L’Arte in gioco
Autore/i:
Rubrica:
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di:
Cristina Casoli
Un premio d’arte contemporanea per sviluppo, coesione sociale e benessere della periferia urbana delle Fondazioni Made in Cloister e Big Sky, con il Museo Madre, in partnership con l’Associazione Aste&Nodi. Il progetto nasce grazie al sostegno del MiBAC e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” e gode del supporto della Fondazione Morra. Una opportunità destinata ad artisti italiani under 35, a cura di Chiara Pirozzi. “L’Arte in gioco intende analizzare il ruolo dell’arte nelle pratiche di rigenerazione urbana: fino a che punto l’arte può contribuire al benessere e alla coesione sociale in contesti difficili? Quali posso essere i rischi di un utilizzo errato del ruolo dell’arte? Quale approccio deve porre in essere l’artista nell’analisi e nel dialogo con il quartiere e i suoi abitanti?”
Napoli. Una giuria internazionale guidata da Laurie Anderson e artisti italiani under 35 si incontrano a Porta Capuana, presso il cinquecentesco Chiostro di Santa Caterina a Formiello, luogo di ri-nascita preso in cura dalla Fondazione Made in Cloister, che ha eletto la sua sede e ne ha curato il restauro dal 2012. Gli artisti lavoreranno sul territorio attivando pratiche di coesione sociale e di benessere nella periferia urbana attraverso l’arte contemporanea.
L’Ente, in collaborazione con la Fondazione Big Sky e il Museo Madre, in partnership con l’Associazione Aste&Nodi, annuncia il nuovo contest dedicato agli artisti italiani under 35, dal titolo L’Arte in gioco. Per sviluppo, coesione sociale e benessere della periferia urbana, curato da Chiara Pirozzi.
Il Premio intende affidare all’arte, e alle sue azioni, il compito di attivare relazioni di senso in un contesto territoriale definibile come “periferia urbana”, in cui le diversità sociali, culturali ed etniche ne rappresentano la complessità e la ricchezza.
Prendono il via nel mese di luglio i sopralluoghi e le ricerche che i curatori e gli artisti invitati svilupperanno all’interno del quartiere Vicaria e nell’area di Porta Capuana di Napoli, al fine di concepire dei progetti site-specific e partecipati, in grado di innescare pratiche di riqualificazione e integrazione, anche grazie all’elaborazione di momenti laboratoriali e workshop.
Gli artisti sono stati selezionati dai curatori/tutor Micaela Deiana, Angel Moya Garcia e Alessandra Troncone - chiamati a elaborare un progetto inedito in linea con il tema proposto dal bando pubblicato sul sito.
I tre artisti invitati sono Niccolò De Napoli (selezionato da Alessandra Troncone), Dewey Dell (da Micaela Deiana) ed Elena Mazzi (da Angel Moya Garcia). Avranno l’opportunità di sviluppare un progetto con il supporto critico del curatore/tutor e coadiuvati da Aste&Nodi, associazione che accoglie professionisti da sempre impegnati nello sviluppo di pratiche condivise di rigenerazione urbana e integrazione sociale.
I progetti presentati dai tre artisti in gara saranno sottoposti al vaglio di una giuria internazionale composta da Laurie Anderson (artista), Eliza Bonham Carter (direttrice della Royal Academy of Arts Schools) e Andrea Viliani (direttore del Museo Madre) che decreterà il vincitore entro gennaio 2019. Nei mesi a seguire l’artista premiato avrà la possibilità di produrre l’opera e di esporla presso il Chiostro piccolo del Complesso monumentale di Santa Caterina a Formiello, sede della Fondazione Made in Cloister, in occasione della mostra prevista per il mese di marzo 2019.
Gli artisti in gara sono chiamati a concepire un progetto che abbia come modalità espressiva o esecutiva quella del gioco, declinabile dall’artista nella piena libertà interpretativa. Il gioco, come l’arte, presuppone regole ed etiche, è generatore di relazioni umane e contiene una forte dose di libertà. Il titolo del premio definisce quindi “le regole” di un gioco che, come tale, oltre ad essere un momento di svago, induce alla riflessione, all’apprendimento e all’analisi.
L’Arte in gioco intende quindi analizzare il ruolo dell’arte nelle pratiche di rigenerazione urbana: fino a che punto l’arte può contribuire al benessere e alla coesione sociale in contesti difficili? Quali posso essere i rischi di un utilizzo errato del ruolo dell’arte? Quale approccio deve porre in essere l’artista nell’analisi e nel dialogo con il quartiere e i suoi abitanti?
Il tema “l’arte in gioco” pone dunque l’artista in una dimensione di critica e di autoanalisi della propria pratica, con l’obiettivo di trovare un’azione di gioco originale e soprattutto adeguata nel rendere il progetto in gara un attivatore significativo di coesione, di benessere e di partecipazione sociale.
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Il tema “l’arte in gioco” pone dunque l’artista in una dimensione di critica e di autoanalisi della propria pratica, con l’obiettivo di trovare un’azione di gioco originale e soprattutto adeguata nel rendere il progetto in gara un attivatore significativo di coesione, di benessere e di partecipazione sociale.
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