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Il Sud alla guida

  • Pubblicato il: 13/07/2016 - 10:46
Autore/i: 
Rubrica: 
CULTURA E WELFARE
Articolo a cura di: 
Redazione

Il 22 novembre 2006 nasceva la Fondazione CON IL SUD con la missione di promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero sostenere percorsi di coesione sociale per favorire lo sviluppo. Un progetto ambizioso e unico nel panorama europeo: un soggetto non profit costituito da un’alleanza inedita tra le Fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato che ancora oggi, insieme, lo governano per sciogliere “la questione meridionale”. Parlano i fatti: cinque “fondazioni di comunità”, oltre 800 iniziative avviate in 6 regioni meridionali, con 5 mila organizzazioni coinvolte e 280 mila cittadini attivati direttamente, soprattutto giovaniUn impegno realizzato con un’erogazione complessiva di oltre 150 milioni di euro di risorse private. Con Carlo Borgomeo alla guida, il compleanno si festeggia con la gestione del nuovo Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile (400 milioni di euro in un triennio), presentando una profonda revisione del quadro normativo e degli strumenti operativi relativi alla gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie e con un tour di riflessioni intorno alle utopie di grandi del pensiero contemporaneo

10 anni sono pochi o sono tanti, dipende dal punto di vista. 10 anni fa, esattamente il 22 novembre 2006, nasceva la Fondazione CON IL SUD con la missione di promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero sostenere percorsi di coesione sociale per favorire lo sviluppo.
Un progetto ambizioso e unico nel panorama europeo: un soggetto non profit costituito da un’alleanza inedita tra le Fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato che ancora oggi, insieme, lo governano. Il primo grande impegno pubblico del privato sociale al Sud con capitali interamente privati , con una chiara visione “politica” e strategica, che investe nella società civile e nella capacità di fare rete orizzontale per innescare un cambiamento possibile e duraturo. In altre parole, una proposta di cambio di paradigma, cercando di ribaltare la logica, la cultura dominante che considerano ancora, nei fatti, ad esempio l’istruzione, la condizione giovanile e minorile, i beni comuni, il welfare di comunità e in generale il “sociale” come temi importanti, meritevoli ma “altri” rispetto alle questioni “vere” dello sviluppo.
Per Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione è “vero il contrario e cioè che queste siano le priorità per lo sviluppo del Sud e del Paese, cioè che la coesione sociale sia una premessa dello sviluppo economico. Promuoviamo il cambiamento con la forza delle idee, ma lo promuoviamo e lo raccontiamo soprattutto con la forza dei fatti, delle storie, delle sperimentazioni, dei modelli e dei progetti realizzati sul territorio”.
Cinquefondazioni di comunità”, oltre 800 iniziative avviate in 6 regioni meridionali, con 5 mila organizzazioni coinvolte e 280 mila cittadini attivati direttamente, soprattutto giovani. Un impegno realizzato con un’erogazione complessiva di oltre 150 milioni di euro di risorse privatee sempre più spesso con la capacità di indurre veri cambiamenti nei soggetti e nelle relazioni locali, nei territori”.
Un compleanno che “rappresenta una tappa importante di questo percorso di missione e di passione, “con” il Sud”, che l’ente, che costituisce un modello nell’investimento sociale, festeggia con un nuovo incarico di fiducia e un tour nazionale. La Fondazione Con il Sud, su designazione dell’Acri, sarà infatti il soggetto attuatore del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile (previsto dalla Legge di Stabilità nell’ambito degli interventi contro la povertà) sulla base del protocollo di intesa siglato dal Governo (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministeri dell’Economia e del Lavoro) con le fondazioni di origine bancaria. Il fondo avrà uno stanziamento di 130 milioni l’anno a partire dal 2016 da parte delle Fondazioni di origine bancaria per interventi sperimentali –da estendere in seguito a livello nazionale- finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena partecipazione dei minori ai processi educativi. Un tavolo di lavoro costituito con quattro rappresentanti del Terzo Settore nominati dal loro Forum definirà “le modalità di intervento ed individuerà le caratteristiche dei progetti da finanziare, le modalità di valutazione e selezione, anche con il ricorso a valutatori indipendenti, e il monitoraggio, al fine di assicurare la trasparenza, il migliore utilizzo delle risorse e l’efficacia delle misure”. Il tema è cruciale in quanto in Italia oltre un milione di minori vive in condizioni di povertà assoluta, spesso legata a povertà educativa, condizioni che si alimentano reciprocamente intergenerazionalmente. 1

E ancora. Con Acri, la Fondazione Con il Sud presenta una una proposta di profonda revisione del quadro normativo e degli strumenti operativi relativi alla gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, tema che acquista sempre maggiore rilevanza, essendo in tumultuosa crescita. Purtroppo solo un numero particolarmente esiguo dei 23.576 beni immobili confiscati oggi è effettivamente utilizzato; mentre su 3.585 aziende confiscate sono meno di 10 quelle che hanno ripreso l’attività. Fondazione Con il Sud ha coordinato un gruppo di lavoro costituito dal Forum del Terzo Settore e dalle Fondazioni Cariplo, Cariparo, Sicilia e Monte di Bologna e Ravenna (che ha presidiato la componente giuridica), con la collaborazione di Nomisma, per uno studio, nato delle esperienze dirette di numerose Fondazioni, che riassume una proposta di profonda revisione del quadro normativo e degli strumenti operativi relativi alla gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, comprese le ingenti risorse finanziarie.
Innovazione di pratiche e politiche che necessitano di confronti. Su questa basi nasce il tour nazionale dell’Ente, articolato in cinque appuntamenti attorno a figure emblematiche e significative per la propria missione, per certi versi profetiche: Danilo Dolci (10 giugno Messina, 11 giugno Trappero -Pa), Renata Fonte(30 giugno, Lecce), Adriano Olivetti (8 settembre, Napoli), Don Lorenzo Milani (29 settembre, Firenze), Franco Basaglia (22 ottobre, Venezia). Cinque tappe per animare un dibattito nazionale sulle politiche di sviluppo per il nostro Mezzogiorno e per il Paese. “Quella del Sud è, come sappiamo, una “questione” ancora aperta, nonostante siano passati più di sei decenni e nonostante i – forse insufficienti ma comunque ingenti – trasferimenti, è stata affrontata con fortune alterne dai tanti Governi: a volte è stata centrale, a volte marginale, a volte è stata letteralmente rimossa; a volte il dibattito è stato intenso, a volte è stato scadente tra accuse da un lato e rivendicazioni dall’altro, quasi sempre inconcludenti”, considera Borgomeo.
La scelta di ri-leggere le figure dei cinque personaggi contemporanei individuati, oltre ovviamente a rimarcare la loro capacità di coniugare l’aspetto “visionario” dell’utopia con la forza del pragmatismo e la potenza dell’esempio, vuole sottolineare anche l’attualità di una necessaria rottura “culturale” con schemi e paradigmi ormai palesemente inappropriati per interpretare il presente e progettare il futuro.
Un percorso, ideale e concreto, che ripercorre anche il filo rosso della storia recente. E se avessero avuto ragione loro e le loro idee fossero diventate, nei fatti, pratica comune e non straordinaria? “Partiamo dalla “utopia della realtà” dei cinque che si applica nei diversi ambiti della nostra società: economia e produzione, salute e welfare, educazione e formazione, diritti individuali e collettivi, territorio e legalità; esplorando le esperienze che direttamente o implicitamente si sono ad esse ispirate”. Insomma, “Un futuro mai visto”, nel senso storico dei fatti e nel senso ideale di un cambiamento, auspichiamo oggi, possibile.

www.fondazioneconilsud.it

1 Save the Children: quasi la metà dei minori in età scolare non ha mai letto un libro al di fuori di quelli legati allo svolgimento dell’attività scolastica; il 55% di questi giovani non ha mai visitato un museo, mentre il 45% di loro non svolge alcuna attività sportiva.

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