DALLA FONDAZIONE GOLINELLI «OPUS 2065»
Una nuova struttura raddoppia l’Opificio e nasce il Centro Arti e Scienze Golinelli. Ulteriore donazione di 30 milioni di euro
«Ripensare il futuro per non essere costretti a rincorrerlo inutilmente: è questa la vocazione che sentiamo oggi di fare nostra almeno fino al 2065, data che Golinelli ha ironicamente ma convintamente indicato come linea temporale del nostro prossimo agire». Con questa citazione del Fondatore Andrea Zanotti, oggi Presidente della Fondazione Golinelli, commentava un anno fa l’apertura a Bologna dell’Opificio Golinelli.
E oggi queste parole risuonano “profetiche” alla presentazione del programma pluriennale Opus 2065, che lo stesso Marino Golinelli – nel suo instancabile e lungimirante dinamismo filantropico - ha voluto per scandire lo sviluppo delle attività nei prossimi anni della sua Fondazione.
Avvalendosi della collaborazione di alcuni autorevoli protagonisti della ricerca e della cultura italiana, tra cui i rettori dell’Università di Bologna Francesco Ubertini e del Politecnico di Milano Giovanni Azzone, in una partnership pubblico-privato con questi due Atenei (aperta in prospettiva anche ad altri apporti), viene avviata nell’Opificio Golinelli una nuova sperimentazione didattica e formativa universitaria, anche attraverso la gestione dei giacimenti informativi dei Big Data a livello mondiale e mettendo in comunicazione il mondo della ricerca e il mondo dell’impresa.
Essa prevede innanzi tutto l’istituzione di una Scuola di Dottorato residenziale in Data Science (coinvolgendo anche il Cineca, il maggiore centro di calcolo in Italia, uno dei più importanti a livello mondiale), sulla base del protocollo sottoscritto a Bologna dal Presidente della Fondazione Golinelli, dai due Rettori e dal Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Scientifica, Stefania Giannini, che a regime assegnerà annualmente 30 borse di studio di dottorato.
Seconda iniziativa quella di un’Alta Scuola per laureandi dei corsi di Laurea Magistrale dei due Atenei. Ogni anno verranno selezionati trenta studenti che, nel biennio dei corsi magistrali, parteciperanno ad attività integrative del loro percorso di studi per lo sviluppo di nuovi progetti manageriali e imprenditoriali (in ottica Industry 4.0). Al termine quelli economicamente sostenibili potranno incrociare opportunità di finanziamento per la loro realizzazione.
Ulteriore iniziativa in ambito formativo un Training Lab per professori per individuare nuovi metodi di insegnamento, mettendo al centro dei processi di apprendimento lo studente, con un efficace utilizzo delle nuove tecnologie digitali. In questo la Fondazione Golinelli potrà mettere in campo la propria straordinaria esperienza di formazione e il network di istituti scolastici che collaborano ormai stabilmente con le sue strutture.
Il progetto Opus 2065 tuttavia non si limita alla formazione e alla ricerca. Come sottolinea Andrea Zanotti «Chi voglia indagare con uno sguardo più acuto il futuro deve guardare alla capacità di anticipazione tipica del connubio arti e scienze. La creatività sarà la risorsa in grado di riscattare la tecnica, anticipando e provocando quelle rotture e discontinuità alle quali si affida il progresso umano». A questo tema sarà data un’attenzione peculiare, con l’organizzazione di mostre ed eventi a supporto di tutte le azioni di Opus 2065, che troveranno ospitalità nel nuovo Centro Arti e Scienze Golinelli, una struttura in policarbonato trasparente e acciaio di circa 700 mq., su progetto dell’architetto Mario Cucinella, che sorgerà nell’area antistante l’Opificio. In questa «cittadella della cultura e della conoscenza» dalla forte connotazione artistica e simbolica, arti e scienze si confronteranno e dialogheranno in un disegno comune.
In occasione della presentazione di Opus 2065 - che Fondazione Golinelli, Università di Bologna e Politecnico di Milano ritengono progetto di interesse nazionale - al Ministro Giannini è stato consegnato l’appello «Immagina. Un domani per i giovani e il Paese», che raccoglie la convergenza ideale delle personalità coinvolte nella sua messa a punto ma è aperto all’adesione di tutti coloro che si riconoscono nel suo spirito e nelle sue enunciazioni. Tra i primi sottoscrittori Lamberto Maffei, Ferruccio De Bortoli, Silvio Garattini, Roberto Cingolani, Giovanni Azzone, Francesco Ubertini, Andrea Bonaccorsi, Adriano Fabris, Raffele Simone, Marcello Veneziani, Philippe Daverio, Aldo Schiavone, Edoardo Boncinelli, Giulio Giorello, Mario Rasetti, Alberto Piazza, Flavio Caroli, Silvia Evangelisti, Dino Pedreschi, Marino Golinelli, Andrea Zanotti, Filippo Cavazzuti, Emilio Ferrari, Stefano Golinelli jr, Luca De Biase, Giorgio Giatti, Mario Cucinella, Antonio Danieli.
«L’avvio di Opus 2065 – ci tiene a sottolineare Marino Golinelli, oggi presidente onorario della Fondazione, che a sostegno del progetto ha annunciato in accordo con la moglie Paola Pavirani una donazione di 30 milioni di euro - nasce da due considerazioni: la Fondazione è oggi un soggetto di innovazione che va oltre l’azione di sussidiarietà orizzontale fin qui svolta; la Fondazione intende far fronte allo sviluppo di progettualità avanzate per costruire una scena di futuro per le nuove generazioni».
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