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FocarArte

  • Pubblicato il: 11/01/2013 - 00:50
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Ilaria Oliva
Locandina FocarArte

Novoli (LE). Come ogni anno, anche il prossimo 16 gennaio si rinnoverà la tradizione del grande falò in onore di Sant’Antonio Abate, patrono della cittadina salentina, che prenderà fuoco dando vita al più importante evento invernale pugliese. La «festa del fuoco» a Novoli ha origini antichissime: da alcuni è attribuita ai veneziani, altri la individuano intorno al XV secolo; in ogni caso è certa la data del `700 desumibile da atti comunali.
La tradizione vuole che, già da oltre un mese prima della fatidica data, si comincino ad accatastare le fascine, fatte da tralci di vite, per comporre la gigantesca pira (25 metri di altezza e 20 metri di diametro): un lavoro corale, che si conclude con il posizionamento, sulla cima, dell’immagine del santo patrono e, da due anni, anche di alcune installazioni artistiche. Lo scorso anno furono i cavalli di legno di Mimmo Paladino a scalare la catasta; quest’anno toccherà ai «Numeri» di Ugo Nespolo (artefice anche della locandina dell’evento) prender fuoco nel rogo.
Da quando l’organizzazione si è costituita in Fondazione (nel febbraio 2011) avente come soci fondatori la Regione Puglia, la Provincia di Lecce ed il Comune di Novoli, si è in qualche modo aperto un nuovo capitolo per la tutela, la promozione e la valorizzazione dell'evento. Da «semplice» tradizione religiosa e folkloristica si è allargato fino a divenire un veicolo di promozione del territorio in toto: pertanto, quest’anno, al programma religioso si affianca un nutritissimo calendario di eventi culturali di vario genere, con la partecipazione di enti di promozione territoriale in forte sinergia tra loro.
Si va dai percorsi della via francigena e relativo convegno sul turismo religioso, ai concerti pop, dall’enogastronomia alla mobilità alternativa, per arrivare a «FocarArte», la sezione arti visive, a cura del critico d'arte, prof. Toti Carpentieri.
«Questa sezione ha avuto una gestazione quasi quinquennale», afferma il prof. Carpentieri, «ed è nata con la nascita della fondazione; ha come finalità precipua quella di far dialogare il passato con il futuro, attraverso l’intermediazione degli artisti. Innanzitutto era necessario dare alla fondazione un’identità visiva, a partire dal logo: a tal fine è stato scelto il designer salentino Antonio Romano che ha realizzato un logo di immediato impatto e leggibilità, con tre sbaffi neri che richiamano la F di fòcara e un guizzo rosso che simboleggia il fuoco e la N di Novoli.»
Per la sezione fotografia, invece, è stato istituito il «Premio Fòcara Fotografia», che premia annualmente un fotografo di fama internazionale, invitato a Novoli per realizzare le immagini documentarie che saranno esposte l'anno successivo, andando ad integrare il fondo del costituendo Archivio: quest’anno saranno esposte (dal 14 al 22 gennaio nella sede della Drogheria delle Arti) le immagini realizzate da Mario Cresci durante la passata edizione, mentre il premio 2013 andrà alla fotografa siciliana Letizia Battaglia.
Infine vi è «Manifesto d'autore», un'iniziativa lanciata anch’essa nel 2012, con l'opera di Mimmo Paladino e la sua personale di lavori grafici, a cui si unirono anche le installazioni a forma di cavallo. Quest’anno tocca ad Ugo Nespolo, che ha realizzato il manifesto, una mostra di opere grafiche dal titolo «Tutto è arte» (esposte dal 15 al 22 gennaio sempre presso la Drogheria delle Arti) e le installazioni a forma di numeri che saranno allestiti sul falò: si tratta di numeri da 1 a 7, a forte valenza simbolica (ad esempio il 4 come forma geometrica del quadrato, base su cui poggia il 3 che rappresenta il triangolo, a raffigurare il falò). Il multiplo del manifesto d’autore, inoltre, riprodotto in 100 esemplari, è destinato agli amici della fòcara, ad un prezzo simbolico di 1.500 euro: i proventi delle vendite saranno reinvestiti nelle successive edizioni dell’evento, ammortizzandone i costi.
Il prof. Carpentieri ha però in serbo un’ulteriore scommessa per il futuro: quella di riuscire a coinvolgere architetti di fama per disegnare le nuove strutture della fòcara: progetto ambizioso e, per sua stessa ammissione, di non facile realizzazione, ma che ci pare interessante come sperimentazione.

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