La quiete dell’abbazia immersa nel verde della Val Cenischia
Novalesa. Nel paese situato al centro della Val Cenischia (limitrofa alla Val Susa teatro delle tensioni TAV) per la prima volta in modo organico, viene gestito e promosso il programma culturale che coinvolgerà il monastero benedettino e il borgo.
In primo luogo il Museo archeologico, voluto e finanziato dalla Provincia di Torino, affidato alla gestione del Centro Culturale Diocesano di Susa, che può mettere in mostra un nuovo prezioso oggetto: una misteriosa gemma romana ritrovata nel corso degli scavi condotti nell’estate del 2009 sul sagrato della chiesa abbaziale di Novalesa. Piccola (1,4 cm), di colore azzurro scuro su blu scuro (è un niccolo), reca incisa una decorazione di soggetto pastorale: è raffigurato un satiro, seduto su una roccia sotto un albero e intento a mungere una capra. Si tratta dell’elemento inserito nel castone di un anello, databile tra la fine del I secolo a. C. e i primi decenni del seguente. Un intaglio di elevata qualità di epoca altomedievale. Le gemme romane rinvenute in contesti altomedievali (soprattutto di età longobarda) possono infatti essere considerate come materiali «tesaurizzati», in quanto raffinati prodotti di un’abilità tecnica ormai perduta: ritenute simboli di prestigio e segni di distinzione venivano riutilizzate in nuove montature di anelli e monili, spesso deposti nelle tombe come oggetti di corredo e anelli sigillo.
La Compagnia di San Paolo, con un contributo di oltre un milione e mezzo di euro, e la Provincia di Torino, con 500mila euro,hanno consentito il recupero della manica sud dell’Abbazia, con la realizzazione dinuovi alloggi per i monaci e gli scavi archeologici nel sagrato.
La Compagnia di San Paolo ha stanziato complessivamente quasi 2 milioni di euro in dieci anni a favore della valorizzazione del territorio di Novalesa, sostenendo il recupero della Casa degli Affreschi, edificio collocato nel cuore del borgo antico che rappresenta un’importante oltre che rarissima testimonianza di decorazione locale di un palazzo di architettura civile, la realizzazione del Museo di Arte Religiosa Alpina, rilevante tassello del sistema museale diocesano valsusino e numerosi progetti di riqualificazione urbana e valorizzazione dell’intera valle di Susa.
Nel piano di valorizzazione rientra un innovativo accordo (primo esempio nell’arco alpino occidentale) tra il Comune di Novalesa, il Centro Culturale Diocesano e il Politecnico di Torino che intendono restituire alla popolazione del borgo, protagonista di questa iniziativa, la memoria storica e architettonica del centro storico, attraverso il recupero intelligente ed ecosostenibile degli edifici che si affacciano sulla via principale del borgo, attraversata nel corso dei secoli da papi, re, eserciti e pellegrini.
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