Le scelte di Webb e quelle di Magnum
Milano. Da non perdere le mostre che la Fondazione Forma per la Fotografia presenta dal 27 aprile al 17 giugno: la monografica è dedicata ad Alex Webb (San Francisco, 1952), fotografo di strada come ama definirsi, perché, dice, «l’unico modo che conosco per affrontare un posto nuovo è camminare: camminare e guardare e aspettare e parlare, e poi guardare ancora». Intitolata «La sofferenza della luce», la mostra evidenzia la cifra delle sue immagini che, dal bianco e nero degli esordi, dopo un viaggio ad Haiti (nel 1975, a cui seguiranno i Caraibi, il Messico, l’Etiopia, il Costa Rica, il Brasile) si spostano nel territorio del colore più acceso e contrastato: «La luce infuocata e la potenza del colore, dirà, sembravano in qualche modo impressi nelle culture con cui stavo lavorando; era un altro pianeta rispetto alla riservatezza grigio-marrone del New England, nella quale ero cresciuto. Da allora ho lavorato quasi esclusivamente con il colore» (nella foto in alto, San Ysidro, California, 1979). Di grande fascino anche la collettiva «Magnum. La scelta della foto», che esibisce 40 tra i più importanti «provini a contatto» degli autori della Magnum, accanto alle foto poi scelte e ai commenti degli autori, in cui si mettono a nudo le piccole e grandi storie che li hanno generati, le difficoltà affrontate nello scattare ma anche il processo che porta a individuare, tra moltissime, quella che sarà «la foto». Un documento emozionante di una stagione cancellata dall’uso del digitale.
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