Investimenti strategici, di sistema, in cui la tutela sia pensata per “mettere al lavoro” i beni
SPECIALE LUBEC 2016. Ad Arturo Lattanzi, Presidente della Fondazione CR Lucca, a LuBec andrà l’annuale premio per la valorizzazione del patrimonio locale. Il Presidente della Fondazione Promo PA, Gaetano Scognamiglio nella sua intervista su questo numero sottolinea come ”un discorso sulla valorizzazione del patrimonio lucchese non può prescindere dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (…) dalla sua illuminata dirigenza” che tra un anno passerà la mano. Lo ascoltiamo in vista di Lubec2016
“Nella congiuntura storico-economica per valorizzare e promuovere i territori e il loro patrimonio culturale è necessario programmare e attuare strategie che coinvolgano gli enti in azioni coordinate e sinergiche e che utilizzino al meglio le possibilità divulgative dei nuovi media.” Questi gli obiettivi portati avanti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, tra i sostenitori di LuBeC, secondo il presidente Arturo Lattanzi.
Fondazione CR Lucca ha favorito un percorso pluriennale di recupero, conservazione e tutela, pensato per la promozione, partendo dalla riqualificazione delle Mura di Lucca, il cui restauro è in conclusione. Investimenti strategici che ne hanno attratti altri, tra pubblico e privato. Percorso naturale, ma non così scontato nel nostro Paese, al di là della retorica.
Le parole chiave, parlando di valorizzazione e promozione di un territorio, sono fondamentalmente due: tutela e programmazione. È naturale che ogni politica di valorizzazione di una città, di un territorio, passi attraverso il monitoraggio dello stato di conservazione del suo patrimonio. Il tempestivo intervento sulle emergenze e una manutenzione programmata e costante consentono, da un lato, di conservare le più significative testimonianze della nostra memoria e, dall’altro, di creare i presupposti di attrazione che fanno di un’area una frequentata meta turistica. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha operato in tal senso sia sul piano della tutela che sul piano della promozione. L’esperienza di riqualificazione delle Mura di Lucca è frutto di una diretta collaborazione con il Comune e ha visto la Fondazione investire oltre 12 milioni di euro. Una cifra che ha catalizzato ulteriori investimenti da parte della Regione e del MIBACT sempre a favore del restauro delle Mura. Fare sistema dunque.
Tanto premesso, l’intervento sulle Mura si colloca in un ben più ampio piano di azione che ha visto riversare sul territorio negli ultimi cinque anni risorse per complessivi 188 milioni di euro, catalizzando ulteriori fondi da enti pubblici per un totale di 38,5 milioni. Un vero e proprio circolo virtuoso, che ha consentito al territorio di beneficiare nel quinquennio di una massa finanziaria complessiva pari a 226,5 milioni di euro.
Grazie a questa attività, nel panorama nazionale, la Fondazione si colloca ai primi posti fra le 88 fondazioni bancarie italiane aderenti all’ACRI, in particolare nel rapporto fra patrimonio ed erogazioni, trovandosi al 9° posto assoluto come patrimonio (ad oggi corrispondente a 1 miliardo e 209 milioni) e al 7° per erogazioni.
Anche nella comunicazione, come è avvenuto anche per la campagna promozionale coordinata dalla Camera di Commercio di Lucca: The lands of Giacomo Puccini, sostenuta anche dalla Fondazione.
Qui il nome del Maestro, altro simbolo della città al pari delle Mura, ha veicolato un messaggio promozionale attraverso un’accurata e studiata campagna caratterizzata da scelte precise, mirate ad intercettare le forme di turismo più adeguate a quanto Lucca e il suo territorio possono offrire. Il caso di Lucca è infatti particolare ed eccezionale. Valorizzare e promuovere questa splendida città e le sue terre significa tenere ben presente che siamo di fronte ad un grande “museo diffuso”, in cui l’arte e la bellezza si rivelano in ogni borgo, in ogni paesaggio. Anche per questo l’azione di tutela e valorizzazione deve essere condotta in maniera strategica e capillare. Perché sia gli abitanti di queste terre che i visitatori occasionali si aspettano proprio di trovare il “bello” praticamente ovunque.
Innovazione, nelle strategie, nelle metodologie e negli strumenti è probabilmente la terza parola chiave da aggiungere a tutela e programmazione?
Nell’ambito della tutela, le odierne potenzialità diagnostiche ci permettono di salvaguardare con ancora maggiore incisività i nostri monumenti. In termini di programmazione e campagne promozionali è altresì necessario affidarsi ad aggiornate strategie di comunicazione che seguano il passo dei tempi, sfruttando adeguatamente le possibilità divulgative dei nuovi media. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca lavora per innovare, come dimostrano i suoi molteplici interventi – ad esempio – a favore del sistema scolastico locale, per il quale è intervenuta sia in termini di ammodernamento dell’edilizia scolastica che attraverso forniture di materiale didattico d’avanguardia.
Anche nell’ambito dei beni culturali le strade da percorrere con determinazione sono quelle della multimedialità e in generale di tutti quegli strumenti basati su un’idea di condivisione e coinvolgimento. Esemplare in tal senso è stata la realizzazione di un Museo Multimediale sulle Rocche e castelli della Media e Alta Valle del Serchio, a Barga. Un ambiente virtuale dove non solo è possibile conoscere questo enorme patrimonio diffuso, ma soprattutto avere anche un’idea della imponente campagna di restauro e riqualificazione che negli ultimi anni ha riguardato oltre 20 siti della valle. Anche questo intervento è stato realizzato in sinergia con altri enti e coniuga le esigenze della conservazione con una promozione strategica e realizzata nel segno dell’innovazione.
Un caso scuola è stato il vostro recupero del complesso di San Francesco, completato due anni fa e rifunzionalizzato..
L’Italia è davvero ricca di Beni Culturali, per la maggior parte “non pronti”, ovvero da ristrutturare, come ad esempio era il complesso di San Francesco qui a Lucca per il quale è stato messo in atto un progetto di riqualificazione imponente, finalizzato a destinare la struttura a nuova sede del Campus universitario della Scuola Alti Studi IMT, istituto d’eccellenza a livello europeo nell’ambito degli studi sui sistemi complessi che la Fondazione sostiene sin dalla nascita attraverso la Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha investito 36 milioni di euro per il recupero, raggiungendo così un duplice obiettivo: da un lato si è creata occupazione, perché, per 2 anni, circa 100 persone hanno lavorato quotidianamente. Dall’altro è stato restituito alla cittadinanza un luogo “pronto” per essere utilizzato, di grande valore, che sicuramente arriverà al massimo delle sue potenzialità una volta che sarà superata questa fase di crisi economica.
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