Biennale di Venezia, Malgara «pareggia» alla Commissione Cultura della Camera
Roma. La nomina di Giulio Malgara a presidente della Fondazione Biennale di Venezia non ha ottenuto il via libera della Commissione Cultura della Camera. Il voto, infatti, si è chiuso con unpareggio: 23 pro e altrettanti contro.
Il ministro per i Beni e le Attività culturali, Giancarlo Galan, però, si dice «molto soddisfatto» del risultato. Anche perché fino all'ultimo si ipotizzava un no da parte della Lega sul pubblicitario e presidente dell'Auditel designato da Galan a prendere il posto di Paolo Baratta. È un «grande successo politico», afferma il ministro ringraziando «sentitamente i colleghi del Pdl della Lega, dei Responsabili e di Popolo e Territorio per il voto compatto che hanno espresso per Giulio Malgara. D'altronde ogni altro risultato per un candidato ministeriale sarebbe impossibile, in quanto è proprio di ieri la notizia del passaggio di un deputato della maggioranza (Sardelli) in Commissione Cultura al Gruppo Misto».
L'opposizione, al contrario, parla di una evidente «bocciatura» della nomina di Malgara e invita il ministro a trovare una «soluzione più condivisa». Giovanna Melandri (Pd) invita il ministro a «tenere in considerazione il responso della Commissione, che è un fatto nuovo ed inedito, e vada alla ricerca, sin da subito, di una soluzione più condivisa, accogliendo le istanze sollevate in questi giorni dalle istituzioni locali. Anche perché, il pareggio in Commissione non può che essere considerato una sconfitta per la maggioranza». Malgara è una «scelta sbagliata», per Massimo Donadi (IDv), perché si tratta di una «persona inadeguata a ricoprire il ruolo di presidente della Biennale di Venezia. Galan, anziché gioire, prenda atto di ciò e del fatto che il nome da lui proposto non ha raggiunto in Commissione Cultura la maggioranza dei consensi».
Da Venezia, il sindaco Giorgio Orsoni chiede al ministro «una riflessione sull'opportunità di procedere con il nome da lui indicato. Sono certo che la Commissione abbia voluto in questo modo anche farsi carico della grave scorrettezza istituzionale commessa dal Ministro nel non interpellare il sindaco di Venezia. A questo proposito spiace che il Ministro utilizzi argomenti speciosi per negare quella che è una bocciatura della sua scelta, bocciatura che riguarda non solo il nome del candidato, ma anche ciò che egli potrebbe rappresentare come modello di politica culturale dell'ente».
Mentre pur rinnovando la «stima e l'apprezzamento per il lavoro fatto dal presidente della Biennale, Paolo Baratta», il governatore del Veneto Luca Zaia si dice «convinto che il Ministro della cultura, Galan, abbia i poteri e la piena autonomia per decidere su questa nomina».
Fonte Adnkronos
edizione online, 26 ottobre 2011