Massimo Bray nuovo ministro per i Beni e le Attività culturali
Roma. Il ministro per i Beni e le Attività culturali del governo Letta è Massimo Bray. Succede a Lorenzo Ornaghi.
Nato a Lecce nel 1959, laurea in Lettere, studi a Firenze, Napoli, Venezia, Parigi e Simancas, in Spagna, è direttore editoriale dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani.
Neodeputato per il Pd, Massimo Bray, si legge sul suo sito«crede che la cultura possa essere il modo migliore di ricostruire il nostro Paese. E [...] che, grazie alla cultura, il Mezzogiorno possa mostrare la sua migliore identità». E nella sezione "Idee" scrive: «In Italia, la Cultura ha la possibilità di riappropriarsi del ruolo e la considerazione passata, riacquistando la capacità di influenzare le scelte politiche, sociali ed economiche.La Cultura è elemento costitutivo della personalità del cittadino, della sua capacità di giudizio, elemento centrale per rendere più libero, indipendente il singolo individuo. La Cultura dunque deve essere al centro dell’attenzione di chi ha responsabilità istituzionali, stimolo e catalizzatore di attenzione, dibattiti, progetti, fornendo gli elementi guida ai cittadini per sviluppare le capacità di scelta e di proposta. La Cultura e i beni culturali non possono essere trattati come un bene normale, come una merce che si può comprare e vendere a seconda del l’utilità del momento».
Tra i vari incarichi, Bray presiede il Cda della Fondazione La Notte della Taranta. È anche direttore responsabile della rivista edita dalla Fondazione di cultura politica Italianieuropei. Tiene un un blogsull'edizione italiana dell'Huffington Post dedicato all’esperienza della cultura, con particolare attenzione all’editoria tradizionale e digitale.
da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 27 aprile 2013