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Il restauro della Casa dei Tre Oci

  • Pubblicato il: 15/07/2011 - 09:35
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FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Redazione
Casa dei Tre Oci

Venezia. La Casa dei Tre Oci, splendida testimonianza dell’architettura veneziana di inizio ‘900, viene finalmente riaperta al pubblico dopo un accurato e filologico restauro a opera della Fondazione di Venezia, che l’ha acquistata nel 2000 attraverso la sua società Strumentale Polymnia.

Da sempre una vera e propria casa della cultura, luogo di produzione artistica, cenacolo di incontri e dibattiti, ora studio per gli artisti che partecipavano alla Biennale, ora casa che ospitava gli intellettuali di passaggio a Venezia, la Casa dei Tre Oci diventerà nel prossimo futuro uno spazio culturale per la città, con particolare vocazione per l’arte contemporanea e la fotografia.

La prestigiosa sede (residenza, un secolo fa, del pittore emiliano Mario De Maria, in tempi più recenti dell’architetto Renzo Piano, e set cinematografico negli anni Settanta di «Anonimo Veneziano»), potrà infatti ospitare retrospettive di fotografi italiani e stranieri, piccole mostre dossier di giovani fotografi emergenti, ma anche mostre di arte contemporanea e fotografia. Si potrà inoltre consultare parte del patrimonio della Fondazione di Venezia: i fondi De Maria (si tratta di opere e materiali acquistati con la Casa dei Tre Oci: alle oltre 230 stampe fotografiche all’albumina e 11 stampe fotografiche cianotipiche realizzate da Mario De Maria, si aggiungono, per la sezione contemporanea, oltre 4.500 stampe, 1.500 fogli provino a contatto, negativi fotografici e diapositive) e l’archivio Italo Zannier (più che di una collezione, si tratta di un archivio fotografico «di lavoro», costituito da Zannier durante cinquant’anni di attività come docente e come storico di fotografia), e visitare come casa-museo le due stanze dedicate alla famiglia De Maria. Tutti progetti che saranno definiti compiutamente nel prossimo autunno.
Intanto la Casa dei Tre Oci torna a essere un bene fruibile grazie alla mostra «Modernikon» della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e della Fondazione Victoria, arrivata a Venezia in occasione della 54° Biennale d’Arte.
La mostra esplora una scena giovane e in divenire, presentando al pubblico le più nuove e interessanti ricerche artistiche di un Paese che solo di recente si è proposto sulla scena internazionale. L’esposizione include 20 artisti, alcuni dei quali già conosciuti sulla scena internazionale e altri emergenti, che lavorano in una molteplicità di mezzi espressivi, dalla pittura alla scultura, al video alla fotografia all’installazione. Oltre a opere già esistenti sono incluse numerose nuove produzioni commissionate per l’esposizione.
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