Galan sedotto da Torino
Torino, 7-8 luglio. Per una città che si trova a fare i conti con la crisi di stabilimenti storici come Bertone e Mirafiori, investire sulla cultura è una scelta cruciale. «La cultura – dichiara Piero Fassino – è una delle priorità strategiche e uno dei tratti dell’identità della nuova Torino». Con queste parole il neo sindaco della città ha aperto le «Giornate del Teatro» a Venaria, che hanno visto, per la prima volta, la partecipazione di un ministro: Giancarlo Galan, ministro per i Beni Culturali.
Ad accoglierlo, nella piazza antistante la reggia, uno stuolo di mutande stese, simbolo di una protesta pacifica di imprenditori e lavoratori del mondo del teatro, danza, cinema, musica, arte, biblioteche e fondazioni, a cui si sono uniti personaggi di spicco come Evelina Christillin (presidente della Fondazione del Teatro Stabile) e Patrizia Sandretto (presidente della Fondazione Patrizia Sandretto Re Rebaudengo) e Giovanna Cattaneo (presidente della Fondazione Torino Musei). Voci unite in un sol coro contro il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, per il ritardo nell’assegnazione dei fondi 2011 e per il taglio di 600milioni sul bilancio di quest’anno, ancora in assestamento. Giancarlo Galan ha ascoltato le proteste e ha affermato che «chi pensa di tagliare sulla cultura in un paese come l’Italia non ha capito niente» e che «se qualcuno pensa di tagliare i suoi bilanci per poi presentare i conti allo Stato, sbaglia». Il ministro, però, non si è limitato a raccogliere il malumore, ma si è esposto con promesse, come una normativa per defiscalizzare gli investimenti privati nel settore, concorsi internazionali per l’assegnazione delle cariche nelle fondazioni culturali e triennalità dei contributi, per permettere la programmazione a enti e istituzioni.
Il soggiorno di Galan a Torino è proseguito poi con la visita di alcune eccellenze, come Palazzo Reale, Armeria e Biblioteca Reale, Palazzo Carignano e Museo Egizio, dove ad accoglierlo c’era Alain Elkann (presidente della Fondazione Museo Antichità Egizie). «Torino – ha rivelato il ministro – mi è parsa tuttora una vera capitale. Mi ha fatto provare emozioni difficili da controllare».
Torino è una città che ha fortemente investito sulla cultura, facendo sistema e incrementando i propri visitatori del 67% in 10 anni, secondo i dati del Comune. «La cultura – ha commentato Fassino – è l’elemento principale dell’identità di un paese e investire in essa è strategico per la qualità della vita di ognuno e per arricchire il bagaglio di saperi di tutta la società. Grazie alla cultura Torino è diventata sempre di più anche una meta turistica e sono sorte nuove iniziative imprenditoriali» e ha aggiunto infine che «La Torino del 2011 è una città plurale, internazionale, universitaria, turistica, finanziaria e molto altro e noi faremo di tutto per mantenere alto l’investimento sulla cultura, chiameremo a raccolta tutte le energie della città: imprese, banche, istituzioni e cittadini, per reperire le risorse necessarie in un grande sforzo di mecenatismo civico che contribuisca a fare di Torino una capitale di cultura».
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