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Intuizione, armonia e autenticità. I principi guida della Axel & May Vervoordt Foundation

  • Pubblicato il: 17/06/2017 - 09:50
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di: 
Alessia Zorloni

In concomitanza con la Biennale d’Arte di Venezia 2017, la Fondazione Musei Civici di Venezia e la Axel & May Vervoordt Foundation presentano la loro sesta e ultima mostra progettata per Palazzo Fortuny, “Intuition”.  Axel Vervoordt, collezionista, curatore e mercante d'arte, racconta della sua passione per l’arte e la volontà di creare Kanaal, un progetto di architettura industriale, alle porte di Anversa, in dialogo con la natura e l’arte contemporanea, che sarà completato alla fine del 2017 e dove sorgerà la sede della sua fondazione.
 


 
Venezia. Intuition è l’ultima di una serie di esposizioni di grande successo di pubblico e critica, curate per la sede veneziana da Daniela Ferretti e Axel Vervoordt, che comprendono Artempo (2007), In-finitum (2009), TRA (2011), Tàpies. Lo Sguardo dell’artista (2013) e, più recentemente, Proportio (2015). Tutte mostre costruite intorno a temi di carattere filosofico ed estetico, attingendo dall’eclettica collezione della Axel & May Vervoordt Foundation, che spazia dalle opere della preistoria fino alla contemporaneità.
L’esposizione intende evidenziare e indagare i tanti e diversi modi in cui l’intuizione ha plasmato l’arte, in aree geografiche, culture e generazioni diverse. L’intuizione, dal latino intueor, è una forma di conoscenza non spiegabile a parole, che si rivela improvvisamente, attraverso immagini, suoni, esperienze. Rappresenta quella capacità di acquisire conoscenze senza prove, indizi, o ragionamento cosciente: un sentimento che guida una persona ad agire in un certo modo, senza comprendere appieno il motivo. Quando ci facciamo guidare dall’intuito e lasciamo fluire liberamente emozioni, sentimenti, pensieri, idee e creatività, allora dalle zone profonde del cervello arriva l'ispirazione per prendere ogni volta la strada giusta e vivere in uno stato armonico di benessere.
La mostra presenta opere storiche, moderne e contemporanee, tutte legate al concetto di intuizione, di sogno, telepatia, meditazione, fino all’ipnosi e all’ispirazione. L’importanza della ricerca spaziale e temporale verrà dai gruppi Gutai, Cobra, Zero, Spazialismo e Fluxus e sarà illustrata con opere di Kazuo Shiraga, Pierre Alechinsky, Günther Uecker, Lucio Fontana, e Joseph Beuys.  L’interesse dei Surrealisti per l’inconscio costituisce un importante focus dell’esposizione. La loro fascinazione per i sogni, per la scrittura e i disegni automatici saranno rappresentanti attraverso i lavori di André Breton, André Masson, Paul Eluard, Remedios Varo, Victor Brauner – tra gli altri – insieme agli esperimenti fotografici di Raoul Ubac e Man Ray, e alle opere su carta di Henry Michaux e Joan Miró. Tra i contemporanei troveremo i lavori di Gerhard Richter, Marina Abramovic, Anish Kapoor, Ellsworth Kelly, Isa Genzken e Antony Gormley.
Axel Vervoordt, collezionista, curatore e mercante d'arte attivo anche nell’antiquariato, è noto per il suo gusto  che negli ultimi quarant'anni ha ispirato collezionisti di tutto il mondo. Lo incontriamo a Venezia per conoscere come è nato il progetto Kanaal dove sorgerà la sede della Axel & May Vervoordt Foundation.
 
Come è nato il tuo interesse verso l’arte e quando hai iniziato a collezionare?
Il mio incontro con l’arte risale all’infanzia, quando ancora ero bambino. Ho visitato molti musei e frequentato tanti collezionisti, spesso amici dei miei genitori. Ho iniziato a collezionare quando avevo 7 anni e devo ammettere che fin dall’inizio l'arte ha ispirato e influenzato il mio modo di essere e la mia comprensione del mondo.
 
Qual è il focus della tua collezione?
Spazio dalle opere d’arte della preistoria fino alla contemporaneità. Mi piace mescolare oggetti di epoche diverse e creare un’atmosfera che ricorda la dimensione dei giardini zen, dove nessun elemento si impone sull’altro, generando un senso di equilibrio. Attratto dalla natura, dal Buddismo e dalle filosofie orientali, ho imparato a costruire ambienti che trasmettono silenzio e l’importanza del vuoto come fattore di pienezza. Sono sensibile a tutto ciò che è positivo, alla costante ricerca dell’autenticità. Il risultato che cerco è sempre un senso di profonda quiete e armonia.
 
La tua collezione è eclettica. Come decidi quali opere acquistare? Selezioni le opere personalmente o con l'aiuto di un consulente d'arte?
Acquisto tutto quello che amo. Tutti i lavori che sono entrati a far parte della mia collezione li ho acquistati guidato dal mio istinto e dal mio intuito personale. Spesso ho chiesto informazioni e pareri a specialisti e storici dell'arte, ma sempre dopo aver acquistato le opere.
 
Si dice che una collezione spesso rifletta e restituisca la personalità del suo fondatore. Sei d’accordo?
Assolutamente si.
 
Hai mai venduto un lavoro dalla collezione?
Come dealer d’arte ho sempre esposto e presentato le opere e gli oggetti che mi piacevano. Non avevo un negozio, ma la nostra casa era piena di oggetti che erano in vendita. A volte, quando un’opera mi piaceva talmente tanto che incominciava a far parte della nostra casa, decidevo di non venderla, ma di tenerla per me. Da quando abbiamo la nostra Fondazione, conserviamo un'opera di ogni artista della nostra galleria, la Axel Vervoordt Gallery.
 
A novembre inaugurerà la nuova sede della Axel & May Vervoordt Foundation a Kanaal, alle porte di Anversa. Come è nato il progetto?
Da alcuni anni sono impegnato nella realizzazione del sito Kanaal, noto come «A City in the Country». Si tratta di un progetto di architettura industriale in dialogo con la natura e l’arte contemporanea che sarà completato alla fine del 2017. Questo progetto realizza il mio desiderio di dar vita a un'isola culturale, residenziale e commerciale sostenibile e autentica, circondata dall'arte e dalla natura. Il cuore di Kanaal è costituito da un complesso residenziale di  98 appartamenti e loft e da spazi espositivi che ospitano la Fondazione Axel & May Vervoordt e la Axel Vervoordt Gallery. La presenza di una panetteria e di un negozio di alimentari conferiscono a Kanaal l'atmosfera di un incantevole villaggio, mentre un ristorante, una palestra e una centro medico soddisfano i bisogni fondamentali dei suoi abitanti. Ci sono anche spazi per uffici, atelier e studi per artisti, per creare il giusto equilibrio tra attività lavorativa e luogo residenziale.
 
Quest’isola è stata progettata in collaborazione con gli importanti architetti belgi Stéphane Beel, Coussée & Goris e Bogdan & Van Broeck e con il paesaggista francese Michel Desvigne. Chi gestirà Kanaal e la Fondazione?
Kanaal sarà ulteriormente sviluppato e il progetto sarà gestito dalla Vervoordt Real Estate, una divisione della Axel Vervoordt Company. La Fondazione condividerà lo staff del dipartimento curatoriale della Axel Vervoordt Company. È possibile che collabori con curatori esterni, ma questo aspetto non è ancora stato deciso. In questi nuovi spazi mi propongo di curare esposizioni dotate di concept molto personali, alimentando il mecenatismo musicale con la serie di eventi «Inspiratum».
 
Perché hai scelto di creare una Fondazione privata, invece di donare le tue opere ad un museo già esistente?
Nel mio lavoro ho sempre cercato l’armonia tra l'ambiente architettonico, gli arredi e le opere d'arte. Sono molto sensibile alle proporzioni e ai materiali e mi piace sempre condividere. Così ho voluto condividere la nostra collezione con il pubblico presentandola nel modo più appropriato, secondo la mia personale visione. Tuttavia, la presenza di un luogo fisico per la Fondazione non esclude il prestito di parti della collezione ad altri musei o fondazioni private.
 
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Ph: Willem de Kooning, Untitled, 1976 © Museu Coleçao Berardo, Lisbon