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Per le imprese culturali, l’accompagnamento premia

  • Pubblicato il: 15/01/2018 - 00:00
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DOVE OSA L'INNOVAZIONE
Articolo a cura di: 
Cristina Casoli

Selezione 15 nuove realtà culturali  per la quinta edizione del progetto Hangar Point della Regione Piemonte premiate con un affiancamento personalizzato per il rafforzamento delle organizzazioni culturali. Una modalità varata da Funder35 che oggi connota prevalentemente i bandi per l’innovazione della cultura. E in libreria, un manuale realizzato da Hangar ed edito da Sole 24 Ore, racconta attraverso l’esperienza di centinaia di casi la trasformazione della Cultura in una “quasi-impresa” e intende supportare il cambiamento con “il kit di competenze indispensabili”.


Come strutturare una raccolta fondi, imparare ad allargare il proprio pubblico, o sviluppare il marketing del territorio a partire da un progetto culturale: sono alcune delle competenze che si sviluppano con Hangar Point, il servizio di affiancamento professionale per le organizzazioni culturali, nato nel 2014 dall’Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte e realizzato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo.
 
Il progetto è giunto alla 5° call è diventato una case history a livello nazionale. Le 15 nuove realtà  selezionate su tutta le Regione per sei mesi saranno accompagnate da un team di esperti che individuano le aree strategiche su cui lavorare, tracciando un percorso sartoriale di supporto e aggiornamento personalizzato per aiutare i progetti culturali a raggiungere i propri obiettivi.  “È in corso un processo di innovazione e trasformazione senza precedenti nella cultura. Una evoluzione che, nei prossimi anni, può rendere il comparto un forte traino economico per il Paese. A una condizione: liberarsi dalle catene di sussidiarietà e assistenzialismo e acquisire spirito e approccio imprenditoriale, dichiara l’Assessora Antonella Parigi, ideatrice del progetto. «La crisi economica sta facendo emergere la cultura come un importante grande tessuto connettivo che unisce e dà identità alle comunità - spiega - Ci sono luoghi, soprattutto nelle province, in cui negozi, macellai e panettieri chiudono, ma dove reggono le biblioteche e le piccole associazioni, e altri in cui la cultura ha saputo essere un forte motore di sviluppo, coinvolgendo anche ambiti diversi, dal turismo all'artigianato. È il segno della potenzialità enorme di un settore che adesso deve trasformarsi. Significa evolversi da soggetto sussidiario a vera e propria impresa culturale, competitiva sul mercato e in grado di reggersi sulle proprie gambe».
 
Hangar si rivolge a chiunque voglia sviluppare le proprie competenze e capacità manageriali in ambito culturale, dai liberi professionisti alle istituzioni, associazioni, enti no profit.  Si configura oggi come una piattaforma è declinata su quattro assi di intervento: Hangar Lab, laboratori, lezioni, seminari, workshop diffusi sul territorio, Hangar Point, affiancamento personalizzato con un team di esperti in sette aree strategiche, Hangar Creatività, servizio di scouting di artisti e creativi attraverso “borse progetto”, Hangar Book, attività di consulenza per la piccola editoria indipendente.
 
Tra le organizzazioni individuate sei si trovano nell’area di Torino: l’Associazione T.A.A.C., che nel quartiere di Barriera di Milano ha dato vita a Cripta 747, un centro culturale che offre borse di studio ad artisti, curatori e ricercatori che desiderino trascorrere un periodo di permanenza e produzione creativa nel capoluogo piemontese. Selezionate anche la Fondazione Gramsci e l’Associazione Apriticielo, che si occupa del Planetario di Pino Torinese e punta a creare un vero e proprio Parco del Cielo: l’idea è di ampliare l’attuale spazio espositivo attraverso il recupero di una cupola osservativa dell’Osservatorio Astrofisico. Entreranno in Hangar Point anche l’Associazione “Anno Mille”, che gestisce il complesso dell’Abbazia di Cavour e punta per il 2019 al raddoppio dei visitatori (dagli attuali 5 mila a 10 mila), e due associazioni che operano nel Canavese: Tecnologia Filosofica che cura il progetto Morenica Cantiere Canavesano e Morenica Festival e To Locals che organizza “Apolide”, un festival musicale multidisciplinare ospitato nel piccolissimo comune di Vialfrè.
 
Altre tre organizzazioni si trovano in provincia di Cuneo: presso l’Abbazia di Staffarda l’Associazione DialogArt di Manta intende sviluppare percorsi di didattica museale rivolti in particolare alle scuole, per promuovere il turismo scolastico (oggi assente). A Savigliano l’Associazione Oasi Giovani lavora per creare il “Pantheon dei Benefattori”, un progetto che prevede il restauro dell’Ex cappella Delle Orfane con lo scopo di promuovere la cultura del dono e di fornire alla città un nuovo spazio destinato ad accogliere iniziative storico-culturali a prezzo calmierato. Accederà ad Hangar Point anche la Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo.
 
Tre le realtà selezionate nel VCO: l’Associazione Mastronauta di Omegna che organizza l’Ufo Sound Festival/Industrial Soundcape e Atelier La Voce dell’Arte di Verbania, che organizza il Festival di musica Internazionale Tones on the Stones ambientato nella cave d’estrazione. L’Associazione punta a sviluppare come progetto autonomo NeXtones, la sezione dedicata ai giovani e alle arti digitali ed elettroniche, proponendo non solo concerti e spettacoli, ma anche un insieme di attività a contatto con la natura dell'Alta Valle Ossola. Sempre legata alla tradizione della pietra anche l’Associazione Canova di Montecrestese, che promuove il recupero e la valorizzazione delle architetture tradizionali e, da quasi dieci anni, cura il “villaggio laboratorio di Ghesc”, un piccolo borgo medievale dove vengono organizzati campi scuola per i giovani.
 
Due le organizzazioni nel Novarese: l’Ecomuseo Lago d’Orta e Mottarone di Pettenasco e l’Associazione Oltre Le Quinte di Novara, che cura laboratori artistici rivolti in particolare a  persone con disabilità e fragilità.
 
Infine, sarà affiancato da Hangar Point anche il Museo Tesoro del Duomo di Vercelli, che dopo la campagna Adotta una pergamena, punta a lanciare la nuova iniziativa Adotta un manoscritto, per il recupero e restauro di alcuni testi medievali della Biblioteca Capitolare attraverso una campagna di fundraising.
 
A dare un supporto nella costruzione delle competenze, arriva in libreria “La (quasi) Impresa. Manuale d’uso per operatori culturali”. Un vademecum che descrive le trasformazioni in atto nel settore, accanto a spunti e riflessioni utili per coloro che desiderano o hanno già scelto di fare della cultura il proprio lavoro. La pubblicazione, edita dal Gruppo 24 Ore, è curata da Hangar. “Re-inventare il futuro è la chiave è sviluppare competenze che non sono ancora di tutto il sistema, ma rappresentano l’unica strada per il rinnovamento e la crescita.”-affermano i curatori. Da una parte, infatti, esistono le grandi “industrie” creative e culturali, di cui fanno parte architettura, comunicazione e design, accanto a cinema, radio, tv, musica, stampa, editoria e videogiochi. Rappresentano la parte profit e anche quella più imprenditoriale.
Dall’altra si colloca la “quasi impresa”: un vasto panorama di realtà, essenzialmente pubbliche e non profit, principalmente legate alla gestione e fruizione del patrimonio storico-artistico e alla  produzione di performing arts, spettacoli dal vivo e arti visive. È la parte economicamente più debole del sistema (poco più di 10 miliardi di euro, rispetto ai 90 totali) e priva di approccio imprenditoriale, ma anche quella con maggiore potenziale di crescita. 
 
«Parliamo di “quasi” impresa perché si sta facendo strada un nuovo modello, a metà fra il profit e il non profit - spiega Giovanni Campagnoli, esperto di project management di Hangar - Il problema è la sua sostenibilità, perché esiste ancora una quota consistente di volontariato che ne rappresenta sia il limite sia la forza. È un sistema che nasce dal “di dentro”: c’è una passione in chi lavora in questo settore che non ha eguali e può rappresentare una risorsa straordinaria per l’economia italiana. Un tempo per accedere al sistema sembrava non ci fosse altra via che il concorso pubblico, oggi invece la quasi impresa dice che si può trasformare una passione in un lavoro. Farlo con successo, però, significa farlo in modo imprenditoriale».
 
Protagonisti della trasformazione sono soprattutto giovani molto qualificati e le donne: sono loro i principali innovatori, dando vita a interessanti start up culturali grazie a creatività, passione e capacità progettuale. In particolare la presenza femminile, in un settore affidato spesso a una gestione dei conti poco strutturata, viene percepita dal sistema bancario come garanzia di maggiore affidabilità e un valore aggiunto per l’accesso al microcredito. 
 
A tracciare all’interno del manuale la mappa d’azione per formare gli operatori è la squadra dei professionisti di Hangar, che ha supportato centinaia di realtà. Sette in particolare gli ambiti del sapere aziendale da imparare a conoscere e applicare al comparto culturale: project management, comunicazione strategica, consulenza aziendale, fundraising, audience development, strategie di innovazione e marketing territoriale.
Il manuale si propone come un  kit di competenze indispensabili per trasformare la “quasi” impresa in una “signora” impresa.

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