A Bolzano, l’azione del collezionista Antonio Dalle Nogare, si trasforma in fondazione “per leggere i cambiamenti della società attraverso l’arte contemporanea”.
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FONDAZIONI E ARTE CONTEMPORANEA
Articolo a cura di:
Redazione
Nasce a Bolzano la Fondazione Antonio Dalle Nogare, una nuova istituzione privata nella geografia internazionale dell’arte, voluta dal collezionista e fondatore, il costruttore Antonio Dalle Nogare, come spazio per leggere i cambiamenti della società attraverso i linguaggi del contemporaneo, “una casa aperta al dialogo, alla sperimentazione e all’educazione”.
Primo appuntamento ufficiale della neonata Fondazione sarà il prossimo 22 settembre con la mostra personale dell’artista libanese Rayyane Tabet dal titolo Fault line, a cura di Vincenzo de Bellis.
Già presente a Bolzano con il suo spazio espositivo fin dal 2011, quella che è oggi la Fondazione Antonio Dalle Nogare ha ospitato negli anni artisti di fama internazionale con progetti espositivi espressamente creati per un pubblico locale e internazionale.
Questa esperienza crea oggi un ponte tra la neo costituita Fondazione e le altre realtà istituzionali del territorio come Kunst Merano Arte, Ar/Ge Kunst e soprattutto Museion, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della città di Bolzano, per il quale negli anni sono stati organizzati numerosi eventi espositivi e conviviali a supporto del programma.
La Fondazione Antonio Dalle Nogare nasce dunque allo scopo di proseguire e implementare le attività dedicate all’arte contemporanea a favore del territorio altoatesino e transfrontaliero, attività finora svolte in modo spontaneo dal suo fondatore e che passano ora da una dimensione più “privata” a una maggiormente accessibile, sia alla comunità locale che al pubblico internazionale.
L’edificio che ospita la fondazione, progettato dall’architetto Walter Angonese, affiancato dal collega Andrea Marastoni, - un vascello nel ventre della montagna - si è infatti trasformato nel tempo in un luogo d’incontro tra artisti affermati, giovani artisti emergenti e un pubblico eterogeneo. Le mostre fino a oggi prodotte non hanno avuto quindi esclusivamente un mero scopo “espositivo”, ma sono diventate forme di creatività interattiva in relazione con il territorio locale.
Questa stessa creatività interattiva verrà messa in campo anche nel caso anche della prima mostra ufficiale della Fondazione Antonio Dalle Nogare, per la quale Rayyane Tabet ha coinvolto realtà scientifiche e industriali locali tra cui gli operatori delle cave di marmo di Lasa, l’ufficio Geologia della Provincia autonoma di Bolzano, l’archivio storico della Città e singoli proprietari di cave di porfido.
Invitato dalla Fondazione a inaugurare il nuovo programma di mostre, Tabet ha intrapreso un lavoro di ricerca durato un anno, necessario per scandagliare in profondità storie, ricordi e luoghi legati al territorio di Bolzano e dell’Alto Adige. Il risultato sarà una grande installazione site-specific che esplora relazioni personali e rapporti geopolitici, in cui si intrecceranno materiali differenti (marmo, acciaio e un dipinto) che, da un lato, rappresentano gli elementi del paesaggio altoatesino e, dall'altro, rispecchiano metaforicamente diversi momenti socio-economici della storia locale.
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Ph: Hans Josef Weber-Tyrol, Paesaggio, 1940, Acquarello e biacca su carta. Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare