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Essere pronti per il futuro. Senza sapere come sarà

  • Pubblicato il: 18/07/2017 - 18:13
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'IMPRESA
Articolo a cura di: 
CS

A due anni di distanza dalla nascita di Opificio Golinelli, Fondazione Golinelli fa un nuovo passo a vocazione sperimentale e internazionale. L’11 ottobre inaugura il nuovo “CENTRO ARTI E SCIENZE GOLINELLI” progettato da Mario Cucinella Architects. Al via anche la mostra IMPREVEDIBILE.
 


 
Bologna. L’11 ottobre sarà presentato il programma culturale e di ricerca per il primo biennio del Centro Arti e Scienze Golinelli, uno spazio di “immaginazione e sperimentazione” che completa l’offerta formativa di Opificio Golinelli puntando a ricomporre la frattura, ancora oggi in essere, fra cultura umanistica e scienze. “Le stagioni più alte della cultura umana si sono prodotte quando arti e scienze hanno dialogato in modo fecondo, come nel Rinascimento italiano, che ha prodotto una spinta innovatrice e, insieme, una cifra estetica destinate a condizionare i secoli futuri. Il rapporto tra arti e scienze è fortemente radicato nel passato del nostro Paese e Fondazione Golinelli promuove da sempre la cultura come risultato di un’educazione che sposa la tradizione di ricerca umanistica e le più nuove tecnologie.”, dichiara la Fondazione.
 
Tra il 2018 e il 2019 il Centro di Arti e Scienze sarà sede di attività a forte carattere educativo, formativo e imprenditoriale, strettamente legate al piano di sviluppo pluriennale di Fondazione Golinelli, Opus 2065, per supportare le giovani e giovanissime generazioni nel loro percorso di crescita.
 
Dal punto di vista architettonico, l’Opificio Golinelli, polo educativo e culturale, si arricchisce di una nuova costruzione altamente simbolica di circa 700 metri quadrati: il Centro Arti e Scienze Golinelli, ideato dall’architetto Mario Cucinella. Si tratta di un grande parallelepipedo di 30x20 metri, alto 8, composto da un volume chiuso che costituisce il “cuore” dell’architettura, una geometria pura semi-trasparente, che nelle ore diurne riflette ciò che ha attorno e nelle ore notturne è invece luminosa. Lo spazio, che ospiterà iniziative diverse, è privo di partizioni o rigide organizzazioni planimetriche, per consentirne la massima flessibilità di utilizzo ed è avvolto da un involucro esterno leggero e vibrante, una griglia modulare metallica, in alcune sue parti percorribile dai visitatori.
 
L’11 ottobre sarà inaugurata nel nuovo Centro la mostra di arte e scienza IMPREVEDIBILE, essere pronti per il futuro senza sapere come sarà in programma fino al 4 febbraio 2018. Ispirata da un’idea di Marino Golinelli, è prodotta da Fondazione Golinelli e curata da Giovanni Carrada per la parte scientifica e da Cristiana Perrella per la parte artistica. Questa è l’ultima di sette esposizioni incentrate su temi forti della contemporaneità indagati attraverso mostre che, in modo innovativo, a partire dal 2010, hanno messo in dialogo l’arte con la scienza.
Dopo aver esplorato l’antroposfera, il rapporto tra uomo e tecnologia, le nuove età della vita, le energie della mente, la scienza del gusto, la libertà, è ora la volta del futuro.
 
Come ci si può adattare a un mondo che cambia, sempre in modo imprevedibile?
La risposta è fornita dall’innovazione e da un’educazione che permetta di comprenderne la positività dei cambiamenti che essa produce, siano essi materiali, politici o morali. L’uomo fatica da sempre ad accettare l’imprevedibilità del futuro, ma talvolta questa aumenta le risorse a nostra disposizione e garantisce una società aperta e socialmente mobile.” E come ci si può preparare a un futuro che non si può in alcun modo prevedere? Capire come potrebbe funzionare il futuro è il motore della mostra.
 
Il percorso espositivo, in sei sezioni (Il Futuro arriva comunque;  crea più di quanto distrugga;  non si lascia prevedere (per fortuna); Il pregiudizio contro le cose nuove; Fare i conti con la natura: Chi non innova rischia di perdere anche il proprio passato) mette in dialogo opere di artisti contemporanei italiani e internazionali – scelte per la capacità di attivare connessioni impreviste, chiarire concetti complessi attraverso la loro evidenza visiva, suscitare emozioni in grado di trasmettere, rispetto alla scienza, un diverso tipo di conoscenza e di comprensione – con una serie di exhibit di argomento scientifico, prevalentemente video, lasciando che le suggestioni dell’arte e della scienza aiutino il visitatore a farsi un’idea più ricca e complessa dell’argomento, sviluppando un proprio punto di vista sul futuro che ci aspetta.”
 
La Fondazione Golinelli, ancora una volta, segna la strada.

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