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La continua scommessa di SocialFare® nell’innovazione sociale a base imprenditoriale

  • Pubblicato il: 17/06/2017 - 15:43
Autore/i: 
Rubrica: 
DOVE OSA L'INNOVAZIONE
Articolo a cura di: 
Sara Marceddu

Le sfide sociali sono il tema attorno al quale si orienta da anni la mission di SocialFare®, il primo programma in Italia di accelerazione e innovazione sociale, nato dall’evoluzione della Congregazione di S. Giuseppe. Il Centro, catalizzatore di soluzioni legate all’innovazione indirizzate al bene comune, ha appena chiuso la terza edizione del bando FOUNDAMENTA, call italiana per business idea e start-up a impatto sociale che seleziona, a livello nazionale, progetti di eccellenza, innovativi e scalabili.  Il 30% dei progetti riguarda l’Impact Education, ovvero nuovi modelli in termini educativi e di formazione.  A tre anni dal lancio del primo bando abbiamo ragionato con Laura Orestano, amministratore delegato di SocialFare®, sull’evoluzione del sistema di intervento nella generazione di nuovi modelli economici fondati sulla sostenibilità sociale.Stiamo cercando di portare avanti una ibridazione di linguaggi e di esperienze affinchè le start up a impatto sociale non siano qualcosa che riprende modelli ormai esistenti, consueti, non specifici de mondo dell’impatto sociale, ma che anzi cerchi di connettere il tema tipico dello sviluppo di innovazione sociale con un altro aspetto essenziale: la capitalizzazione delle imprese.
 


Torino – SocialFare® è il primo programma in Italia di accelerazione e innovazione sociale, istituito nel 2013. Sostenuto da Compagnia di San Paolo, da giugno 2016 è in partnership con Oltre Venture, primo fondo italiano di venture capitale sociale. Si tratta di un centro per l’innovazione sociale, polo per le start up italiane della Congregazione di San Giuseppe, in collaborazione con il Consorzio TPO-IX, ente non profit per la creazione e gestione dello scambio del traffico internet nell’area Nord-Ovest.
Trova il suo terreno fertile a Torino, città vocata all’innovazione da tempi lontani e prende casa come Rinascimenti Sociali, in via Maria Vittoria 38: 1600 mq di condivisione di uno spazio non solo fisico, nel quale da marzo 2015 vengono incubate e sviluppate idee imprenditoriali. Si pone anche come punto di riferimento per la formazione e networking nazionale e internazionale e come promotore di impresa sociale attraverso le più alte tecnologie.
SocialFare@ applica l’approccio di progettazione partecipata: i giovani sono al centro della progettazione, primi artefici di nuovi modelli e nuove imprenditorialità. Socialfare® si pone come centro di connettività di modelli di economia dei comportamenti e sviluppo sociale insieme a una rete di convergenza generata con attori nazionali e internazionali. La sua mission si è focalizzata sul design dei servizi per sviluppare nuove risposte a bisogni diversificati attraverso processi di co-creazione. Gli utenti dei servizi sono i veri protagonisti del fare sociale diventando, con la guida esperta dei designer dellinnovazione, sia creatori che i gestori dei servizi delle comunità di riferimento. SocialFare® si propone di promuovere e perseguire, con la sua presenza sul territorio e la sua rete di innovazione sociale, l’elaborazione e l’applicazione di metodologie innovative e di soluzioni co-progettare per il Bene Comune.
La sperimentazione è applicata su nuovi modelli di inclusione, comunicazione e sviluppo, tramite metodologie innovative basate sull’osservazione, la raccolta dati, il design partecipato, l’iterazione e la sperimentazione di modelli di sostenibilità e di imprenditoria sociale. Nel 2013 La Venaria Reale ha dato avvio al proprio progetto di licensing museale, tra i primi in Italia. Il Gruppo Spes ha acquisito la licenza esclusiva per la produzione e commercializzazione di prodotti di cioccolato a marchio La Venaria Reale: una nuova veste e una nuova linea di prodotti progettati ad hoc che rievocano il brand museale. 
Con il bando FOUNDAMENTA#3  SocialFare@ ha raccolto circa un centinaio di business idea/start up da tutta Italia. Cinque le proposte ammesse al percorso di accelerazione: AroundCare, MugStudio, reBOX, Synapta, TargetLife che afferiscono a diversi ambiti di intervento quali Welfare, Co-production, City-booste. Le realtà, che hanno già portato avanti delle sperimentazioni nel campo dell’innovazione sociale, durante il periodo di accelerazione residenziale a Torino, già iniziato, avranno l’opportunità di accedere ad una rete ampia di expertise e di partner nazionali ed internazionali per perfezionare la propria offerta. Si tratta di iniziative che in potenza costituiscono le imprese del futuro in basate sulla valorizzazione del capitale umano, con interventi basati su reali bisogni delle comunità, elaborando strategie efficienti che tengano conto degli strumenti finanziari oggi disponibili e delle opportunità di internazionalizzazione. Ne parliamo con Laura Orestano, ideatrice e amministratore delegato di SocialFare® Rinascimenti Sociali.
 
Quali cambiamenti avere registrato, sia a livello quantitativo che qualitativo, nel percorso delle tre edizioni della call FOUNDAMENTA?
Il numero delle application pervenute si è mantenuto stabile nel corso delle edizioni, attestandosi sempre attorno al centinaio. Un equilibrio che farà sicuramente un salto notevole nel momento in cui il programma di accelerazione prevederà anche un investimento in equity in entrata. Per quanto riguarda la composizione dei team non abbiamo notato grandi differenze, si attesta nel range degli scorsi anni: gruppi di due, quattro persone, con un livello di educazione medio-alto, che hanno già avuto esperienze precedenti sia per quanto riguarda la creazione di impresa che la progettualità, espletate per esempio nell’ambito delle associazioni. In questa selezione, rispetto alle start up che sono state ammesse al processo di accelerazione, è che la presenza femminile è un po’ ridotta – mentre si attesta in linea con le precedenti edizioni rispetto al totale di domande pervenute. Si tratta di un aspetto leggermente disallineato rispetto a quanto l’innovazione sociale cerca di fare in termini di capacity building: in generale i team attivi nell’innovazione sociale hanno una buona rappresentanza anche femminile. Crediamo che il tema della residenzialità abbia reso più facile di potersi trasferire a team meno misti. Si tratta di un punto di attenzione per noi, che affronteremo andando un po’ più in profondità. Abbiamo riscontrato un buon mix geografico e soprattutto una buona distribuzione rispetto alle aree della call che avevamo identificato con una buona percentualità – intorno al 30% – di progetti sulla cosiddetta area di Impact Education, ovvero di modelli nuovi in termini educativi e di formazione. A livello geografico possiamo parlare di un 30-35% di domande dal nord Italia, soprattutto nord ovest; 25% centro e 30% sud che si dimostra sempre molto attivo.
Il bando FOUNDAMENTA prevede un percorso di accelerazione per le start up accolte del valore di 40 mila euro ciascuna, erogati in servizi e accomodation gratuita. Come si articola il percorso e che genere di know-how vengono messe a disposizione dei team selezionati?
SocialFare® nella terza edizione ha previsto un programma di accelerazione full time residenziale di 12 settimane che si concluderà il 7 luglio, mentre nelle edizioni precedenti offrivamo agli startupper una settimana. Alla luce di questo la selezione è diventata anche condizionata dalla volontà da parte dei partecipanti di trasferirsi a Torino. Questo per noi è un aspetto molto importante perché il trasferimento in città consolida la vocazione di Torino come città attrattiva per l’innovazione sociale, dall’altra parte porta qui giovani con idee e creatività che possano generare impresa anche da altre geografie favorendo un’ibridazione costruttiva. Il percorso è strutturato in quattro macroaree: Product service and Co-design (approccio del design sistemico e design thinking per analizzare e sviluppare modelli), Networking for scalability, Business Modelling & Impact Assessment e l’Investment Readiness, piano di investimento finalizzato a rendere queste imprese attrattive rispetto ai potenziali investitori. Si tratta di moduli che non si limitano all’accelerazione meramente formativa, ma sono di accompagnamento personalizzato a tutto campo delle start up.
 
Possiamo fare ad oggi un bilancio delle start up accelerate negli anni precedenti? Quante sono le realtà che, dopo il percorso di accelerazione, sono riuscite a trovare degli investitori e ad essere sostenibili?
Delle 24 realtà accelerate nelle due precedenti edizioni di FOUNDAMENTA a oggi tre hanno cessato l’attività, le altre sono tutte sul mercato, alcune con più difficoltà, altre meno. Per ciò che riguarda gli investimenti che hanno raccolto in equity e finanziamenti, il totale ad oggi è pari a circa un milione e 500 mila euro.
 
SocialFare® è l’unica realtà partecipata da fondo Oltre Venture, che si è impegnato a mettere a disposizione 400 mila euro come start-up investment da allocare - a sua totale discrezionalità - nelle migliori start-up partecipanti ai programmi di accelerazione di SocialFare®. Come nasce questa collaborazione e in che modo il suo ruolo contribuisce nella guida delle start up ad impatto sociale verso lo stato di ready to invest?
La relazione è quella di due culture che sono molto vicine, ma che hanno anche le loro differenze. Il ruolo di Oltre Venture è quello di aiutare SocialFare®  a essere molto focalizzato sul compito che può giocare per accelerare le start up e di portare competenze specifiche all’interno del percorso, come  investment readiness, [approccio che descrive il progresso della startup su una scala a 9 livelli, ciascuno caratterizzato da un traguardo specifico che rappresenta un significato tanto per il team quanto per l’investitore, ndr]. Si tratta di una figura nuova all’interno del team di accelerazione che viene da un mondo puramente finanziario. Stiamo cercando di portare avanti questa ibridazione di linguaggi e di esperienze affinchè le start up a impatto sociale non siano qualcosa che riprende modelli ormai esistenti, consueti, non specifici de mondo dell’impatto sociale, ma che anzi cerchi di connettere il tema tipico dello sviluppo di innovazione sociale con un altro aspetto essenziale: la capitalizzazione delle imprese.
Durante L’Investor Day, giorno di chiusura del percorso di accelerazione, vengono radunati gli investitori sociali. Le start up, che dopo il percorso di accelerazione avranno elaborato meglio la loro offerta, saranno in grado di presentarsi già in termini di sostanza rispetto agli investitori potenziali che, ascoltando le presentazioni dei team, entreranno in relazione con le start up e potranno esprimere il loro interesse a proseguire la relazione ai fini di un loro investimento nel loro capitale sociale, affinchè l’impresa possa investire in un servizio, crescere, acquisire clienti e decollare.
 
Coinvolgere, educare, intraprendere sono le parole chiave che riassumono le vostre aree di azione nell’accelerazione delle imprese innovative a impatto sociale. Il know-how messo a disposizione è costruito su un sistema di rete di competenze e professionalità: come si è costruito nel tempo, quali sono gli ambiti di intervento e qual è stata la sua evoluzione?
All’inizio il team era composto da elementi di SocialFare® e alcuni partner; lo stesso team interno si è ampliato nel tempo: abbiamo esperti di prodotto, di servizio, di valutazione a impatto sociale, di finanza, di business planning, di comunicazione ecc. La rete dei partner stessi si è ampliata, sia a livello nazionale che a livello internazionale. Siamo riusciti ad aggregare diversi attori, di diverso background che riconoscono l’importanza del creare nuova economia per nuovi bisogni - con nuovi modelli - in contesti nuovi ed aperti, soprattutto non diretta dall’alto. Noi non cerchiamo di abbellire o di confezionare ciò che non venderà, che non funzionerà, che non ha un impatto sociale, un suo valore o un suo scopo; cerchiamo di essere veramente molto puri e molto coerenti con la premessa e la visione che ci siamo dati. Esiste quindi un’evoluzione di professionalità, di rete e anche di servizi da parte nostra che è cresciuta sempre in quel tracciato di coerenza che è stata poi la ragione per la quale è stato creato SocialFare®: generare soluzioni e reti per il bene comune.
 
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