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La Mente Spazia

  • Pubblicato il: 01/09/2016 - 09:43
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Redazione

Prende il via a Sarzana la tredicesima edizione del Festival della Mente, il primo festival in Europa dedicato alla creatività, dal 2 al 4 settembre con la direzione scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet e la direzione artistica di Benedetta Marietti, grazie a Fondazione Carispezia e al Comune di Sarzana . Con 61 relatori verrà indagato in concetto multidimensionale di “spazio” nell mutazioni sociali in corso: individuale e collettivo, nella famiglia, nella scienza e la sua rappresentazione. www.festivaldellamente.it
 

Sarzana. Tre giornate, 61 relatori italiani e internazionali e 39 appuntamenti tra incontri, workshop, spettacoli e momenti di approfondimento culturale dedicati ai processi creativi. Filo conduttore dell’edizione 2016 è lo spazio, indagato con un linguaggio accessibile per un pubblico ampio e intergenerazionale da grandi scienziati, scrittori, artisti, fotografi, architetti, filosofi, psicologi, storici, in relazione ai cambiamenti, alle tematiche e ai problemi del vivere contemporaneo.
La sezione per bambini e ragazzi, quest’anno curata da Francesca Gianfranchi, è un vero e proprio festival nel festival con 30 ospiti e 22 eventi (45 con le repliche) ed è realizzata con il contributo di Carispezia Crédit Agricole.
Saranno più di 500 i giovani volontari, anima del festival, che contribuiscono con il loro impegno ed entusiasmo a creare il clima di accoglienza che ha sempre decretato l’unicità del Festival della Mente.
«Dallo spazio urbano allo spazio interstellare, dallo spazio delle relazioni allo spazio geometrico, “spazio” è un concetto molto attuale, che racchiude molteplici significati e può essere letto in molti modi. Attraverso il concetto di spazio è possibile così indagare i più importanti temi della contemporaneità e affrontare campi diversi del sapere, “spaziando” dalle più recenti scoperte scientifiche agli ambiti di pensiero artistico e umanistico, in linea con la vocazione multidisciplinare e divulgativa del Festival della Mente». dichiarano Gustavo Pietropolli Charmet e Benedetta Marietti

Il programma
Apre l’edizione 2016 la lezione inaugurale del filosofo Salvatore Veca: “Un’idea di spazio pubblico”. “Uno dei tratti distintivi di una democrazia è l’ampiezza e la ricchezza del suo spazio pubblico: uno spazio sociale e non istituzionale. Lo spazio in cui possono emergere potenzialità altrimenti non espresse, bisogni altrimenti non visibili. Quando i confini di questo spazio sono vietati o ristretti la qualità di una democrazia mostra un deficit significativo”.

Lo spazio dell’attualità
Che cosa oggi possiamo chiamare “casa”? Nel mondo globalizzato che ha abbattuto confini e distanze, dov’è il posto cui sentiamo di appartenere? Interrogativi che diventano drammatici per uno scrittore della diaspora ebraica come Jonathan Safran Foer, che racconta la fine della stabilità dei rapporti familiari, in una conversazione con il giornalista Ranieri Polese sulla paternità, l’identità ebraica, il rapporto con Israele, gli affetti, la memoria.

Dei confini della famiglia parla anche la sociologa Chiara Saraceno: in un’epoca caratterizzata da forte mobilità geografica, le singole famiglie hanno confini mobili non solo dal punto di vista relazionale, bensì anche dal punto di vista geografico e nazionale.
In Italia vivono oggi cinque milioni di stranieri: la convivenza con l’immigrazione è al centro del dibattito pubblico e dello scontro politico. L’esperto di demografia Gianpiero Dalla Zuanna ne fa una lettura con numeri e dati aggiornati.
Nuovi confini si stanno disegnando nelle geografie globali: popoli in fuga si espandono dal sud del mondo verso il nord. Ma non sono questi gli unici confini esistenti: la saggista Gabriella Caramore esplora anche i confini dell’anima, interrogandosi sul perché del bene e sulla linea sottile che lo divide dal male.
Cosa intendiamo quando parliamo di innovazione? Dietro questa parola abusata vi sono percorsi concreti, tortuosi e affascinanti. Massimiano Bucchi, docente di scienza e tecnologia, ripercorre alcune delle intuizioni che hanno cambiato le nostre vite e che emergono da processi collettivi, non da geni isolati: dalla forchetta al kalashnikov, dal mouse allo spaghetti western.
I mondi digitali raccolgono le nostre tracce e le nostre azioni in rete e con queste producono calcoli che orientano e governano sempre più la nostra vita: come mai certe informazioni hanno la precedenza su altre? Come si possono indovinare i comportamenti futuri dell’utente sulla base dei suoi comportamenti passati? Risponde a queste domande il sociologo francese Dominique Cardon.
Il posto di lavoro non c’è più. L’esperto di nuovi media Riccardo Staglianò spiega le radicali contromisure da prendere per evitare che web, robot e macchine rimpiazzino il lavoro dell’uomo.
La scuola è un organismo vivo: Christian Raimo e Marco Balzano, entrambi docenti e scrittori, considerano lo “spazio-classe” un laboratorio politico permanente, dove educare – con la letteratura, la storia, la filosofia – al pensiero critico e al confronto.
Il romanziere Bruno Arpaia e il giornalista e scrittore Alessandro Zaccuri dialogano sul tema dei rifiuti e delle scorie: il primo immagina un futuro nel quale l’Europa è stata consegnata al deserto; il secondo esplora gli usi narrativi e artistici della spazzatura.
Che cosa si nasconde dietro il successo delle fiction? Ne parlano il poeta Valerio Magrelli e il giornalista Andrea Gentile nella conferenza “Un continente emerso: le serie tv”.
Diamo spazio alla stupidità. Esiste in tutti i campi dello scibile umano: dalla politica alla religione, dalla filosofia alla letteratura e all’arte, dalla vita sociale a quella quotidiana. Ne parla il matematico, logico e saggista Piergiorgio Odifreddi.

Lo spazio della scienza
Con il fisico del CERN Guido Tonelli ripercorriamo la nascita dello spazio e del tempo: comprenderne l’origine vuol dire ricostruire i meccanismi attraverso i quali l’universo ha acquistato le caratteristiche materiali che ci sono familiari e, forse, conoscere qualcosa della sua fine.
L’immunologo Alberto Mantovani, il ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica internazionale, spiega le connessioni tra il sistema immunitario e quello nervoso centrale. L’analisi di queste connessioni costituisce una delle frontiere nello studio delle difese immunitarie.
C’è vita solo sul nostro pianeta? Non sembra, risponde l’astrofisico Giovanni Bignami: abbiamo trovato materia nobile – quella che compone stelle e pianeti – in cielo e nelle comete, manca poco per capire che i marziani siamo noi.
La scoperta dei neuroni specchio, da parte di Giacomo Rizzolatti, avvenne quasi casualmente mentre il neuroscienziato studiava il sistema motorio di una scimmia, ma ha rivoluzionato l’idea che abbiamo della mente umana, affascinando non solo scienziati ma anche psicologi e filosofi. Nel dialogo con il giornalista Antonio Gnoli ne ripercorre la scoperta e le sue implicazioni.

Lo spazio della mente
Di “Nuovi maschi: adolescenza, coppia, paternità” si parla con la psicoanalista Simona Argentieri, lo psicoterapeuta Stefano Gastaldi e la psicologa Giovanna Montinari, per analizzare lo sviluppo di un “maschile” che si confronta con nuovi stimoli e nuove aperture.
La ribellione non è suscitata dalla rabbia: è invece una nobile attività della ragione per opporsi allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. La ragione, afferma il neurobiologo Lamberto Maffei, non vuole rivoluzioni, ma rispetto dei diritti fondamentali, quali istruzione, sanità e giustizia uguali per tutti.
Gli psichiatri Paolo Boccara, Paola Carbone e Giuseppe Riefolo esplorano le analogie tra la stanza di analisi e la sala cinematografica. Il cinema piace tantissimo ai giovani, è per loro l’occasione di dare forma alle emozioni; per gli adulti è invece la possibilità di immergersi in storie da ragazzi e così ritrovare l’intimità vivificante con l’adolescenza.
Le persone con autismo ad alto funzionamento, o Asperger, hanno una mente straordinaria, che permette un’osservazione privilegiata sui mondi della percezione sensoriale, dell’elaborazione del pensiero e delle emozioni. La diversità sfida la nostra società, perché solo da essa nascono modi di pensare ricchi e propositivi: un talk show su quanto potente, stupefacente e ancora ignota sia la mente umana è quello condotto dal medico Paolo Cornaglia Ferraris, lo scrittore e poeta Giorgio Gazzolo, il compositore Nicola Gomirato, il neurologo Gianvito Martino, lo psichiatra Luca Pani e il filosofo Enrico Valtellina che si occupa di disability studies..

Lo spazio dell’arte e della rappresentazione
Lo spazio è insieme collettivo e individuale: all’interno di questa relazione complessa l’architetto interviene con il suo progetto. Ma come è possibile parlare il linguaggio del presente, sapendo che lo spazio che ci è dato proviene dal passato, mentre è sempre di più il futuro prossimo a dettare le regole del gioco? Si confrontano su questo tema l’architetto Cino Zucchi e il teorico dell’arte e del design Aldo Colonetti.
La storica dell’arte Anna Ottani Cavina ci parla delle origini del dipingere en plein air. Gli artisti abbandonarono gli atelier per immergersi nella natura: ciò accadde essenzialmente in Italia e gli artisti inglesi, francesi, tedeschi, danesi interpretarono e dipinsero il nostro paesaggio, rendendolo memorabile.
Dovunque nel mondo proliferano graffiti e murales. C’è chi li vuole cancellare – i difensori del candore delle pareti e della pulizia murale – e c’è chi li vuole proteggere perché potrebbero avere un valore di mercato. Qual è la posta in gioco di questa guerra? Rispondono il sociologo Alessandro Dal Lago, l’illustratrice Serena Giordano e l’autore di murales mariani Ex Voto .
Attraverso disegni e parole il saggista e scrittore Marco Belpoliti racconta l’idea della casa come guscio e ci guida alla scoperta di spazi che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, partendo dalle pagine del poeta Gaston Bachelard e consultando scritti di autori del Novecento e contemporanei.
Alberto Casiraghy e Josef Weiss sono veri e propri artisti del libro, che stampano ancora con caratteri mobili. Il regista Silvio Soldini in un film dal titolo “Il fiume ha sempre ragione” racconta il loro lavoro, che sembra vivere in un mondo a parte, lontano dalla frenesia contemporanea.

Lo Spazio del Viaggio
Cosa resta di un viaggio nei deserti americani? Ottomila chilometri costellati di imprevisti e digressioni attraverso California, Arizona, Nevada, Texas e Louisiana: il pubblico può ripercorrerli con il fotografo Ramak Fazel, lo scrittore Giorgio Vasta e il giornalista Michele Lupi.
Come è fatto il nostro mondo e con quali strumenti possiamo misurarlo? E dopo averlo misurato, come possiamo rappresentarlo per condividerlo con gli altri o riprodurlo in differenti scale? Dalle unità aristoteliche di tempo, azione e luogo, alle unità di misura: il fisico e matematico Claudio Bartocci e la scrittrice Chiara Valerio spiegano come la matematica racconta il mondo e fino a dove ci ha portati, con e senza mappe. La proiezione immaginativa è uno degli aspetti fondamentali del viaggio: lo scrittore Attilio Brilli racconta come le grandi mete di viaggi siano sempre prima immaginate e poi esperite.

Le Trilogie: due le trilogie proposte quest’anno dal festival; la prima con lo studioso del pensiero antico Matteo Nucci, che il 2 settembre affronterà i miti e i personaggi dei poemi omerici ne “Lo spazio della parola”, focalizzandosi sull’abilità oratoria di Elena e Odisseo; sabato 3 è la volta de “Lo spazio dell’assenza”, dedicato a Patroclo e Andromaca e domenica 4 de “Lo spazio del sogno” su Penelope e Achille. I tre incontri sono accompagnati da letture dell’attrice Valentina Carnelutti.
Come ogni anno, lo storico Alessandro Barbero chiude ciascuna delle serate della manifestazione con una lezione su “Lo spazio della guerra”, ripercorrendo le tre Guerre d’Indipendenza che portarono all’unificazione dell’Italia.

Gli spettacoli
In anteprima italiana il nuovo spettacolo di Igudesman & Joo, “Play it again”: uno show sottosopra, capovolto, con gli artisti Nada Malanima e Fausto Mesolella portano in scena un racconto in parole e musica delle vicende di Leonida, una donna che scopre se stessa e il proprio posto nel mondo quando ormai la vita sembra esserle già alle spalle.
“La voce della strada. Parole, suoni e immagini raccolti lungo la via Appia” è un racconto di viaggio in cui lo scrittore Paolo Rumiz rievoca l’avventura magnifica e terribile vissuta lungo la più antica via europea, assieme all’autore Alessandro Scillitani che descrive gli spazi attraversati con montaggi visuali e sonori, accompagnati dal vivo dalle musiche da lui composte lungo il cammino.
Dall’antica Grecia fino a oggi il coro è sempre stato il fondamento del teatro. Da questa considerazione prende avvio la lezione di teatro del drammaturgo e regista Marco Martinelli, che attraverso il canto e la danza con un gruppo di ragazzi del territorio spezzino – incontrati la sera stessa – illustra come può essere fecondo il rapporto tra il teatro e la società, tra la scena e la vita.
Giuseppe Cederna omaggia la memoria di Gianmaria Testa con la lettura di brani di Da questa parte del mare, un libro nato dal concept album di Testa sulle migrazioni moderne.

La collanna «I libri del Festival della Mente»
Prosegue con grande successo la pubblicazione de i Libri del Festival della Mente: la collana è curata da Benedetta Marietti, promossa dalla Fondazione Carispezia ed edita da Laterza. Il Festival è divenuto nel tempo un vero e proprio produttore di contenuti editoriali con saggi di grandi nomi della scienza, delle arti, della filosofia e della letteratura, del teatro e del cinema, della psicoanalisi. In uscita un nuovo volume: Gli africani siamo noi di Guido Barbujani: un viaggio nella storia dell’umanità e delle sue migrazioni, dal Paleolitico alle grandi scoperte della genetica del Novecento, per rispondere alle domande sollevate dai movimenti migratori che investono oggi il pianeta: come combattere la xenofobia, il razzismo, il rifiuto del diverso.