 56 residenze internazionali, per catturare il Dna mondiale della creatività e trasferirlo alle industrie. E' un mondo nuovo quello che l'arte ci aiuta a comprendere,  meglio di molti trattati, come è accaduto con la recente antologica del "realista cinico" Fang Lijun  (1963) alla GAM di Torino, che nelle enormi tele variopinte presenta un Occidente decaduto. Di scena oggi a Parigi, fino al 17 marzo 2013, alla Fondation Cartier pour l'Art contemporain, la prima mostra in Europa di Yue Minjun, pittore cinese classe 1962, celebre per la rappresentazione delle risate. 40 tele e disegni. Ma l'Europa gloriosa ha poco da ridere sui suoi allori.

La Peota Reale alle Scuderie Juvarriane
L'ultimo bucintoro al mondo,  di proprietà della Fondazione Torino Musei, ritorna al mondo in un'atmosfera fiabesca alle Scuderie  della Reggia di Venaria, anch'essa Juvarriana come la peota. Restaurato dal Centro della Venaria, grazie ad un contributo di 250mila euro dei mecenati della Consulta di Torino, è un manufatto prezioso simbolo del potere: un'imbarcazione da parata per navigare i fiumi, lunga 16 metri, largo 2,60 e alto 12, costò a Vittorio Amedeo II di Savoia  nel 1729 oltre 34 mila lire,  circa 3 milioni di euro attuali.  Lo scenografico allestimento multimediale restituisce l'emozione della navigazione. Imperdibile.