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Global Shapers. È un’impresa il futuro dei giovani

  • Pubblicato il: 15/03/2017 - 07:59
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Articolo a cura di: 
Roberta Bolelli

La grande scommessa per il futuro del nostro Paese è quella di costruirlo quel futuro, soprattutto attraverso la creazione di nuove opportunità per i giovani, sulle gambe dei quali il futuro concretamente camminerà. La Fondazione Golinelli ne dibatte con Prioritalia, l’associazione fondata dalle più grandi organizzazioni di rappresentanza dei manager italiani, prendendo le mosse dal Rapporto Manageritalia sulle start up innovative: 6.745 in Italia a fine 2016, il 38% delle quali ha almeno un under 35 tra i soci contro il 14% delle società di capitali in generale. 9.169 sono gli addetti. E a favore dell’imprenditorialità giovanile, la Fondazione Golinelli agendo – non “per i giovani” ma “con i giovani” – promuoverà il premio in Italia per i Global Shapers

Bologna. Realisti ma positivi, consapevoli delle criticità, ma anche delle potenzialità che nascono da giovani esperienze di successo e di un orizzonte di nuove opportunità al quale ci dobbiamo predisporre come sistema Paese e come impegno civile e sociale. E’ questo il messaggio lanciato a febbraio da Bologna, attraverso il convegno Immaginare e costruire il domani per i giovani e il Paese organizzato da Prioritalia e Fondazione Golinelli, in collaborazione con Manageritalia. Obiettivo: presentare le migliori esperienze per fare innovazione sociale ed economica, con focus su nuove tecnologie, imprenditoria giovanile e sviluppo sostenibile, proprio dall’Opificio Golinelli, laboratorio in cui si sperimentano soluzioni avanzate per educare i giovani alle sfide della ricerca scientifica e del fare impresa, anche attraverso le arti, importante e recente realizzazione della Fondazione dell’industriale farmaceutico e filantropo bolognese Marino Golinelli.
Il dibattito si è sviluppato prendendo le mosse dal Rapporto Manageritalia sulle startup innovative effettuato su dati del Ministero dello Sviluppo Economico. In Italia a fine 2016 le startup innovative sono 6.745 (+6% rispetto a fine settembre); di esse il 38% ha almeno un under 35 tra i soci contro il 14% delle società di capitali in generale. Sempre a fine settembre 2016 il numero complessivo di addetti nelle startup innovative è pari a 9.169 (3,4 addetti per unità). Il valore della produzione media nel 2015 è di poco più di 144mila euro, pari a una produzione complessiva di 584milioni di euro. Il 70,6% fornisce servizi alle imprese (prevalgono produzione software e consulenza informatica, attività di R&S, attività dei servizi d’informazione), il 19,45% opera nei settori dell’industria in senso stretto (soprattutto fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici; macchinari e apparecchiature elettriche) e il 4,3% nel commercio. Ben 921 (13,7%) hanno una compagine sociale a prevalenza femminile (16,9% in tutte le società di capitali). A livello geografico, in valore assoluto, prevale la Lombardia (1.516, 22,5%), seguono l’Emilia-Romagna (770, 11,4%), il Lazio (662, 9,8%), il Veneto (539, 8%) e la Campania (431, 6,4%), prima regione del Mezzogiorno. In coda Basilicata (44), Molise (27) e Valle d’Aosta (17). La regione con la più elevata incidenza di startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali è il Trentino-Alto Adige (1,1%).
Le complessità del mondo che abbiamo di fronte richiedono risposte articolate. Per questo il convegno ha voluto mettere insieme istituzioni pubbliche e private, imprenditori, manager, ricercatori accademici e giovani di talento insieme per una riflessione comune sul sistema Paese, coordinata dal giornalista e scrittore Luca De Biase, con particolare attenzione alla responsabilità sociale, allo sviluppo sostenibile e alle nuove realtà imprenditoriali avviate da giovani emergenti.
Hanno portato il loro contributo alla riflessione Marcella Mallen, presidente di Prioritalia; Mario Mantovani, vicepresidente di Manageritalia; Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia Romagna; Enrico Giovannini, già Ministro del Lavoro ed oggi portavoce dell’ASVIS-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile oltreché Ordinario di Statistica Economica all’Università di Roma “Tor Vergata”; Diva Tommei, giovane startupper e Ceo di Solenica (ha ideato e realizzato una lampada intelligente che produce energia, anziché consumarla), membro del board dei Global Shapers Italia, (rete internazionale di hubs sviluppata e guidata da giovani con potenzialità e risultati di eccellenza nel contributo verso le proprie comunità, selezionati dal World Economic Forum); Sergio Bertolucci, già direttore della ricerca Cern e professore straordinario Università di Bologna; il gruppo Bracco, il Gruppo Omr e il giornalista economico Dario Di Vico del Corriere della Sera.
Partendo dall’esigenza di coprire nel nostro Paese i «paesaggi mancanti da riempire» tra formazione e mercato del lavoro, come ha sottolineato Andrea Zanotti Presidente della Fondazione Golinelli, che ha fatto di questo obiettivo la propria missione e a cui è andato il riconoscimento di Marcella Mallen per la visione strategica di lungo periodo con il progetto Opus2065 come modello per una vocazione comune, di sistema, di innovazione-collaborazione per coinvolgere i soggetti innovativi disponibili a lavorare insieme, per affrontare le sfide più complesse del nostro futuro.
Sfide alle quali la Fondazione Golinelli risponde con proposte e iniziative (dopo l’Opificio, il Dottorato di Ricerca in Data Science con Università di Bologna, Politecnico di Milano, CNR e CINECA e il nuovo Padiglione del Centro Arti e Scienze progettato dall’Arch. Cucinella) finalizzate ad una formazione in linea con la nuova fase e i nuovi orizzonti dello sviluppo. Obiettivo: non solo rafforzare le competenze STEM (Science, Technology, Engineering, Maths), risorsa indispensabile per l’evoluzione del nostro Paese, ma anche combinarle e integrarle con una preparazione umanistica verso un profilo STEAM (STEM+Arts) nel quale competenze scientifiche e tecnologiche si arricchiscono degli stimoli del senso critico e della creatività, l’intuizione scientifica si contamina con l’intuizione artistica. Un approccio innovativo la cui efficacia è confermata da uno studio NESTA (National Endowment for Science Technology and the Arts,) su un campione di imprese britanniche: le aziende che hanno combinato competenze tecnico-scientifiche con quelle legate ad arte e creatività sono cresciute più delle altre e sono state più produttive della media.
Il tema della innovazione-collaborazione è stato ripreso da Diva Tommei, che ha segnalato le criticità delle startup innovative e quindi l’esigenza di una circolarità della collaborazione in cui le imprese affermate favoriscano lo sviluppo delle nuove iniziative. Anche perché – come ha osservato Dario Di Vico – il lavoro indipendente è e sarà sempre più importante per il futuro e per le nuove generazioni. A questo proposito Mallen ha ricordato le importanti collaborazioni cross-generazionali tra startup innovative e una rete di managers con competenze qualificate promosse da Prioritalia, facendo sinergia tra seniority e prime esperienze di giovani neoimprenditori.
Una criticità condivisa da Enrico Giovannini, che ha messo l’accento sulla mancanza nel nostro Paese di un riconoscimento ai giovani imprenditori, anche perché in genere si celebrano più i manager che gli imprenditori, benché siano questi ultimi i maggiori protagonisti dello sviluppo e del cambiamento, così come quando si pensa al lavoro si fa riferimento al lavoro dipendente piuttosto che all’attività d’impresa. Ed anche le imprese hanno la loro responsabilità per la scarsa e lenta valorizzazione dei giovani.
Proprio cogliendo questi stimoli, il Presidente Bonaccini ha ricordato come la Regione Emilia Romagna investa sul capitale umano e sulla formazione, in particolare nel modello “duale” dell’alternanza scuola-lavoro senza dimenticare le sfide dello sviluppo futuro: per questo nella Silicon Valley, oltre a prevedere un punto di rappresentanza dell’Emilia Romagna, già da due anni, ogni 6 mesi, dieci start up selezionate fanno – a spese della Regione - una settimana di formazione sul fronte più avanzato della ricerca e dell’innovazione.
E a conclusione, Zanotti, come Presidente della Fondazione Golinelli, ha raccolto pragmaticamente gli spunti emersi dall’incontro, facendo sua la convinzione che la sussidiarietà non è più sufficiente, ma ora è urgente fare sistema ed essere anche stimolo al sistema. Per questo ha annunciato, dando risposta immediata alla provocazione di Giovannini, che sarà la Fondazione Golinelli a promuovere – non “per i giovani” ma “con i giovani” – il premio in Italia per i Global Shapers.
Il tutto per dare ai giovani una prospettiva migliore di quella che oggi è possibile attendersi.

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