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Cherchez la Frau

  • Pubblicato il: 11/05/2012 - 13:27
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Jenny Dogliani
Thomas Schütte

Rivoli (Torino). Nel 1984 Thomas Schütte (Oldenburg, Germania, 1954) fu l’artista più giovane invitato da Rudi Fuchs alla prima mostra del Castello di Rivoli, «Ouverture». Nel 2005 vinse il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia.
Sperimentatore capace di passare dal linguaggio pittorico a quello scultoreo, senza mai sacrificare la forma e la tradizione figurativa al concetto, dopo quasi trent’anni torna nello stesso museo dal 22 maggio al 23 settembre, con la sua prima monografica in Italia, «Frauen», curata da Andrea Bellini, condirettore del Castello di Rivoli, e Dieter Schwarz, direttore del Kunstmuseum Winterthur.
Il percorso si focalizza sulla sua produzione scultorea e presenta per la prima volta una serie completa di 18 figure femminili in bronzo e alluminio realizzate a partire da oltre 150 bozzetti in ceramica, una trentina dei quali è esposta in questa occasione. Si tratta di corpi sottoposti a deformazioni spaziali e organiche, raffigurati in pose talvolta contorte, che alludono a temi quali caducità della carne, fallimento e dolore esistenziali, vita, morte e relazione con la forza e la monumentalità della natura. Accanto a queste opere vi sono inoltre 100 acquerelli, una sorta di diario intimo dell’artista nel quale è delineata con gesto leggero e immediato una ricca varietà di soggetti, come fiori, ritratti e autoritratti. Due sculture inedite in bronzo alte quattro metri, gli Schütte «United enemies» (che in autunno andranno insieme agli acquerelli alla Serpentine Gallery di Londra) si ergono poi nel piazzale antistante al Museo, collocate una di fronte all’altra. Sono mastodontiche creature che accolgono il visitatore ponendolo innanzi alla fragilità e all’ineluttabilità del destino, simili a perentorie proiezioni di una visione antropocentrica, a uno specchio in cui si sgretolano, infine, tutte le umane certezze.

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da Il Giornale dell'Arte numero 320, maggio 2012