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La Fondazione Telecom Italia

  • Pubblicato il: 06/07/2012 - 00:21
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'IMPRESA
Articolo a cura di: 
Martina Malaisi
La Fondazione Telecom Italia

Fondata nel 2008 da Telecom Italia, la Fondazione omonima persegue il compito di sostenere il valore della tecnologia come strumento per la diffusione e la facilitazione della conoscenza. «Riconosciamo la tecnologia come piattaforma di ridefinizione e riprogettazione dei bisogni per dare risposte concrete alle necessità della collettività» ci racconta Fabio di Spirito, Segretario Generale della Fondazione Telecom Italia.Adesione ai valori tipici del Gruppo, seppur «in una logica di totale autonomia rispetto ai prodotti, ai servizi e alle sue strategie commerciali». Ogni anno la Fondazione gestisce circa 6 milioni di euro su progetti attentamente selezionati allontanandosi dall'erogazione pura, perché «riceviamo 15, 20 richieste al giorno di aiuto, soprattutto in ambito sociale; è evidente che non siamo un bancomat. Il nostro concetto di erogazione è di essere sì una grant-making, ma all'interno di una strategia progettuale ben definita». La Fondazione, infatti, si muove alla ricerca di nuovi strumenti a sostegno del Terzo Settore, «verso un nuovo modo di interagire nel contesto sociale». In questa logica, lo scorso settembre 2011, in collaborazione con la Provincia dell'Aquila e il sostegno del MiBAC, ha reso possibile l'apertura della nuova Biblioteca Salvatore Tommasi e nel 2010 ha lanciato il primo «Bando per i beni culturali invisibili» che invita gli operatori culturali a proporre modalità innovative per la riscoperta e la valorizzazione dei beni presenti sul territorio. Il bando, nella sua stesura, ha cercato di essere il più inclusivo possibile; la definizione stessa di bene spazia dai beni materiali fino ai valori della tradizione, da manufatti a interventi di recupero del paesaggio. La sua prima edizione ha raccolto oltre 300 progetti, ma solo sette hanno superato il processo di selezione durato oltre sei mesi, per un impegno totale di 2,7 milioni di euro, nonostante il bando prevedesse un budget di 1 milione di euro perché «i progetti validi erano numerosi e quindi abbiamo chiesto al nostro Consiglio di Amministrazione un sostanzioso extra-budget».
Tra le iniziative selezionate (che possono contare su un contributo economico compreso fra 250mila e 500mila euro, destinato a coprire fino a un massimo dell’80% dei costi sostenuti) vi sono «Storage. Progetto di valorizzazione Depositi Imperatori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli», presentato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e «Difendiamo anche i sassi. Progetto di restauro, recupero funzionale di PALAZZO NOHA - Sassi di Matera», presentato dal FAI - Fondo Ambiente Italiano. Il comitato scientifico della Fondazione, presieduto da Salvatore Settis, ha scelto i progetti vincitori secondo i criteri dell'originalità, dell'innovazione e della potenzialità a provocare cambiamenti nella funzione del bene. «Fondamentale è il monitoraggio periodico del progetto» prosegue Di Spirito, «per noi una strategia è valida se riesce a produrre dei cambiamenti». A ottobre 2012 sarà pubblicata la seconda edizione del bando, che porterà avanti un rapporto ancora più «spinto» tra piattaforma tecnologica, distribuzione e diffusione della conoscenza. «Per dare risposte, anche se parziali, all’enorme aumento di bisogni che possiamo ogni giorno vedere dal nostro osservatorio».

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