NO MAN'S LAND, il museo senza pareti
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Rubrica:
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di:
Stefania Crobe
Dal padre delle “utopie realizzabili”, ad un anno dalla grande installazione inaugurata a Loreto Aprutino, nasce la Fondazione No Man's Land, i cui soci fondatori sono Mario Pieroni, RAM radioartemobile e ZERYNTHIA ODV mentre Yona Friedman è presidente onorario
Un museo senza pareti. Questo è No Man's Land, il grande progetto site-specific realizzato da Yona Friedman con Jean-Baptiste Decavèle a Loreto Aprutino, in provincia di Pescara.
Un progetto esteso su oltre due ettari di campagna, realizzato grazie alla collaborazione tra l’Associazione Zerynthia, Mario Pieroni - che ha donato il terreno sul quale è stato realizzato - e la Fondazione Aria sotto la direzione artistica di Cecilia Casorati: un grande arazzo composto da pietre fluviali bianche che formano figure immaginifiche evocando una simbologia mistica e divina; una struttura realizzata con piu di 1000 bambù - spazio ibrido tra installazione artistica e spazio architettonico - e il dizionario visivo di Yona Friedman, scolpito su più di 200 alberi di noce.
E, proprio come un arazzo, No Man’s Land è il risultato di intrecci, alla cui costruzione hanno contribuito insieme studenti, artisti e curatori, in costante collaborazione con le istituzioni nazionali e internazionali, diventando un luogo privilegiato per rinnovare processi formativi e processi di diffusione della cultura. Un'architettura aperta, interattiva e dinamica, ma anche un modello di spazio d' incontro e costruzione di relazioni.
Per perseguire queste finalità nasce la Fondazione No Man's Land, che vede Yona Friedman come presidente onorario, i cui soci fondatori sono Mario Pieroni, RAM radioartemobile e ZERYNTHIA ODV e la cui sede, proprio per creare dei rapporti di cooperazione con il territorio che la ospita, è il Comune di Loreto Aprutino presso gli spazi dei Musei Civici.
L'ufficializzazione della Fondazione è avvenuta lo scorso 19 marzo durante un grande evento collettivo, articolato tra laboratori e riflessioni teoriche, organizzato da NOW - New Operation Wave tra lo IUAV di Venezia e Loreto Aprutino.
La Montagne de Venise di Yona Friedman con Jean-Baptiste Decavèle – realizzata con elementi modulari facilmente assemblabili - a Loreto si è trasformata in unità abitative mobili e migranti.
Tra workshop, performance nate spontaneamente dall'incontro tra gli artisti presenti, in un clima particolarmente sereno in cui il bianco della neve del Gran Sasso faceva risplendere ancor più il verde di un paesaggio animato da una primavera prematura, No Man's Land, nel suo essere un museo senza pareti, diventa il modello di un cambiamento etico e sociale, una riflessione sul concetto di proprietà, sul bene e sull'essere in comune.
Man's Land è' la riappropriazione e la costruzione del territorio attraverso l'arte dove una terra della “non proprietà” diventa un luogo di tutti, uno spazio fisico che è prima di tutto luogo un luogo dell'immaginario.
Come afferma Friedman stesso: "No Man's Land belongs to everybody".
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ph | Gino di Paolo