Kounellis triestino
Trieste. Affonda le radici nella memoria infantile dell'artista il nuovo progetto espositivo «Kounellis. Trieste», l'installazione site specific che fino al 6 gennaio prossimo abiterà gli spazi del Salone degli Incanti, l'ex Pescheria lungo le Rive.
I due curatori Davide Sarchioni e Marco Lorenzetti hanno invitato l'artista ateniese a confrontarsi con il capoluogo giuliano e la sua matrice identitaria: quella marittima. Una matrice non nuova per Kounellis, anch'egli figlio di una città di mare, avvezzo sin da bambino alle immagini dei traffici portuali del Pireo. 19 banchi marmorei disposti in successione, quelli che un tempo erano utilizzati per il pescato, costituiscono un lungo piano orizzontale d'appoggio sopra il quale vengono disposti scafi d'imbarcazioni ridotte oramai a lacerti. Tutt'intorno, sospese da rozze funi, pietre del Carso pendono dall'alto soffitto mentre nelle due navate laterali, file di sedie coperte da neri drappeggi simboleggiano il lutto per l'assenza. Tragica metafora, forse, del destino di coloro che dal mare non hanno fatto ritorno. «Dramma e sacralità» di storie di naviganti, relitti simbolo di gesti, tradizioni e consuetudini oramai perdute.
Frattanto permane l'incertezza sulla destinazione dell'ex Pescheria. La struttura è stata recuperata in virtù di un un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste e aperta nel 2006 come sede di mostre ed eventi temporanei, ma sino ad ora è sempre rimasta orfana di una vera e propria programmazione pluriennale che permettessse di sfruttarne gli spazi a pieno regime. L'attuale sindaco Roberto Cosolini avrebbe voluto destinarla all'Immaginario Scientifico (realtà interessante e molto attiva con quartier generale a Grignano e diverse sedi satelliti in Regione) che da anni attende uno spazio in città. Il Curatorio del Museo Revoltella, però, si oppone all'ipotesi preferendovi esposizioni di carattere artistico, magari come appendici del museo stesso. Così l'incertezza rimane.
Peccato che il direttore dell'Immaginario, Fabio Carniello, abbia già ottenuto, per il progetto,un finanziamento ministeriale di 400mila euro e si dichiara pronto a restituirlo in caso di una mancata decisione entro i primi di ottobre. «Ci sono così poche risorse in questo paese per le istituzioni scientifiche che bloccarle è un vero delitto», ha dichiarato Carniello al quotidiano locale «Il Piccolo».
da Il Giornale dell'Arte , edizione online, 11 settembre 2013