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Castello di Rivoli. Doccia gelata.

  • Pubblicato il: 28/10/2011 - 13:37
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Redazione
Fulvio Gianaria

Torino. Al Castello di Rivoli, dopo le polemiche sulla nuova gestione (“Rivoli di errori” da Il Giornale dell'Arte numero 313, ottobre 2011) - sedate parzialmente dalla risposta di pubblico alle due grandi mostre in corso- Arte Povera International e la personale di Ontani - seguite dall’annuncio dell’assessore alla cultura della Regione Piemonte dell’imminente revisione della governance con l’inclusione del museo in un’unica fondazione che lo unisca alle realtà torinesi, arrivano come un fulmine le dimissioni dal consiglio del rappresentante di uno dei soci di riferimento, Fulvio Gianaria, Presidente della Fondazione per l’Arte della Fondazione CRT.
L’ente è un socio fondamentale per la vita dell’istituzione: ha contribuito alla sua nascita, conferendo risorse per il recupero della straordinaria residenza sabauda, per la gestione, le mostre, le committenze, ma soprattutto conferendo in comodato una prestigiosa collezione formata con il concorso dei direttori.
Un gesto forte, che Gianaria motiva con l’intenzione di dare una scossa: “Il cda nel quale siedo non riesce ad avere incidenza sui cambiamenti effettivi. Troppo immobilismo, i problemi del museo non sono da ricondurre alle scelte artistiche, ma alla qualità della gestione” (la Stampa-Letizia Tortorello).
Un gesto allarmante perché facilmente interpretabile come un allontanamento della Fondazione CRT dal museo in crisi, verso nuovi investimenti, come il nuovo polo di produzione creativa, in progetto all’area di archeologia industriale delle OGR, che ora ospita Esperienza Italia.

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